Che interesse poteva avere Vladimir Putin per una vittoria di quest’ultimo? Per prima cosa, il presidente russo ha sempre apertamente dichiarato di essersi trovato in qualche modo ostacolato da Obama e dai presidenti democratici in generale; in secondo luogo, gli affari di Trump in Russia sono da tempo risaputi.
Si verrà quindi a creare una situazione internazionale del tutto inedita in cui si affermerà un asse Usa-Russia mai visto prima. Trump e Putin: stesso sguardo gelido, stessa disumanità, stesso gusto per la gaffe sul filo dell’incidente diplomatico, mi viene da pensare che ciascuno di loro due stia già dicendo dell’altro tra sé e sé «ecco il mio servo, il mio cagnolino!». Ma tutti i nodi verranno prima o poi al pettine. Perché intorno a questo gigantesco asse internazionale, fatto solo per mantenere gran parte delle risorse mondiali nelle mani di pochissimi, si giocherà il destino di miliardi di persone, di noi poveri, di noi plebe mondiale. Ne sanno qualcosa la Siria, la Cecenia. E se della vecchia Urss la Russia ha saputo mantenere soltanto il feroce autoritarismo, i delitti senza colpevoli, il gusto del segreto di Stato dietro un sipario di kafkiana burocrazia, nulla mi impedisce di pensare che di fronte a questo nuovo assetto del mondo un pochino (ma con moderazione) di guerra fredda sarebbe stato ancora il male minore.
Igor Paulinich (Cremona)