Sabato, 27 luglio 2024 - ore 03.27

Alleanza centrosinistra M5S ? Lavoriamo per convergenze programmatiche di Paolo Bodini e Francesco Ghelfi (Articolo Uno Cremona)

Abbiamo letto con interesse l’intervento di Evelino Abeni (…..) e ci sentiamo di condividerlo in toto in quanto corrisponde alle posizioni che da tempo Articolo Uno ha assunto anche a livello nazionale.

| Scritto da Redazione
Alleanza centrosinistra M5S ? Lavoriamo per convergenze programmatiche di Paolo Bodini e Francesco Ghelfi (Articolo Uno Cremona)

Alleanza centrosinistra M5S ? Lavoriamo per convergenze programmatiche di Paolo Bodini e Francesco Ghelfi (Articolo Uno Cremona)

Abbiamo letto con interesse l’intervento di Evelino Abeni (…..) e ci sentiamo di condividerlo in toto in quanto corrisponde alle posizioni che da tempo Articolo Uno ha assunto anche a livello nazionale.

Il problema che si pone al PD e più in generale al centrosinistra è se si vuole tornare a dare un governo responsabile a questo Paese, oppure rassegnarsi ad una lunga opposizione lasciando l’Italia in mano ad una delle peggiori destre europee, quella sovranista e illiberale rappresentata dalla Lega e dai suoi alleati, oggi sul territorio e domani a Roma. Ancor di più se si pensa a ciò che bolle in pentola: la riforma costituzionale che, strizzando l’occhio al facile populismo della riduzione del numero dei parlamentari, rischia di alterare gli equilibri rappresentativi e consegnare al centrodestra una larga maggioranza parlamentare a legge elettorale invariata. E non vi è nessuna prospettiva che si faccia una legge elettorale ‘saggia’ con questi equilibri parlamentari. Dunque è necessario affrontare il discorso delle alleanze, senza nascondere la testa sotto la sabbia. E bene hanno fatto alcuni esponenti nazionali del PD ad aprire la discussione. Non vi è nessuna speranza, anche con un PD che esca bene da una nuova tornata elettorale, di poter costituire una maggioranza parlamentare anche ricucendo alleanze con le altre forze (purtroppo esigue) del centrosinistra, di cui Articolo Uno può essere certamente la più interessata. Bisogna allargare il campo: morto il patto del Nazareno (per fortuna), esclusi i partiti della destra per ovvie ragioni di incompatibilità di programmi, non resta che guardare ai Cinquestelle, il cui elettorato proviene in gran parte d a l l’area del centrosinistra.

Certamente nessuno pensa di fare alleanze in questa legislatura, e lo ha ribadito più volte anche Zingaretti. Si parla di una situazione post elettorale e quindi con un movimento Cinquestelle ridimensionato nella sua forza, necessariamente cambiato dalla esperienza di governo (diciamo forse più ‘maturo ’, dopo le lezioni che ha subito e i cedimenti umilianti cui si è piegato) e con una leadership diversa rispetto all’impresentabile Di Maio. E da ultimo, auspicabilmente, con una migliore democrazia interna, superando la sistematica coercizione della Casaleggio Associati. Se queste sono le possibili premesse, è ragionevole pensare che si possa fare un programma di governo mettendo insieme punti comuni che diano senso ad un programma progressista e sufficientemente ‘di sinistra’.

Proviamo a citarne alcuni.

1) Reddito di cittadinanza (o di inclusione), che va rimodulato, ma certamente non abolito, come del resto è in molti altri Paesi europei.

2) Salario minimo: va sostenuto, ma n e l l’ambito della contrattazione nazionale dei sindacati maggiormente rappresentativi.

3) Riforma fiscale: va sostenuta in u n’ottica di progressività, come voluto dalla nostra Costituzione e di semplificazione, senza esclusione di una ragionevole patrimoniale, per sostenere i giusti provvedimenti sociali.

4) Lotta vera alla evasione fiscale, mettendo fine ad ogni sanatoria inclusa la ‘pace fiscale’, vero imbroglio lessicale.

5) Legalità ed etica: sono temi tipici della sinistra (la famosa ‘q u es t ione mor ale’), che vanno depurati degli aspetti populistici, ma fortemente rilanciati, visto il livello di corruzione esistente in Italia.

6) Emergenza climatica e questione ambientale: altra sfida su cui si possono fare ragionamenti comuni in un’ottica di sviluppo sostenibile, economia circolare, decarbonizzazione dell’economia e dei trasporti con una forte volontà di innovazione tecnologica e sociale che l’emergenza climatica impone in un’agenda nazionale e internazionale non più procrastinabile.

7) Europeismo convinto, riconoscendo al contempo la necessità di un’Europa federale più democratica, liberata dai dogmi dell’austerità e del neoliberismo e dunque più vicina ai cittadini e ai lavoratori.

8) Politiche migratorie, riconoscendo l’immigrazione controllata come risorsa e fattore di crescita di un continente in grave crisi demografica e quindi bisognoso di forze nuove. Politiche europee quindi che prevedano nuove quote di immigrazione legale, modifica del trattato di Dublino e creazione di canali umanitari. Al contempo politiche internazionali di vero aiuto ai Paesi poveri, bloccando ogni deriva neocolonialista, in coerenza con l’Agenda 2030 dell’ONU per uno sviluppo sostenibile e lotta ad ogni forma di povertà.

Per fare tutto questo bisogna che il maggior partito del centrosinistra ritrovi uno forte spirito riformatore come ai tempi dell’Ulivo e, dunque, una cultura delle alleanze, superando l’illusione del soggetto maggioritario e autosufficiente e scrollandosi di dosso le incrostazioni della fase renziana, responsabile della situazione attuale.

Zingaretti ci sta provando, ma troppo debolmente, forse per le enormi resistenze interne. Articolo Uno vuole collaborare con un PD profondamente rinnovato e creare una vera fase costituente del centrosinistra sufficientemente aperta, plurale e forte di nuovi protagonisti. Se così sarà, questa nuova alleanza sarà sufficientemente robusta da costituire una coalizione credibile e da non temere la collaborazione con altre forze, non di destra, che vogliano davvero cambiare in meglio il nostro Paese.

PAOLO BODINI Membro segreteria regionale Articolo Uno

FRANCESCO GHELFI Coordinatore provinciale Articolo Uno

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