Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 15.21

Acquisizione tramite asta dell’ex Cava Alberti in Crema | Bonfante e Rizzi

L’acquisizione a patrimonio pubblico come avverrà?

| Scritto da Redazione
Acquisizione tramite asta dell’ex Cava Alberti in Crema |  Bonfante e  Rizzi

Acquisizione tramite asta dell’ex Cava Alberti in Crema | Maria Grazia Bonfante e Ferruccio Rizzi

L’acquisizione a patrimonio pubblico della ex Cava Alberti è un’operazione di interesse pubblico finalizzata alla creazione di un parco fluviale, degno di questo nome, in linea con le realizzazioni cominciate negli anni 60’ nelle città e nei paesi di tutta Europa, con un corso d’acqua, anche piccolo, che le attraversi, smettendo di considerarlo solamente fogna a cielo aperto.

L’acquisizione a patrimonio pubblico come avverrà?

Si apprende dalla stampa locale che i Sigg. Sindaci e Presidenti di Provincia componenti l’assemblea del Parco del Serio hanno approvato all’unanimità in data 21/07/2021 l’autorizzazione a partecipare all’asta per l’acquisto dell’area ex Cava Alberti in territorio di Crema.

Da qui un’inderogabile riflessione sul metodo.

Con la partecipazione all’asta si fa l’interesse dei cittadini?

‘’…. l'ex cava è abbandonata da tempo, in pessime condizioni e ingombra di macerie e scarti di lavorazioni edili: sono diversi i cumuli sia intorno agli uffici andati in fiamme che nei pressi del grande magazzino-capannone..’ (da Cremonasera)

Una recente sentenza del TAR Brescia Sez. 1 – 12 maggio 2016 n. 669 ha dichiarato che sta al curatore fallimentare mettere in sicurezza ambientale un’area dismessa sotto la sua custodia.

Non il Comune o il Parco che acquisterà l’area (non con soldi pubblici); il sito dovrà essere consegnato in sicurezza ambientale.

Il privato con ‘concessione pubblica’ sfrutta una porzione di territorio ed alla fine il ripristino totale tocca al pubblico? Nelle concessioni, normalmente, alla scadenza c’è la clausola del ripristino.

Perché mai si dovrebbe pagare ciò che la normativa permette di acquisire gratuitamente?

Secondo l’art. 42 della Costituzione “la legge riconosce e garantisce la proprietà privata ... allo scopo di assicurarne la funzione sociale e l’accessibilità a tutti”.

Se la proprietà privata non persegue la “funzione sociale”, viene meno la sua stessa tutela giuridica.

 “...non può essere consentito che una proprietà privata possa restare abbandonata e avulsa dal suo fine fondamentale di perseguire la sua funzione sociale senza limiti di tempo. Dunque una proprietà privata non può essere perenne. Qualunque bene abbandonato, in virtù della cessazione della sua funzione sociale, deve ritornare nella disponibilità del soggetto che originariamente ne era proprietario e che ne aveva ceduto parte ad un singolo privato: questo soggetto altri non è che il popolo sovrano. Se non c’è funzione sociale non c’è tutela giuridica, e non c’è quindi proprietà privata”. (Paolo Maddalena Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale)

Molti Comuni hanno già intrapreso da anni questa strada (Milano, Napoli, San Giorgio di Pesaro, Ciampino, ecc) regolamentando ‘’l’acquisizione coattiva’’ e sono usciti vincitori da tutti i ricorsi.

In qualità di consigliere comunale rappresentante di cittadini, poiché si intende utilizzare denaro pubblico, ho inviato ai componenti l’assemblea del Parco del Serio, una richiesta per conoscere con quali motivazioni non si sono prese in considerazione le affermazioni sopraddette, che avrebbero consentito l’acquisizione della ex cava Alberti senza l’uso di denaro dei cittadini.

Senza dubbio un metodo che costituirebbe, dal punto di vista politico, un importante precedente che riconosce la responsabilità ai Sindaci sulla rigenerazione del territorio che amministrano.

Maria Grazia Bonfante – Consigliere Comunale “Vescovato insieme si cambia”, già Sindaco (Vescovato)

Ferruccio Rizzi – già Assessore comunale

Vescovato lì, 27 luglio 2021

 

2471 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online