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Congresso nazionale UDC: Trespidi e Foderaro entrano in Consiglio nazionale.

| Scritto da Redazione
Congresso nazionale UDC: Trespidi e Foderaro entrano in Consiglio nazionale.

Congresso nazionale UDC: Trespidi e Foderaro entrano in Consiglio nazionale.
Si è tenuto nei giorni scorsi il Congresso nazionale dell’UDC al quale han partecipato come delegati dell’UDC provinciale: Giuseppe Trespidi, Paola Biaggi, Martino Boschiroli, Albino Gorini, Giuseppe Foderaro e, in rappresentanza dei Giovani UDC, Paolo Fornasari. Pierfranco Patrini e Ugo Rizzi non han potuto partecipare perché indisposti.

È stato un Congresso molto partecipato e ricco di proposte per il futuro. – dichiara il Segretario provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – Oltre ad un’analisi dell’azione politica svolta negli ultimi anni nella quale parte fondamentale ha avuto il combattere un bipolarismo fondato sull’abbattimento dell’avversario per cui si è lavorato per costruire coalizioni sempre più grandi col solo scopo di batterlo, anche a costo di imbarcare gente che non aveva nessuna intenzione di governare i problemi, di affrontare le difficoltà, di assumere decisioni magari impopolari ma necessarie. L’altra battaglia dell’UDC è stata quella di denunciare i disastri di un federalismo che ha mirato a dividere il Paese anziché unirlo. Al federalismo del centrosinistra, che ha sfasciato l’integrità e l’efficienza della macchina dello Stato con la riforma del titolo V della Costituzione, si è aggiunto quello della Lega che ha sfasciato i conti pubblici moltiplicando i centri di spesa in mille rivoli senza controlli. Riguardo al futuro il tema principale su cui si sono confrontati i Delegati ha riguardato la linea politica dei prossimi anni. – continua il Segretario UDC – La prima decisione presa riguarda l’UDC e l’area dei moderati. L’Udc non va a sinistra perché per chi come noi eredi della tradizione democratico cristiana sarebbe più dignitoso scomparire piuttosto che annullarci nel Partito Socialista Europeo. L’Udc non torna nella Casa delle Libertà, perché quella casa non esiste più, abbandonata ormai anche da una parte dei suoi inquilini. L’Udc sta invece nella sua casa naturale, quella del Partito Popolare Europeo, e ci sta con l’orgoglio e l’umiltà di chi è conscio dei propri mezzi ma è anche consapevole dei propri limiti. Il nostro compito sarà di aprirci al dialogo con tutte le forze che accettano di ritrovarsi sotto l’insegna del Partito Popolare Europeo, che ne condividono la linea, gli ideali, la tradizione e le ambizioni future. Il nostro compito è lavorare per aggregare intorno a quest’area, anche in Italia e in tutte le realtà dove ciò è possibile, – termina Trespidi – una nuova forza politica, moderna, moderata, popolare, laica ma capace di rappresentare i nostri valori: i valori della dottrina sociale della Chiesa, i valori dell’uomo e della vita, i valori della valorizzazione della famiglia e dei figli, una forza capace di competere con la sinistra per il governo del Paese e delle città. Lo schema delle alleanze amministrative a macchia di leopardo, che era uno schema di rifiuto del sistema, lo schema di chi come noi non accettava più di farsi ingabbiare in un polo o nell’altro perché entrambi andavano superati, è uno schema che non va più bene oggi. Oggi che dobbiamo costruire, bisogna seguire un nuovo schema, anche a livello di elezioni amministrative: bisogna cioè fare ogni sforzo possibile, in ogni Comune, in ogni realtà in cui si andrà a votare, per aggregare le forze che fanno riferimento all’area dei popolari.

La votazione finale del Congresso ha confermato Lorenzo Cesa Segretario nazionale mentre Giuseppe Trespidi e Giuseppe Foderaro sono stati eletti nel Consiglio nazionale.

2014-03-16

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