Al Filo di Cremona incontro su Torquato Tasso con la prof. Daniela Negri | Società Dante Alighieri
L' incontro culturale si terrà MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2019 alle ore 16.30 presso la Sala della Società Filodrammatici Cremonese
Il poeta che maggiormente rappresentò il passaggio tra il '500 e il '600 è stato TORQUATO TASSO, figura - anche biograficamente, 1544 / 1595 – fuori dalle linee comuni del Rinascimento e che non tende più ad una equilibrata armonia di atteggiamenti bensì a una malinconica e dolorosa agitazione del sentimento. Non è più la ragione che domina e vive in lui , ma è il sentimento con tutte le sue amare oscillazioni. Perciò piacque ai Romantici , che in Lui sentirono un precursore e ne amarono e cantarono la dolorosa esistenza. Il capolavoro “La Gerusalemme Liberata” ha fatto sognare generazioni di Lettori ed è stato punto di riferimento preciso, negli anni liceali, quando la Letteratura doveva aiutare ad animare la coscienza. I personaggi della “Gerusalemme” ( specie gli indimenticabili personaggi femminili... Armida, Clorinda ) sono così lontani da quelli del “Furioso”: l'attenzione non è rivolta al loro aspetto esteriore, non hanno più il volume e la consistenza fisica degli eroi dell' Ariosto; vivono, invece, di una loro sospirosa e tenue voce spirituale, quasi si esprimono come motivi musicali, più che scultorei e pittorici. L'Ariosto guardava distaccato e sorridente la favola della vita, i casi del suo mondo; il Tasso piange e sospira con i suoi eroi, vi sente seriamente impegnata la propria umanità.
A tutto questo abbiamo pensato, quando la
Prof.ssa DANIELA NEGRI
felice ricercatrice di temi nuovi nella realtà di una Letteratura che ci induce a riflettere, ci ha proposto questo tema, nella nostra mensile collaborazione:
“La ‘mozione degli affetti’: l’influenza della poesia di TORQUATO TASSO sulle composizioni di Monteverdi e Gesualdo”
La Professoressa cercherà di cogliere il rapporto tra la poesia del Tasso e lo sviluppo
della composizione madrigalistica italiana, evidenziando l'innegabile fascino esercitato dal Poeta sui composizione madrigalistica italiana, evidenziando l'innegabile fascino esercitato dal Poeta sui compositori di madrigali come un grande conoscitore di stati d'animo e, nell'epoca del “recitar cantando”, poesia e musica risultarono davvero “tanto grandi e di natura congiunte”, come affermò cantando”, poesia e musica risultarono davvero “tanto grandi e di natura congiunte”, come affermò Alessandro Guarini. Se da un lato la parola poetica tassiana seppe giungere ad esiti musicali, dall'altro la musica monteverdiana (1507-1643) volle esprimere “le passioni e gli effetti di quelle” con l'armonia della lirica alta. Significativo, poi, il rapporto del Tasso con il compositore Carlo Gesualdo ( Napoli 1560 – ivi 1613, passato alla Storia come uno dei più originali compositori del tardo Rinascimento ), la cui figura è stata recentemente riproposta dal vincitore del Premio Campiello 2019, Andrea Tarabbia, nel romanzo “Madrigale senza suono”: la musica in lui è volta ad intensificare la parola poetica, nella novità delle arditezze formali e delle provocazioni polifoniche.
Angelo Rescaglio – Presidente
Società Dante Alighieri, il mondo in italiano Comitato di Cremona