Domenica, 28 aprile 2024 - ore 16.23

Crema. La Bonaldi a San Bernardino

| Scritto da Redazione
Crema. La Bonaldi a San Bernardino

Buon giorno, Crema! La città siamo noi. VIAGGIO NEI QUARTIERI: SECONDA TAPPA  PER LA BONALDI
“S.BERNARDINO HA SOLO BISOGNO DI UN BUON PADRE DI FAMIGLIA. IL SERVIZIO MIOBUS VA RIORGANIZZATO PER GLI ANZIANI, LA CONVEZIONE CON L’ALER VA RIVISTA PER LE CASE POPOLARI E BASTA AL DEGRADO NELLA ZONA EX CANAVESE”
“San Bernardino ha bisogno di un buon padre di famiglia. Solo questo. Proverò ad essere per questo quartiere come un genitore che sappia ascoltare le necessità delle tante e vivaci associazioni e persone che animano questa zona della città per troppo tempo abbandonata”. Il giorno dopo la seconda tappa del viaggio nei quartiere, Stefania Bonaldi, candidata alle primarie del CentroSinistra per le elezioni amministrative 2012, traccia un bilancio della giornata trascorsa tra incontri con il parroco don Natale Scalvini, i nonni vigili, le mamme dei bambini che frequentano la scuola e gli anziani che abitano alle case popolari. “Un quartiere ricco di realtà positive che vanno difese e valorizzate”. Sul quaderno della Bonaldi anche tanti appunti di criticità emerse e accanto qualche soluzione scritta in rosso: “Nel quartiere c’è una popolazione prevalentemente anziana, che vive il disagio della mobilità verso il centro, resa critica da un sistema di trasporto, quello a chiamata del MIOBUS, che se non ripensato del tutto va sicuramente riorganizzato in modo sostanziale: troppe le difficoltà nella prenotazione, nelle conferme, nella fruizione di questo servizio. A San Beranrdino si vive con la speranza di importanti interventi di riqualifica delle Aree Grimeca (ex Canavese) e Boschiroli, una ferita aperta lungo la via Martini, che imbarazza gli abitanti con uno spettacolo di degrado indecoroso; aggrava il tutto, in queste ultime settimane, un furgone incendiato abbandonato al bordo strada”.

Diverso lo stato d’animo con il quale lo sguardo si posa sulla dignità e sul decoro della zona di Via Veneto con le sue case popolari. “Anche qui, però, troppe sono le case non assegnate che restano vuote, e questo è un vero reato, in tempi nei quali l’emergenza abitativa morde il freno e tante sono le famiglie – spiega la Bonaldi - in lista d’attesa per una casa. Mi convinco ogni giorno di più che la convenzione con l’Aler va rivista in toto, per impegnare l’azienda con tempi e modi precisi nella ristrutturazione e negli interventi manutentivi, anche perché, la signora Giuseppina mi ha raccontato che  quando chiami  al numero delle manutenzioni, resti al telefono in attesa decine di minuti, e alla fine riattacchi, e ti senti abbandonato a te stesso”.

Il senso di abbandono e di un’amministrazione poco vicina serpeggia tra le persone: “Un vigile urbano non lo vedi neanche a pagarlo” , dicono all’Arci. “Chiediamo un appuntamento con l’assessore allo sport – dice il responsabile della società sportiva Frassati – e per quattro, cinque volte, ci viene fissato e poi annullato; non riusciamo mai a parlargli”. “Da anni chiediamo un incontro con l’assessore alla cultura – mi riferisce Nicola, uno dei giovani del quartiere responsabile della Compagnia teatrale delle 4 Vie - ma non ci ha mai degnato di una risposta”.

 

 

 

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