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Crema.Cave Danesi Sel presenta l'esposto

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Crema.Cave Danesi Sel presenta l'esposto

Alla Procura della Repubblica di Crema, Alla Corte dei Conti – Roma
p.c. Alla Regione Lombardia D.G. Sistemi Verdi e Paesaggio
Struttura di Valorizzazione  delle Aree Protette e Biodiversità.
Provincia di Cremona
Comuni  di Soncino, Romanengo, Ticengo, Casaletto di Sopra.
Il sottoscritto, Alvaro Dellera, nato a Ricengo il 17 marzo 1952, residente a Crema, via Bacchetta 11 (tel. 339 4165588), in qualità di responsabile del Circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Crema, espone quanto di seguito riportato, affinché l’autorità competente valuti i fatti, prenda i provvedimenti e assuma le iniziative che riterrà più opportune.
La storia
Le ex cave di argilla Danesi sono collocate in comune di Soncino nei pressi del “Naviglio di Melotta” sito nei comuni di Romanengo, Soncino, Casaletto di Sopra e Ticengo.
(La Riserva Naturale Naviglio di Melotta è un’ area naturale protetta, unica nel suo genere nella pianura padana, sita in Provincia di Cremona, istituita con Legge Regionale n° 86 del 30 novembre 1983. La Provincia di Cremona ha istituito nel 2003 il Parco del Pianalto di Romanengo e dei Navigli cremonesi ampliando la fascia di protezione ambientale ad una vasta area circostante la riserva).
Il territorio destinato a Parco abbraccia un ampio ambito territoriale, di estensione pari ad oltre 1.200 ettari, coincidente, nel suo nucleo più importante, con il "Pianalto di Romanengo" che rappresenta un lembo residuale di un antico livello della pianura Padana.
Il Parco è ricco di caratteri paesaggistici, naturalistici e strutturali molto singolari, se non addirittura unici nell'intero territorio provinciale. L’importanza degli habitat presenti è sottolineata dall’identificazione di due Siti di Importanza Comunitaria (SIC), ai sensi della Direttiva 92/42/CEE (Direttiva Habitat): il SIC Naviglio di Melotta, coincidente con l’omonima Riserva Naturale, e il SIC Cave Danesi.
Le ex cave Danesi, ora dismesse e rinaturalizzate come previsto dal piano provinciale cave, sono divenute sito di importanza comunitaria (SIC IT 20 A 0018) dell’Unione Europea. Fanno parte di un’area di eccezionale importanza naturalistica ed ornitologica, delicatissima sul piano ambientale e oggetto di studi scientifici. E sono inserite nel progetto di protezione di RETE NATURA 2000.
Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
La rete Natura 2000 è costituita da Zone Speciali di Conservazione (ZSC) istituite dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 79/409/CEE "Uccelli".
La richiesta di trasformazione

Dopo aver svolto per decenni funzioni di approvvigionamento di argilla, ricavata cavando ed asportando fino ad una profondità di una decina di metri il litoide concesso, ora le ex cave formano una zona umida composta da un insieme di dodici laghetti fortemente naturalizzati.
La loro attuale funzione, pur mantenendo il carattere di proprietà privata, è quella del recupero ambientale ( vedasi piano provinciale cave). Le tutele in vigore sono stabilite dal piano di gestione del SIC , Rete Natura 2000, PGT comuni di Soncino, Casaletto di Sopra, PTCP provincia di Cremona, Rete ecologica Regionale e Piano Faunistico Provinciale.

Da alcuni mesi su di esse è rinato un interesse economico della proprietà: la trasformazione di gran parte dei laghetti per la pesca sportiva a reddito.

