Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 09.18

Che vergogna Pasquali Presidente LHG resta al suo posto.

| Scritto da Redazione
Che vergogna Pasquali Presidente LHG resta al suo posto.

Il Consiglio Comunale boccia la mozione della minoranza  con 21 voti contro 15.
La Lega mette la coda in mezzo alle gambe..Perri tira dritto.
Di seguito il resoconto del consiglio comunale di Cremona del 23 maggio 2011
Ordine del giorno presentato in data 16 maggio 2011 da consiglieri comunali vari (primo firmatario Ferdinando Quinzani) circa i rapporti di consulenza degli amministratori di LGH.
Premesso che in data 1° aprile veniva protocollata una interrogazione a risposta scritta circa i rapporti di consulenza e gli incarichi affidati a membri del consiglio di amministrazione di LGH. Considerato che: dalla risposta del sindaco sono emerse situazioni senz'altro definibili politicamente gravi ed inopportune, che rappresentano un poco chiaro accumulo di incarichi, di nominanti che si auto-nominano in altre cariche retribuite e si auto-affidano laute consulenze o incarichi professionali; le motivazioni addotte per questi incarichi risultano eufemisticamente assai discutibili; tali situazioni, suscettibili di verifiche da parte della magistratura contabile e ordinaria, rappresentano un modo di far politica che da anni i partiti di destra e di sinistra dichiarano di voler sradicare (battaglie condotte indistintamente ad esempio dall'ex ministro Lanzillotta quanto dagli attuali ministri Brunetta e Tremonti); che lo spirito della più recente legislazione in materia, attuata da questo governo, nell'ottica di proseguire nell'azione di contenimento degli sprechi, impedisce ai nominati dal sindaco di percepire più del sindaco stesso. Dato atto che il Consiglio comunale, pur non mettendo in discussione il diritto ad un riconoscimento economico proporzionato alla gravosità dell'impegno ricoperto e della responsabilità assunta e rifuggendo la demagogia populista di chi invoca la completa gratuità degli incarichi, ritiene però davvero eccessivo che una nomina politica locale possa portare benefici economici tali da far lievitare mediante vari escamotage compensi inizialmente accettabili, a maggior ragione in periodi di profonda crisi dove a tutti si chiedono sacrifici: alle famiglie, ai giovani, agli anziani, alle fasce più deboli, la politica ha la necessità di partire da se stessa, senza scadere nel moralismo ma cercando di darsi un contegno maggiore rispetto al passato; che certe pratiche non corrispondono a criteri di trasparenza nei confronti degli ignari cittadini e una volta emerse contribuiscono a gettare discredito sull'intera classe politica. Preso atto che gli organismi di controllo ed autocontrollo sull'azienda non hanno funzionato a dovere consentendo il verificarsi di episodi così discutibili che quindi la responsabilità su quelli che paiono veri e propri eccessi sono quindi riconducibili ad una pluralità di soggetti, nominanti e nominati, il Consiglio comunale, preso atto delle dimissioni del Presidente di LGH rassegnate attraverso una lettera al Sindaco, impegna il lo stesso ad accettarle in modo irrevocabile; impegna inoltre il Sindaco, in vista della nomina che si renderà necessaria, ad assumere il seguente indirizzo: indicare ad AEM S.p.A., azionista di LGH, un nominativo di alto ed indiscusso profilo, al di fuori di logiche spartitorie ed in cui possano riconoscersi anche i soci degli altri territori.

Dopo che l’ordine del giorno, emendato nella parte finale come evidenziato, è stato illustrato dal primo firmatario, il consigliere Ferdinando Quinzani, lo stesso ha chiesto di effettuare una verifica sulla possibilità di applicare la norma che stabilisce la segretezza della seduta dei lavori consiliari (quando si tratta di discutere e deliberare su questioni che comportino apprezzamenti su qualità personali, attitudini, meriti e demeriti di individui) rimarcando che, dopo la risposta all’interrogazione scritta, lui si è sempre astenuto da qualsiasi tipo di dichiarazioni. Su tale richiesta il presidente del Consiglio comunale Alessio Zanardi, a seguito di un confronto avuto in mattinata su questo aspetto con il Segretario Generale Pasquale Criscuolo, ha risposto che non ricorre, nel caso in discussione, quanto previsto dal regolamento consiliare. Dopo di che il presidente Zanardi ha sospeso la seduta e ha convocato l’ufficio di presidenza per un approfondimento. Ripresi i lavori, il Presidente Zanardi ha comunicato che l’emendamento è stato accettato anche se assente la firma del quarto proponente l’ordine del giorno (il consigliere Giancarlo Schifano, che ha comunque comunicato la sua approvazione per via telefonica). Il consigliere comunale Quinzani ha ribadito la sua richiesta per la segretezza della seduta dei lavori, che è stata messa ai voti e respinta.


