Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 12.43

Coldiretti Cremona, editoriale di Voltini: CremonaFiere, un protocollo d’intesa per voltare pagina

“Confartigianato, Apindustria, CNA, Confcommercio e Libera hanno sposato le posizioni di Coldiretti”

| Scritto da Redazione
Coldiretti Cremona, editoriale di Voltini: CremonaFiere, un protocollo d’intesa per voltare pagina

Coldiretti Cremona, editoriale di Voltini: CremonaFiere, un protocollo d’intesa per voltare pagina

“Confartigianato, Apindustria, CNA, Confcommercio e Libera hanno sposato le posizioni di Coldiretti”

“Quel che sembrava impossibile è invece accaduto. Dopo tutte le critiche e le invettive che ci sono piovute addosso in questi anni per la linea intransigente che abbiamo tenuto sulla Fiera, è arrivato il momento della “conversione”. Le cinque sigle richiamate nel titolo (Confartigianato, Apindustria, CNA, Confcommercio e Libera) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che accoglie in toto le condizioni e le proposte di Coldiretti per un rilancio dell’Ente. E la cosa ancor più sorprendente è che anche gli altri soci della Fiera hanno salutato con favore l’intesa dichiarando, in alcuni casi, di essere ben disponibili a sottoscriverla a loro volta”. Inizia con queste parole l’editoriale a firma di Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona e del Consorzio Agrario di Cremona, affidato alle pagine del “Coltivatore Cremonese”, il periodico della Federazione in uscita oggi. Riportiamo il testo integralmente.

Una storica intesa

Chi vorrà dedicare qualche minuto per leggere i punti del documento – sottolinea Paolo Voltini nel suo editoriale – potrà ben comprendere che l’elemento “straordinario” non consiste nella simultanea presenza delle firme di Coldiretti e Libera in calce al testo, ma nella totale convergenza che sembra esserci oggi su argomenti che meno di un anno fa, quando li evocava Coldiretti, sembravano delle vere e proprie eresie. La difesa della “cremonesità” dall’assalto perpetrato da Coldiretti e dal suo Presidente Voltini è stato in questi anni uno degli argomenti più gettonati dal quotidiano della Libera, soprattutto quando il dibattito politico riguardava l’Associazione Allevatori e CremonaFiere. Ricordiamo tutti, credo, le interviste contro Coldiretti rilasciate a più riprese da molti esponenti di spicco della politica e delle categorie. Ci hanno accusato di malafede, di essere presuntuosi e disfattisti. Se tutti erano d’accordo, essere contrari era semplicemente visto come un atto di lesa maestà. Non dimentichiamo nemmeno i titoli scelti da parte della stampa locale, nel tentativo di far fronte comune, in una sorta di chiamata alle armi contro l’unica organizzazione che osava mettere in discussione il …… vecchio ordine costituito (ad es. “Reagire all’attacco di Coldiretti”, “Tutti devono dire da che parte stanno”, “Colpo di mano della Coldiretti ordinato da Roma”, “Quel no insensato” di Coldiretti allo statuto, “Quella voce fuori dal coro”, ecc.. ).

Ebbene, molti di quelli che in questi anni han sempre puntato il dito contro Coldiretti e contro il suo presidente Voltini, oggi, almeno sulla Fiera, si sono convertiti – sottolinea il Presidente di Coldiretti Cremona –. E questo è certamente un bene, sempre ammesso che si tratti di una conversione sincera. Vorrei però riuscire a spiegare meglio, con una più attenta analisi del testo, dove si leggono questi cambiamenti di atteggiamento e di opinione anche nei confronti di Coldiretti.

Le vere novità

Per rendere evidente la portata innovativa del protocollo d’intesa sottoscritto il 22 luglio scorso presso Confartigianato bisogna sottolineare come:

-quelli che fino a ieri sostenevano che Cremona può vantare una delle pochissime Fiere italiane che vanno bene, oggi riconoscono le ragioni di Coldiretti, unico socio a denunciare a più riprese che senza un piano strategico e interventi adeguati, “esistono dei problemi”  che rischiano di pregiudicare il futuro dell’Ente;

-quelli che osannavano le modifiche statutarie di un anno fa, oggi devono riconoscere che Coldiretti aveva ragione nel ritenere tali modifiche non urgenti, intempestive ed inadeguate. Anche inutili, direi;

-quelli che hanno deciso di avviare un contenzioso legale contro il Consorzio Agrario, minacciandolo addirittura di espulsione da socio, oggi si impegnano affinché si possa pervenire velocemente ad una composizione bonaria della vicenda;

-quelli che fino a poco tempo fa votavano fiduciosi tutti i bilanci, oggi hanno concordato nell’affidare ad una società esterna l’effettuazione di una due-diligence (una accurata verifica sui dati contabili e societari) - come da noi più volte richiesto - per “distinguere in modo incisivo le responsabilità della pregressa gestione dal nuovo corso”;

- quelli che fino a ieri sostenevano che i problemi della Fiera dipendevano esclusivamente dai rapporti più o meno buoni tra Coldiretti e Libera, oggi sottoscrivono un’intesa che avrà valore se condivisa e sostenuta da tutti i Soci. E’ significativo il fatto che ogni ipotesi di rilancio ed il futuro della Fiera – ancor prima di ogni progetto e di ogni partnership con altre fiere – debba passare dalla condivisione dei contenuti del protocollo d’intesa (almeno per i punti 2, 3, 4, 5, 6 da parte di tutti i soci) e dal mantenimento degli impegni economici e finanziari garantiti finora dalle banche (Credito Padano, Banco BPM) e dai soci pubblici (Comune, Cciaa, Provincia).

Economia e finanza

“Già, non se n’è mai parlato finora, ma i contributi di 300 e passa mila euro/anno in conto gestione ed i 5,4 milioni di prestito partecipativo assicurati da Comune, Cciaa e Provincia sono determinanti e valgono ben di più dei metri quadri potenzialmente acquistabili da Coldiretti e Consorzio Agrario durante le edizioni della Fiera del Bovino – scrive Voltini  –. Infine, fanno piacere le dichiarazioni del Sindaco Galimberti quando annuncia “Faremo la nostra parte”. Anche questo è forse un piccolo atto conversione, dopo che il Comune un anno fa approvando il nuovo statuto aveva rinunciato a quel fondamentale ruolo di “garante” che gli era stato affidato fin dalla fondazione della Fiera ma che negli ultimi tempi era effettivamente venuto un po’ a mancare”.

Concludendo

“Concludo riaffermando con soddisfazione la positività dell’accordo raggiunto che per Coldiretti - ma spero sia così per tutti - non rappresenta il punto di arrivo, ma solo un primo importante passo, una pre-condizione, per ripensare e progettare il futuro di CremonaFiere – così Voltini chiude il suo editoriale –. Mi auguro anche che la firma di quest’intesa da parte di molte sigle importanti possa aprire una nuova fase anche per una città che si sta spegnendo e per un territorio che sta perdendo quello slancio e quell’energia indispensabili per un nuovo protagonismo, politico ed economico. Il confronto ed i legittimi distinguo che esistono su tante cose tra Coldiretti e Libera non sono “il problema” di Cremona e non dovranno essere più l’alibi per nessuno”.

 

 

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