La Provincia di Cremona, attivata per competenza in quanto  ente gestore del SIC , dalla proprietà (Danesi),  con un provvedimento di GIUNTA N° 522  del 15 Novembre 2011,  (escludendo dalla decisione il Consiglio Provinciale) , ha deciso, approvando la regolamentazione della pesca nel SIC in oggetto,  di rispondere positivamente alla richiesta del privato consentendo l’ apertura  di questa attività.
La deliberazione introduce semplicisticamente la possibilità di esercitarvi la pesca sportiva, a seguito dell’approvazione di un apposito regolamento da parte dell’ente gestore dell’area ( Provincia di Cremona).
La legge però prevede che ogni attività che può esercitare un impatto negativo su un’area della RETE NATURA 2000, questa debba essere sottoposta a valutazione di incidenza , valutazione che viene rilasciata dalla Regione dopo la presentazione di uno studio d’incidenza di competenza Provinciale.
 La Provincia di Cremona, pur avendo in seno allo stesso assessorato all’ambiente validi tecnici, professionalmente preparati a redigere ciò di cui legge richiede, non trova la necessaria disponibilità dei propri uffici e di quei tecnici , che per redigere lo studio di valutazione, già molto controverso, avrebbe dovuto anche essere redatto “in modo da indurre a un esito positivo” la successiva valutazione d’incidenza della Regione. 
Per poter predisporre questo studio , pertanto,  l’assessorato all’ambiente si rivolge all’esterno, ed emana un bando intitolato “avviso di selezione per conferimento dello Studio di Incidenza circa la proposta di regolamentazione della pesca nel SIC IT 20A0018 cave Danesi per l’importo di 3.000 euro”.  ( Protocollo 139677/11.)
L’idea della Giunta ed il conseguente  studio redatto da un professionista esterno  (su incarico della Provincia con avviso di selezione come sopra riportato) è ora al vaglio della Regione Lombardia per il rilascio del documento di “Valutazione d’Incidenza”

Ebbene, poiché una corretto studio di valutazione d’ incidenza  con presumibile certezza ostacolerebbe la positiva valutazione d’incidenza, che la Regione Lombardia  si appresta a emanare, con conseguente negazione dell' avvio dell'attività di pesca sportiva (con tutti gli annessi e connessi) nell'area, la scelta della Provincia di affidare l'incarico all'esterno mediante bando induce il sospetto che si sia voluto in tal modo evitare di coinvolgere i tecnici provinciali in un compito quantomeno controverso, sicuramente delicatissimo per le implicazioni ambientali in gioco.
Per altro, le preoccupazioni circa l’apertura all’attività di pesca si era già manifestata in occasione dell’approvazione del piano di gestione del SIC ( approvazione aprile 2011) da molte associazioni ambientaliste, che  presentarono le loro osservazioni alla delibera di Giunta  e al nuovo  regolamento del  piano di gestione del SIC, poiché a seguito delle richieste del privato, l’attività di pesca, rispetto a quanto stabilito originariamente, introduce elementi impattanti negativi per l’ambiente, quali la pesca notturna, l’uso di natanti, la realizzazione di strutture ricettive connesse all’attività sportiva.
In data 10.01.2012, a seguito di una ennesima segnalazione formulata dal centro ricerche ornitologiche Scanagatta – Varenna (LC),  Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – divisione tutela della biodiversità, con una lettera circostanziata richiama gli uffici Provinciali a presentare un nuovo studio di valutazione d’incidenza, allo scopo di identificare e quantificare gli eventuali effetti impattanti negativi sull’ambiente, causati dall’ampliamento della suddetta attività.
In conclusione
ne risulta che, al fine di agevolare o comunque di consentire un'attività economica privata, la Provincia di Cremona ha utilizzato ed erogato denaro pubblico per l'incarico professionale dello studio di valutazione di incidenza.

Per le ragioni esposte Sinistra, Ecologia e Libertà, nella persona del sottoscritto Alvaro Dellera, ravvisando elementi di distorsione nelle procedure seguite dalla Provincia di Cremona, pone all'attenzione dell'Autorità Giudiziaria tali vicende, chiedendo in particolare se sia lecito il sopradescritto uso di danaro pubblico per soddisfare esigenze imprenditoriali assolutamente private.
Si chiede altresì  all'autorità giudiziaria di accertare se i fatti descritti costituiscano reato

A disposizione di qualsiasi chiarimento

Cordiali saluti.
Crema  6 febbraio 2012
Alvaro Dellera via Bacchetta 11 Crema -tel.(339-4165588)


 

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