Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 01.00

Brebemi La prima autostrada gestita da una banca di Dario Balotta

BREBEMI, LEGAMBIENTE: UN'AUTOSTRADA SEMPRE VUOTA MA UN RICCO CASTELLO FINANZIARIO DA PRIMATO: ESSERE LA PRIMA AUTOSTRADA ITALIANA GESTITA DA UNA BANCA

| Scritto da Redazione
Brebemi  La prima autostrada gestita da una banca di Dario Balotta

Brebemi Ha il primato di essere la prima autostrada gestita da una banca di Dario Balotta

BREBEMI, LEGAMBIENTE: UN'AUTOSTRADA SEMPRE VUOTA MA UN RICCO CASTELLO FINANZIARIO DA PRIMATO: ESSERE LA PRIMA AUTOSTRADA ITALIANA GESTITA DA UNA BANCA

È di pochi giorni fa la notizia che il controllo di Brebemi è passata in mano completamente a Banca Intesa. Brebemi, dunque, diventa la prima autostrada italiana a essere gestita direttamente da un istituto di credito. Negli stessi giorni il patron di Brebemi ha annunciato di voler rinegoziare i tassi d’interesse dei mutui contratti con i creditori le banche (1,6 mld) che avrebbero un tasso d’interesse del 7%, percentuale oggi fuori mercato. Ma allora, considerato che Banca Intesa è primo azionista e, allo stesso tempo, primo creditore di questa autostrada (è stata lei stessa l’intermediario principale che ha negoziato il prestito miliardario con la Bei e la Cassa Depositi e Prestiti), qual è l’interesse oggi il suo interesse? Vedersi corrispondere ricche rate di un mutuo avuto al 2% con uno delta attivo di 5 punti? Oppure addirittura auto-ridurselo? Se un paio di anni fa Banca Intesa aveva annunciato di uscire da Brebemi, oggi sono i mutui da intascare e le nuove garanzie statali a tenere in vita un’azienda che dovrebbe portare i libri in tribunale (terzo bilancio negativo dall’apertura),  considerata anche la mancanza della solidità patrimoniale richiesta dal CAL (Concessionario Autostrade Lombarde) che è figlia di un flusso di traffico da strada provinciale che non permette la copertura delle spese. Per contro, Brebemi continua a  difendersi affermando che “il traffico crescerà con l’apertura del collegamento con l’A4 ad Ospedaletto e con esso il fatturato”. Uno scenario possibile ma, visto il costo doppio delle tariffe rispetto all’A4, sarà tutto da verificare. Quel che è certo è che questo eventuale traffico drenato dall’A4 Milano-Brescia avrà un costo: Autostrade per l’Italia, infatti, sta negoziando un rimborso milionario con il Ministero delle Infrastrutture  visto che l’interconnessione non era prevista nella concessione iniziale. Insomma per un’opera pubblica di modesta utilità (se riuscirà mai ad averla), dagli alti costi (il triplo del previsto) e di grande impatto ambientale (consumati 900 ettari a cui vanno aggiunti i 60 dell’interconnessione con l’A4), l’unica certezza è quella che, grazie allo Stato, rimane in piedi un ricco castello finanziario e un conflitto d’interesse ancora da risolvere.  

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