Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 13.07

Consiglio Comunale di Cremona, stop alla convenzione con i Centri Sociali

Dopo una seduta di cinque ore, quasi interamente dedicata ai fatti di domenica 18 e sabato 24 gennaio, respinte le due mozioni presentate dall’opposizione, approvata quella della maggioranza

| Scritto da Redazione
Consiglio Comunale di Cremona, stop alla convenzione con i Centri Sociali

Un esito prevedibile, ma anche frutto di un lungo pomeriggio di discussione: alla fine delle cinque ore di Consiglio Comunale, è stata approvata la mozione, presentata dalla maggioranza, il cui tema è riassumibile nel non rinnovo, da parte dell’Amministrazione Comunale, delle convenzioni che regolano la locazione dei Centri Sociali Dordoni e Kavarna in stabili di proprietà del Comune. Con 32 votanti, 20 sono i voti favorevoli ricevuti dalla mozione presentata dalla coalizione di centrosinistra, con 6 contrari e 6 astenuti. Al contrario, sono state respinte le due mozioni presentate dalla minoranza (una della Lega Nord, una di Lega e Forza Italia), sostanzialmente incentrate su una censura dell’operato dell’Amministrazione nei giorni seguenti al corteo di sabato 24 (degenerato in incidenti provocati da una piccola frazione dei manifestanti), la prima, e sulla chiusura, immediato sgombero dei Centri Sociali e allontanamento dei loro esponenti dalla città, la seconda. Così i numeri esprimono la contrarietà di gran parte del Consiglio Comunale a queste due mozioni: solo 8 i voti favorevoli, con 21 contrari e 3 astenuti.

L’accesso alla Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, dove si svolgeva il Consiglio, era come sempre aperto alla cittadinanza, ma per la seduta odierna sono state prese misure precauzionali, con dispiegamento di agenti di polizia e carabinieri e controlli effettuati davanti all’ingresso della gradinata. I dibattimenti in aula si sono sviluppati sui binari del confronto, anche aspro, e non sono mancati attacchi, più o meno velati, da parte sia della maggioranza, sia dell’opposizione, agli avversari politici. Lo svolgimento dei lavori è stato parzialmente rallentato da una discussione, emersa a più riprese, sui toni e modi del confronto stesso: da ciò che è considerabile come critica costruttiva a ciò che è invece stigmatizzabile come un uso strumentale dei fatti accaduti, da ciò che rientra nella logica di un acceso dibattito a ciò che sconfina nel campo dell’attacco personale o dell’insulto. Senz’altro, un argomento poco chiaro e nebuloso, così come ben poco stringente rispetto agli argomenti all’ordine del giorno.

Pur operativa rispetto a quanto l’Amministrazione dovrà porre in agenda nella questione del rapporto con i Centri Sociali, la mozione non riguarda solo la Giunta cremonese, che pure, per parola del Sindaco Galimberti, ha ribadito la buona gestione della situazione critica del giorno 24, con danni contenuti, provocati solo alle cose, e in un’area cittadina circoscritta a due sole vie. Molti argomenti restano ancora da trattare, anche se il commento che il Sindaco ha espresso su Casapound («Chi si dichiara fascista del terzo millennio non è gradito in questa città») e le ripetute citazioni con auguri di pronta guarigione a Emilio Visigalli, attivista del Dordoni tuttora ricoverato in serissime condizioni, dimostrano che la storia recente di Cremona, almeno per una buona fetta della politica cittadina, non comincia sabato 24 gennaio, ma quantomeno sei giorni prima.

Carmine Caletti

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