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Cremona Galimberti vuole l’inceneritore. Prometteva di chiuderlo ed ora?

Dové il piano industriale serio e cadenzato, nella chiara direzione di spegnimento dell’inceneritore e di innovazione ambientale promesso ?

| Scritto da Redazione
Cremona Galimberti vuole l’inceneritore. Prometteva di chiuderlo ed ora?

E’ bastata una lettera inviatami per conoscenza ed indirizzata al ministro dell'Ambiente Galletti, per capire che le promesse del sindaco di chiudere il vetusto ed inefficiente inceneritore di Cremona, erano solo balle pre-elettorali.

Infatti Galimberti, dopo aver affermato la propria inadempienza rispetto a quanto previsto dal Decreto "Sblocca Italia", chiede al ministro Galletti "l’esclusione del Termovalorizzatore di Cremona dall’applicazione..." dalla legge in questione.

Ma cosa prevede questo decreto?

Semplice: il decreto dice che entro 90 giorni dall’entrata in vigore, le autorità competenti, cioè Galimberti, provvedano "ad  adeguare  le autorizzazioni integrate ambientali degli  impianti  esistenti".

Ciò non è stato fatto e invece di chiudere l'impianto, come promesso in campagna elettorale, il sindaco sta chiedendo al ministro competente di rinviare l’applicazione della legge all’inceneritore di Cremona, una richiesta che di fatto lo mantiene attivo nonostante sia ritenuto dallo stesso Sindaco altamente inefficiente ed inquinante.

Infatti è lo stesso Galimberti ad affermare, nella lettera al Ministro, che:

-l’inceneritore di Cremona deve essere smantellato, infatti un protocollo d’intesa per procedere allo smantellamento (‘decomissioning’) E’stato sottoscritto, con tanto di delibera regionale (n. 1511) il 13 marzo 2014, dalle diverse autorità  competenti;

-L’inceneritore è totalmente inadeguato (risulta essere tra quelli meno performanti dal punto di vista energetico e dell’efficienza), uno dei peggiori di tutta la Regione;

-la proprietà  dell’impianto, Lgh Holding, ha annunciato l’avvio di un tavolo interno per studiare le prospettive del termovalorizzatore solo il 23 gennaio 2015, la cui ipotetica conclusione è fissata per il prossimo ottobre.

Allora che senso ha, sulla base di queste motivazioni, chiedere adesso l’esclusione dall’applicazione della legge?

Che senso ha basarsi sull’annuncio di uno studio avviato dalla proprietà dell’impianto solo in prossimità della scadenza prevista dalla legge, che fissa la sua stessa scadenza, in via ipotetica, solo tra molti mesi?

Cosa si cela dietro questa richiesta ambigua e contraddittoria?

Se si ritiene che il termovalorizzatore di Cremona non rispetti la normativa ambientale, se ne dovrebbe disporre semplicemente la chiusura.

Chiedere l’esclusione del termovalorizzatore di Cremona dallo Sblocca Italia, in attesa di future e incerte conclusioni di ‘progetti pilota’ avviati quasi un anno fa e oggi senza esito, e di tavoli di studio avviati dalla proprietà dello stesso con conclusione ipotetica prevista a ottobre 2015, sembra solo un modo per prendere tempo. 

A quale scopo?

Forse per continuare ad intascare i contributi economici derivanti dall'incenerimento?

Dové  il piano industriale serio e cadenzato, nella chiara direzione di spegnimento dell’inceneritore e di innovazione ambientale promesso dal Sindaco Galimberti in campagna elettorale?

Se il sindaco non sa che pesci pigliare, gli ricordo che un progetto alternativo e concreto, appoggiato dal Movimento 5 Stelle, è già disposizione. Si chiama "Rifiuti Zero". Perché non viene adottato, o, almeno, preso in considerazione? Per fare chiarezza sulla questione, chiediamo, con assoluta urgenza:

-di conoscere lo stato dei lavori del protocollo d’intesa sottoscritto il 13 marzo 2014;

-di conoscere lo stato della procedura di adeguamento dell’autorizzazione ambientale integrata relativa al termovalorizzatore di Cremona prevista dallo Sblocca Italia;

-di aprire un tavolo per la valutazione del progetto alternativo elaborato dal Movimento 5 Stelle. 

Per il bene di Cremona e dei cremonesi, attendiamo fiduciosi una risposta dal Sindaco Galimberti.

Ufficio Stampa del Deputato Cittadino M5S Danilo Toninelli (Cremona)

In allegato la lettera del Comune di Cremona al Governo

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