Ma è tutto, ancora, da verificare, da consolidare e da sostenere, sia da parte delle Istituzioni che da parte della base popolare dei partiti che hanno deciso l’elezione di Sergio Mattarella.
Non è ipotizzabile che Berlusconi si ritiri “con eleganza” come piace a lui, e decida di non rappresentare più un ostacolo ad una corretta gestione della Cosa Pubblica, indirizzata verso il Bene Comune.
C’è di mezzo il bene privato, nonché la pretesa di essere graziato e restituito all’agibilità politica, dalla quale è stato, anche malamente, esonerato. Berlusconi non si arrenderà neanche all’evidenza, anzi, e sono parole sue, “proprio l’evidenza è quella che deve essere negata”.
C’è una maggioranza che ha sfiorato i 70% dei consensi che ha espresso la volontà di tornare alla politica trasparente, affidando a Mattarella la guida verso il rispetto della Carta Costituzionale, dalla quale derivano tutti i provvedimenti dell’Esecutivo; al contrario di quanto è accaduto con i governi Berlusconi, quando la Consulta ha dovuto dichiarare incostituzionali tanto la legge elettorale, meglio conosciuta come “Porcellum, e il lodo Alfano (approvato da una maggioranza addomesticata) presentato dall’allora ministro di grazie e giustizia Angelino Alfano. Due provvedimenti estremamente significativi nel quadro dei rispetto dei principi democratici, che la Consulta ha annullato dichiarandoli incostituzionali, ma che hanno prodotto i loro nefasti risultati, tant’è che anche l’attuale composizione del Senato e della Camera risulta abusiva nell’esercitare quelle funzioni che non dovrebbe, in quanto i componenti risultano nominati, e non eletti, con una legge incostituzionale.
Un costituzionalista come Sergio Mattarella, un uomo corretto e trasparente, non può prestarsi ad un esercizio politico di comodo, che permette una rappresentatività numerica ben superiore alla reale consistenza dei consensi. Il tutto merita di essere verificato con nuove elezioni, per restituire al popolo sovrano la dignità democratica della quale è stato rapinato proditoriamente.
Che i voti della destra berlusconiana, leghista, e di altre piccole espressioni politiche, non siano riusciti a impedire che l’Italia voltasse pagina, è ormai un dato accertato e fuori discussione; rimane il dubbio che si voglia proseguire a fornire al berlusconismo ormai agonizzante, un ulteriore massaggio cardiaco
Si apre un futuro nuovo e diverso, un’alba soleggiata, spetta al vento popolare spazzare via le poche nubi che rimangono ancora minacciose.
Rosario Amico Roxas