Cremona, 11 febbraio 2014. Il Comitato Territoriale Arci di Cremona, dopo un ampio percorso di confronto e di discussione, giunge finalmente al proprio Congresso Territoriale il giorno SABATO 15 FEBBRAIO 2014. ll Congresso è un momento molto importante della nostra vita associativa poiché è l’occasione in cui tutti i soci, ma anche la comunità locale (Istituzioni, Organizzazioni sociali, Associazioni, forze politiche democratiche, reti e movimenti), possono dare il proprio contributo per costruire un'associazione rinnovata nelle idee, nei programmi e nelle persone che la dirigono. Molti sono i temi su cui Arci ha tentato di ragionare in questi tre mesi di percorso congressuale: cosa significa fare Arci oggi, che senso può avere oggi sul nostro territorio occuparsi di solidarietà e welfare, di cultura e diritti culturali, di non-violenza, e quali sono le modalità in cui intendiamo farlo nei prossimi 4 anni. In sostanza, come agire nella società contemporanea, partendo dalla tradizione del mutualismo e dal senso profondo dell'azione di promozione sociale. Attualmente Arci Cremona conta 3700 soci, dislocati in 18 circoli su tutta la provincia di Cremona, e costituisce una rete importante sul territorio in cui cittadine e cittadini possono associarsi, stare insieme, condividere bisogni e desideri ed insieme contribuire alla propria crescita e a quella di tutta la comunità. Arci produce insomma coesione sociale laddove la crisi attuale tende a dividere, separare, escludere ed emarginare.L’importanza di questa azione sociale svolta dai circoli e da tutta l’associazione ci viene suggerita dal titolo del documento congressuale nazionale, ovvero "Il valore dell'associazionismo al tempo della crisi": in un momento così difficile per il nostro paese, in cui la crisi assume ormai proporzioni sistemiche, "compito di una grande rete di promozione sociale come l'Arci è quello di aggregare le energie positive che si muovono nella società per promuovere, consolidare e rafforzare l'associazionismo e le diverse esperienze di sussidiarietà partecipativa impegnate per il cambiamento sociale e una diversa idea di sviluppo, sul terreno delle condizioni economiche, dell'accesso ai diritti, della qualità della vita, dei servizi, delle relazioni civili e istituzionali” [dal Documento congressuale nazionale]. Come sostiene il Presidente uscente Maurizio Mele, “l'Arci ha l'opportunità di realizzare questo progetto partendo dal suo ampio e variegato patrimonio associativo, che in tanti territori rappresenta un punto di riferimento per la socialità, la solidarietà e la cultura popolare. Un patrimonio che va rilanciato e sostenuto nella sua peculiare funzione di tenuta della coesione sociale e del tessuto solidale del paese".
2014-02-11
