Nati come “utile” forma di contrasto al lavoro nero, in particolare in determinati settori quali il lavoro domestico e l’agricoltura, oggi hanno assunto caratteristiche ed utilizzo completamente diversi. Vengono infatti utilizzati in modo “improprio” in numerosi settori, (turismo e commercio su tutti) con l’obiettivo di mascherare un lavoro “completamente in nero” e diventano molto spesso elemento di dumping salariale nei confronti dei lavoratori. Va infatti ricordato che questo tipo di accordo diretto tra imprenditore e lavoratore elude qualsiasi tipo di norma contrattuale e di tutela del lavoratore, quale ad esempio l’indennità di malattia, di maternità o qualsiasi forma di sostegno al reddito. Sulla base di tutto ciò si può tranquillamente affermare – sottolinea il segretario della Cgil di Cremona – che questa è la nuova frontiera del precariato, e che il voucher rischia di diventare una sorta di “infimo” salario minimo non contrattato e di minare la tenuta dei contratti nazionali.
Crediamo infine – conclude Palmieri– che anche alla luce di questi dati, assume ancor più rilevanza e diventa indifferibile ragionare sulla proposta messa in campo dalla Cgil. La “Carta dei diritti universali del lavoro” si pone infatti l’obiettivo di contrastare anche queste nuove forme di precariato, per fare in modo che tutte le lavoratrici e e tutti i lavoratori possano trovare protezione sotto “l’ombrello” dei diritti universali del lavoro.
Mimmo Palmieri Segretario Generale Cgil Cremona