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Brindisi.Rigassificatore tra fantasie e realtà

| Scritto da Redazione
Brindisi.Rigassificatore tra fantasie  e realtà

Rigassificatore tra fantasie pubblicitarie e dura realtà
La British gas/Lng continua a rappresentare l'impianto di rigassificazione in modo autoreferenziale e assolutamente non corrispondente alla realtà. Nei giorni scorsi, infatti, la società ha sostenuto che il porto di Brindisi e quello di Barcellona sono similari per quel che riguarda la collocazione del terminal di rigassificazione e la movimentazione delle gasiere. In realtà, più volte le nostre associazioni hanno sostenuto che ciò non è vero, in quanto la distanza dal centro abitato è comunque superiore al caso di Brindisi e, per di più, tra l'impianto e la città c'è il Montjuc, un monte alto alcune centinaia di metri. Inoltre l'area destinata alle imbarcazioni da diporto ed al traffico crocieristico ha un accesso ben distinto da quello del porto industriale come emerge dalla piantina allegata. Nel porto di Brindisi il percorso che le gasiere dovrebbero compiere è assolutamente identico a quello delle altre navi in arrivo; a ridosso della diga di Punta Riso sono previste opere che, al di là della condivisibilità dell'intervento, se realizzate comporterebbero interramenti e la realizzazione di moli assolutamente interferenti ed incompatibili con le gasiere; il petrolchimico, insediamento ben più consistente ed impattante di quello citato da British gas/Lng a Barcellona, è esso sì a ridosso del rigassificatore. Grottesco poi si appalesa il riferimento ai posti di lavoro che l'impianto garantirebbe, in quanto la società indica fantasiosi ed irrealizzabili livelli occupazionali nella fase di costruzione ma non dice che gli occupati in fase di esercizio a mala pena raggiungerebbero le 60 unità, e non ha certo interesse a ricordare lo sconcertante episodio della “cosiddetta” selezione realizzata alcuni anni fa, le cui schede di valutazione sono state ritrovate anche nei cassonetti destinati ai rifiuti.
C'è una differenza sostanziale fra legittime campagne promozionali di imprese e gli infelici interventi propagandistici che la British gas/Lng riserva a Brindisi ed ai suoi cittadini, provando invano a far dimenticare che l'area di Capobianco è tuttora sottoposta a sequestro giudiziario per le tortuose vicende a tutti note che sono ancora all’esame dell’autorità giudiziaria. Priva di qualsiasi serio riscontro e provocatoria appare poi l’affermazione secondo la quale  il rigassificatore di Barcellona negli anni avrebbe “contribuito allo sviluppo del porto spagnolo facendo diventare la città catalana centro nevralgico di traffici commerciali e turistici”. Peccato che i cittadini di Barcellona siano di tutt’altro avviso.
La comunità brindisina, la Regione Puglia e le Amministrazioni locali continuano a mantenere ferma l'opposizione ad un impianto considerato incompatibile con gli interessi del territorio sia per ragioni di sicurezza e di ambiente e sia perché renderebbe impossibile i progetti innovativi dell’ della economia locale avviati dagli enti territoriali interessati. 

Brindisi, 2 aprile 2011

Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Acli Ambiente, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Salute Pubblica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

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