Sabato, 04 maggio 2024 - ore 00.36

Call center. La Lombardia faccia di più contrasto alle delocalizzazioni selvagge.

Il Pd ha fatto approvare, poco più di una settimana fa, una mozione che impegna la Giunta a sostenere i lavoratori dei call center

| Scritto da Redazione
Call center. La Lombardia faccia di più contrasto alle delocalizzazioni selvagge.

BRAMBILLA (PD): “VERTENZA E-CARE, BENE IL COINVOLGIMENTO DI ARIFL. MA LA LOMBARDIA FACCIA DI PIU’ A CONTRASTO DELLE DELOCALIZZAZIONI SELVAGGE” Si è svolto oggi, presso Palazzo Pirelli, l’incontro tra una delegazione di lavoratori dell’E-care, la società di servizi con alcune sedi in Italia e oggi diverse delocalizzazioni nell’est Europa - che ha annunciato una pesante ristrutturazione con conseguenti licenziamenti - l’Assessore Aprea e il capogruppo Pd Enrico Brambilla. Come chiesto dal Pd, infatti, che ha sollecitato l’incontro, la Giunta ha preso l’impegno a sostenere i lavoratori coinvolti nelle recenti vertenze in corso. Il Pd ha fatto approvare, poco più di una settimana fa, una mozione che impegna la Giunta a sostenere i lavoratori dei call center adoperandosi per favorire una positiva conclusione delle vertenze in corso; ad attivarsi a livello normativo per assicurare quegli strumenti di sostegno alle imprese necessari a contrastare le delocalizzazioni, anche proponendo al Parlamento e al Governo un apposito Progetto di Legge e una serie di riforme per tutelare in modo efficace i lavoratori dei Centri di Chiamata della Lombardia e dell’Italia, eventualmente anche suggerendo iniziative sul piano europeo. Gli appalti affidati al massimo ribasso affiancati ad una delocalizzazione sempre più spinta e senza regole stanno, appunto, più in generale, mettendo in pericolo il futuro di circa 80mila lavoratori lombardi. “Abbiamo chiesto innanzitutto che il Consiglio impegni la Giunta a sostenere i lavoratori della E-Care nella vertenza. Oggi l’Assessore Aprea si è impegnata a coinvolgere l’Agenzia regionale Arifl – ha spiegato il capogruppo Pd Enrico Brambilla - . Ma serve anche che Regione Lombardia si faccia promotrice presso il Parlamento e il Governo di un progetto di legge al Parlamento per definire norme più efficaci tese a dare più garanzie ai lavoratori di questo settore definendo uno standard di costo e contrastando le politiche al ribasso che in mancanza di regole che impongano di tener conto dell’effettivo costo del lavoro escludono sistematicamente dalle gare i call center italiani; che venga attivato un osservatorio nazionale sui call center; che si riveda la logica degli incentivi a termine che finora hanno solo contribuito a far nascere imprese fasulle”.

 

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