Dopo un lungo intervento del consigliere Ferdinando Quinzani (Cremona per la Libertà), ha preso la parola il Sindaco Oreste Perri: Il mio primo dovere, ma che credo debba essere un dovere per tutti, è innanzitutto quello di ristabilire le coordinate esatte, giuridiche e politiche, di una questione che da quindici giorni tiene alta l’attenzione non solo della politica ma di tutte le istituzioni locali e dell’opinione pubblica. Vorrei dunque riportare sul giusto binario la questione riguardante il presidente di LGH, la holding che tutti insieme abbiamo costruito  e “ri-costruito” qui in Consiglio non più tardi di un anno fa circa. Preliminarmente è necessario evidenziare sotto il profilo tecnico-giuridico la non congruità del contenuto dell’ordine del giorno sottoposto all’attenzione del Consiglio Comunale, in particolare nella parte dispositiva laddove si impegna il Sindaco ad accettare le dimissioni del Presidente. Il Sindaco di Cremona, nella fattispecie, non possiede né sul piano del diritto né sul piano istituzionale una prerogativa del genere, ovvero quella di formulare una richiesta di dimissioni. Ricordo che Linea Group Holding, tra l’altro, è una società costituita da cinque soci, uno dei quali – AEM S.p.A. – è società interamente partecipata dal Comune di Cremona, e partecipa a LGH con una quota azionaria del 33%. Pertanto, il grado di relazione che il Sindaco ha con i relativi organi societari è ben diverso rispetto a quello che avrebbe con gli organi societari di una società interamente partecipata dal Comune.
Un po’ di storia. Mettendo assieme alcuni primi dati acquisiti, evidenzio che al momento della costituzione della holding  LGH (2007) fu concordato che il governo della società fosse attribuito ad un consiglio costituito da 3 rappresentanti per ogni territorio e con una struttura dei compensi, valutati anche i valori di altre realtà societarie sul territorio nazionale, così definita: per l’amministratore delegato 150.000,00 euro /anno lordi, per i consiglieri 30.000,00  euro /anno  lordi, al presidente 72.000,00 euro  (in assenza di deleghe operative).
A seguito dell’emanazione del provvedimento legislativo conosciuto come “decreto Lanzillotta” (2008-2009) furono ridefiniti gli accordi prevedendo: riduzione da 12 a 5 (numero massimo previsto dalla norma) del numero dei consiglieri, riduzione a 54.000 del compenso del Presidente (sempre senza deleghe operative), riduzione a 30.000,00 euro /anno lordi del compenso dell’amministratore delegato, prevedendo che la differenza rispetto ai 150.000,00 fosse riconosciuta in altra forma compatibile con la norma.
Al primo rinnovo degli organi  sociali (2009) fu confermato l’assetto in essere con l’unica variazione che la remunerazione dell’amministratore delegato per le mansioni operative veniva riconosciuta mediante una assunzione a livello dirigenziale in una società del gruppo a tempo determinato (fino alla fine del mandato: giugno 2012). Nel frattempo il Comune di Cremona non rispettò nell’anno 2009 il patto di stabilità e, a seguito di ciò, il compenso del Presidente di LGH nell’anno 2010 è stato ridotto del 30%.
Nel giugno del 2010 (anche con passaggio consiliare a Cremona) è avvenuto il conferimento di reti e impianti in LGH, con conseguente ridefinizione di nuovo statuto e patti parasociali, che prevedevano la attribuzione di deleghe operative anche al Presidente. In conseguenza delle nuove deleghe operative, che hanno portato Cremona a condividere con COGEME il governo esecutivo del gruppo LGH, è stata evidenziata ai soci la proposta di prevedere anche l’allineamento dei compensi, ricevendone un unanime assenso.
A dicembre 2010 il Consiglio di amministrazione di “Linea più” (società di vendita gas ed energia elettrica del gruppo) approva – con la sola astensione del voto di Pasquali – una attribuzione a Pasquali di un incarico contrattualizzato per un importo di 132.000 euro lordi per il periodo dicembre 2010-giugno 2012 (18 mesi). Il consiglio di amministrazione di Linea Più che ha unanimemente approvato l’incarico – mi risulta senza alcun rilievo da parte del Collegio Sindacale – è così composto: presidente Bellaviti (di Pavia), un consigliere di COGEME e, un consigliere della Società Cremasca, un consigliere di Lodi,  oltre al consigliere di Cremona, nella figura del presidente di LGH, Andrea Pasquali.
Mi preme ulteriormente mettere in evidenza che Cremona detiene il 33% delle azioni attraverso AEM S.p.A., ragion per cui le scelte gestionali, come anche della struttura dei compensi, non è una disponibilità autonoma di Cremona, ma dell’intera compagine societaria che allo stato attuale è così composta: AEM Cremona 33%, COGEME 33%, ASTEM Lodi 14,1%, ASM Pavia 10,2%, Società Cremasca 9,6%. Con COGEME Cremona detiene, dunque, la quota di maggioranza relativa; e stiamo parlando di una società con oltre 1200 dipendenti, che fattura 600 milioni di euro all’anno.
