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Biciclette contromano. Una bufala italiana con targa fiorentina?

| Scritto da Redazione
Biciclette contromano. Una bufala italiana con targa fiorentina?

Firenze, 1 Febbraio 2014. Ogni tanto, grazie a qualche solerte amico della mobilità in bicicletta, viene fuori l'ipotesi di consentire alla biciclette di andare contromano. Era già successo due anni fa e oggi, grazie al sottosegretario al ministero dei Trasporti, Erasmo De Angelis, sembra che fra pochi mesi sarà una realtà nazionale. Giustamente preoccupate le associazioni di automobilisti... che cosa sembra che stia per essere concepito? Le indiscrezioni di un quotidiano nazionale (1) ci fanno sapere che il contromano delle biciclette sarà consentito “purchè in strade con l'obbligo dei 30 Km all'ora, la carreggiata larga almeno 4 metri al netto della sosta, senza parcheggio a sinistra e vietate ai mezzi pesanti”. Una chimera? Se le singole amministrazioni comunali non provvederanno alla segnaletica necessaria (carenza probabile, visto la diffusa considerazione solo propagandistica che gli amministratori hanno della mobilità a pedali), sicuramente ogni ciclista, per essere sicuro di non incorrere in un'infrazione, dovrà girare armato di un metro e, prima di avviarsi contromano, dovrà andare a piedi in cima alla strada per vedere se alcune caratteristiche minime (tipo limite di 30 e divieto ai mezzi pesanti) ci sono. Fantasia? Non proprio. Ma solo una riflessione che ci è venuta in mente quando abbiamo visto l'altro giorno, su molti media nazionali, che il segretario nazionale del Pd, nonchè Sindaco di Firenze Matteo Renzi, aveva lasciato i suoi impegni nazionali per inaugurare nella sua città un nuovo tratto di pista ciclabile: una bretella tra via Baracca e via di Novoli lungo il corso del fiume Mugnone, che corre lungo una strada, viale Redi, che in quel tratto ha traffico vicino allo zero ed è quasi esclusivamente un parcheggio; una bretella che congiunge, dal punto di vista delle biciclette, il nulla al nulla, cioè due strade molto trafficate che proprio lì dove inizia e finisce la pista ciclabile si restringono per i relativi ponti sul fiume, e dove se uno ci passa in bicicletta, oltre al probabile cancro ai polmoni, corre buoni rischi di “arrotamento”. Era così importante l'inaugurazione di questa “pista ciclabile” da far desistere il nostro Sindaco da importanti impegni nazionali nella sua veste non-amministrativa? Probabilmente e' stato così per lui, ma noi, che andiamo in bicicletta non solo quando ci sono i fotografi che ci riprendono, l'abbiamo letta in altro modo. E abbiamo collegato le anticipazioni del sottosegretario De Angelis (fiorentino, ex presidente Publiacqua, e della “componente renziana” del Pd) sulle norme per le bici contromano al medesimo intento: provvedimenti che nella pratica non servono a nulla, ma che nell'immaginario e nel riflesso mediatico servono a far sembrare bravi, buoni e belli i proponenti e gli inauguratori. E i ciclisti, che come gli altri sono contribuenti, pagano....

(1)   La Repubblica del 01/02/2014, pag 1

 

2014-02-03

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