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Crema,studenti ancora in piazza

| Scritto da Redazione
Crema,studenti ancora in piazza

Il 17 novembre 2011, giornata di mobilitazione mondiale, meglio conosciuta come “Giornata del diritto allo Studio”, con un suo processo storico alle spalle e ormai un evento nella realtà cremasca da anni dove gli studenti scendendo in piazza urlano a suon di slogan come “Noi la crisi non la paghiamo” i loro disagi derivanti da un Governo che ha tagliato: ore di scuola agli studenti, il 90% delle borse di studio per universitari, posti di lavoro e tanto altro.
Gli studenti sanno che lo Stato ha debiti nei confronti delle scuole cremasche per 4 milioni di euro; sanno che con il Governo tecnocratico (con a capo il neo presidente del Consiglio Mario Monti) stima il modello Gelmini del quale vuole portare a conclusione la riforma universitaria e ciò non farà altro che peggiorare la situazione; sanno che il neo presidente del Consiglio su dichiarazioni stampa ha già detto di essere a favore dell’abrogazione del valore legale del titolo di studio; sanno che Monti è nei direttivi di quelle stesse banche (Goldman Sachs) che hanno speculato contro l’Italia.
Per tutto queste gli studenti derivanti da ogni scuola, in particolare Pacioli, Racchetti, Artistico e CFP, hanno deciso di manifestare.
Il totale degli studenti secondo le forze dell’ordine è di 200, partiti per il corteo che è passato oltre che da Viale Mazzini e P. Garibaldi anche da Viale Santa Maria, Viale Stazione, Porta Tadini, Via Verdi per poi arrivare a Porta Ombriano dove si è fatta una deviazione simbolica con l’intento di costituire un’assemblea che spiegasse la situazione reale italiana per poi ritornare in Piazza Duomo dove si è svolta una breve assemblea conclusiva.
La manifestazione ha lasciato dietro di se quella rabbia da parte degli studenti che non accettano più quella pressione sociale dovuta da una classe politica incapace di sostenere una dovuta istruzione.
Gli studenti sono scesi e scenderanno ancora nelle piazze italiane per dire basta ad una situazione ormai diventata insostenibile.

fonte: http://www.facebook.com/#!/profile.php?id=100000033193056

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