Entrando nel merito della vicenda dal punto di vista politico, sostanziale ed etico, ritengo in ogni caso che il conferimento dell’incarico medesimo al Presidente di LGH, che è anche consigliere di Linea Più S.p.A., sia stato inopportuno, soprattutto nella modalità che le funzioni competenti del Gruppo hanno individuato. Alla luce di quanto sino ad ora emerso, ritengo io stesso indispensabile approfondire la situazione ed in proposito ritengo opportuna le decisione assunta di procedere ad una ricognizione complessiva degli incarichi e delle consulenze attive relative agli amministratori e a tutte le aziende del gruppo. A questo proposito sarebbe opportuno che tutti i soci di LGH venissero in possesso della documentazione relativa ad incarichi conferiti ai consiglieri di amministrazione della società, così come peraltro hanno deciso i presidenti delle patrimoniali non più tardi di venerdì scorso. Il presidente Pasquali, di sua iniziativa, ha dato la disponibilità, per lettera, a rinunciare all’incarico conferito da Linea Più S.p.A., che ha generato la situazione in cui ci troviamo a dibattere, ha inoltre formalizzato la disponibilità alle dimissioni da presidente di LGH, attraverso il presidente di AEM S.p.A., nel rispetto delle norme statutarie vigenti.
Tutto ciò premesso, è evidente che non intendo assolutamente sottrarmi alla discussione, sia per rispetto delle cose evidenziate dall’ordine del giorno presentato, sia per fornire all’opinione pubblica le risposte che giustamente attende. Ho avuto diversi incontri nei giorni scorsi con il presidente di AEM S.p.A. Franco Albertoni e con Andrea Pasquali, presidente di LGH.
Venerdì scorso ho incontrato alcuni rappresentanti delle società della holding, che mi hanno rappresentato il loro punto di vista sulla situazione ed evidenziato l’importanza di tenere in forte considerazione gli interessi della società e le sue prospettive operative. Tutti mi hanno espresso plauso all’operato del presidente Pasquali, accanto alla preoccupazione sulla situazione che si è creata, sia sul piano politico che su quello più prettamente manageriale interessante l’assetto societario. Quindi è stata insieme accertata l’opportunità di acquisire un quadro complessivo della situazione degli incarichi, delle deleghe e delle consulenze attive degli amministratori dell’intero gruppo, a vario titolo, oggi e negli anni passati. E’ indispensabile avere il quadro complessivo della situazione per fare delle scelte meditate e, se necessario, drastiche. Ciò risponde anche ad un assoluto bisogno di trasparenza e di chiarezza.  Del resto l’iniziativa, da me voluta e già iniziata, di chiamare periodicamente in Consiglio i responsabili delle aziende partecipate per riferire dell’attività e dei progetti delle stesse, va proprio nella direzione di soddisfare l’esigenza sacrosanta di informare in modo trasparente e partecipato l’istituzione dalla quale direttamente o indirettamente “dipendono”. La necessità di tale “operazione verità” è condivisa – ripeto – da tutti gli azionisti di LGH che ho avuto modo di incontrare nei giorni scorsi, e sono certo che nei prossimi giorni prenderà comunque avvio. Per tutte queste considerazioni giuridiche e politiche chiedo al Consiglio di respingere l’ordine del giorno così come presentato, con l’impegno a condurre le verifiche di tutte le posizioni interne esistenti, fugando in tal modo ogni dubbio di ordine politico, amministrativo, economico-finanziario, e riferirne, se richiesto, ancora in Consiglio, nell’interesse del territorio. Teniamo presente che stiamo parlando di una società molto importante sul piano nazionale; è imminente l’adozione - entro il mese prossimo -  del bilancio con l’approvazione del piano strategico della società stessa e non vorrei che il nostro comportamento, se non sufficientemente meditato, recasse danno economico e di immagine della società LGH e, conseguentemente, anche alla città di Cremona.

Hanno quindi preso la parola i consiglieri Maura Ruggeri (Partito Democratico), Domenico Maschi (Popolo della Libertà), Daniele Burgazzi (Partito Democratico), Giovanni Gagliardi (Partito Democratico), Gian Carlo Corada (Partito Democratico), Mauro Fanti (Partito Democratico), Luca Grignani (Popolo della Libertà), Gianfranco Berneri (Partito Democratico), Caterina Ruggeri (Partito Democratico), Alessia Manfredini (Partito Democratico) e Annamaria Abbate (Partito Democratico). Terminato il dibattito con un accorato intervento del Sindaco, l’ordine del giorno è stato messo ai voti e respinto (21 consiglieri hanno espresso voto contrario e 15 a favore). Dopo questa votazione, tutti i consiglieri dell’opposizioni hanno abbandonato l’aula.

2814 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria