Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 13.38

Adotta un terrazzamento in Liguria

Non comprate da me, ma mangiate contadino

| Scritto da Redazione
Adotta un terrazzamento in Liguria

Da residente e lavorante, manutentore e amante di terrazze apprezzo questi slanci, ma mi permetto di sostenere che non sarà col marketing che terremo in piedi la Liguria.

Ritengo molto positivo che ci sia chi comincia a sentirsi partecipe di ciò che sta dietro alle spalle delle città in cui vive, e che di questi alcuni desiderino darsi da fare.

Adottare un terrazzamento è un bello slogan, e di certo un buon modo per racimolare qualche soldo per chi si sta dando da fare, spesso aggratis, va bene anche questo. Ma le soluzioni per me stanno in azioni più concrete, seppur più irte, ve ne scrivo un paio:

- MANGIARE NOSTRANO E CONTADINO è il modo più immediato, concreto e duraturo per finanziare chi lavora sui terrazzamenti;

-è una modalità ben sperimentata: è così che l'opera di costruzione e manutenzione dei terrazzamenti si è finanziata nei secoli;

-è un modo molto gratificante: sapere chi ha coltivato ciò che mangi o bevi fa bene, e le relazioni sono cose altrettanto preziose da preservare che i terrazzamenti. Inoltre, spesso i prodotti nostrani sono più buoni (sarà la terra povera? sarà il sole? sarà il salino?).

Preciso che questa non è autopubblicità: non comprate da me, ma mangiate contadino. O almeno, visto che a Genova non si produce affatto cibo per tutti i genovesi, fate (PAZIENTE) richiesta di cibo contadino: se aumenterà la domanda chi sta valutando se tornare all'agricoltura potrebbe essere meno titubante! O ancora meno: fateci la giustizia di non paragonare i prezzi dei prodotti coltivati su terrazze senza veleni ai prezzi dei prodotti estratti (non si può dire coltivati) dalle pianure con chimica e veleni, e sfruttando schiavi. Non siamo noi cari (anzi, coi pomodori a 2,50 si guadagna quasi niente), sono loro che barano.

- FARE PAZIENTEMENTE E ATTIVAMENTE PRESSIONE POLITICA Su due aspetti almeno:

-chiediamo che ogni comune adotti un regolamento di polizia rurale che imponga ai proprietari, in nome della sicurezza pubblica, di curare i propri terreni, prevenendo incendi e dilavamenti. E se uno non può, che affidi il proprio terreno alla Banca della Terra, una delle poche cose ben fatte dalla giunta regionale. Insomma, che si renda illegale il tenere i propri terreni in abbandono e contemporaneamente si rifiuti di affittarli. Genova non ha un regolamento di polizia rurale, a Genova è permesso lasciare i propri terreni allo sbando;

-riconosciamo che l'edificabilità di un terreno a fini non agricoli è la principale causa di abbandono dei terreni (nell'attesa dell'"investimento") e di impossibilità di accedere alla terra (perché costa troppo) e chiediamo ai comuni di sgravare le aree potenzialmente produttive (compresi i pascoli o ex pascoli) da questa sciagura che è l'indice di edificabilità. Genova sta approvando un PUC dove in molte aree ex agricole sarà consentita l'edificazione di villette per potenziali centinaia di migliaia di mq. Nel silenzio pressoché generalizzato.

Grazie dell'attenzione

Avanti!

Dario dei contadini della Vesima

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