Cremona Il PD presenta mozione contro il taglio dei fondi ai disabili | Fabiola Barcellari e Roberto Poli
Revisione dgr 1669 “Programma operativo regionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza e grave disabilità di cui al Fondo per le non autosufficienze triennio 2022-2024. FNA 2023- esercizio 2024”
Premesso che
il Piano Nazionale per la Non Autosufficienza (PNNA) 2022-2024, adottato con DPCM del 3 ottobre
2022, nello stanziare oltre 2,6 miliardi di euro da ripartire alle Regioni, prevede che, in sede di
programmazione, ogni Regione debba, partendo dalla propria realtà territoriale, individuare la quota
percentuale di risorse da destinare alla realizzazione dei servizi socio sanitari erogati in forma diretta
dai Comuni, così da garantire la graduale attuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali
(Leps);
in particolare, il PNNA stabilisce che la predetta quota debba essere implementata del 10% per ogni
servizio per il 2023 e del 20% per il 2024;
peraltro, lo stesso PNNA chiarisce che, nelle more del perfezionamento del Piano triennale per la non
autosufficienza e dei conseguenti trasferimenti delle risorse finanziarie del FNA, “le regioni
interessate potranno continuare a garantire con risorse proprie gli interventi anche di natura
monetaria, alle persone con gravissima disabilità in considerazione delle previsioni di cui all’art.1,
co.168 della legge 234/2021. Ciò, al fine di scongiurare l’eventualità di una interruzione nella
erogazione delle prestazioni nei confronti di beneficiari in situazione di fragilità e bisogno”;
per provvedere alle esigenze dei differenti territori, dunque, le Regioni possono stanziare ulteriori
risorse e gli attuali stanziamenti a bilancio di Regione Lombardia (€. 14.000.000,00 di risorse
autonome e €. 13.000.000,00 di fondo sanitario regionale, ai quali vanno aggiunti €. 3,5 milioni
previsti da un ordine del giorno al bilancio di previsione 2024-2026) non sono sufficienti per coprire
i fabbisogni delle persone con disabilità;
Regione Lombardia, rappresentando l’intento di recepire le direttive nazionali sopra richiamate, con
delibera 1669 dello scorso 28 dicembre, ha disposto una riduzione dei sussidi monetari a favore alle
persone con disabilità gravissima e grave (misure B1 e B2), con la finalità dichiarata di destinare tali
risorse all’implementazione di interventi sociali integrativi da riorganizzare in sinergia con Comuni,
Ats/Asst, Terzo settore e associazioni;
atteso che
le misure B1 e B2, con il loro contributo mensile, consentono alle persone con disabilità di sostenere
i costi relativi all’assistenza personale fornite dai caregiver, nonché quelli per le terapie riabilitative e
il personale di supporto ai caregiver familiari; i tagli disposti dalla delibera 1669 determinano una
riduzione del sussidio di una percentuale compresa, a seconda dei casi, tra il 22 e il 47%;
la rimodulazione dei contributi si traduce in un taglio pari a 250 euro/mese per le persone con
gravissima disabilità (da 750 a 400 euro), 200 euro/mese per le persone con disabilità in condizioni
di dipendenza vitale (da 900 a 700 euro) e 350 euro/mese per i ragazzi con disabilità che frequentano
la scuola e per le persone con gravi disturbi dello spettro autistico (da 750 a 400 euro);
considerato che
le disposizioni previste dal provvedimento regionale entreranno in vigore dal 1° giugno 2024, data
in cui la riduzione del contributo mensile corrisposto alle famiglie con disabili gravi e gravissimi
dovrebbe essere compensata dalla esigibilità di Leps che tuttavia sono ancora in fase di definizione;
nella nostra Regione l’assistenza domiciliare e l’assistenza scolastica risentono da tempo di una
drammatica carenza di educatori, infermieri, logopedisti e altri profili qualificati e per le famiglie
lombarde è spesso difficile riuscire a beneficiare delle prestazioni di assistenza diretta;
ricordato che
l’offerta degli interventi sociali integrativi dovrà essere garantita dai Comuni, chiamati entro cinque
mesi a riorganizzare il sistema di welfare, implementando l’erogazione dei servizi in favore delle
persone con disabilità, quando lo stesso Fondo Sociale Regionale - le cui risorse consentono ai
Comuni di attivare servizi e interventi a favore delle fragilità - vede da anni un progressivo
decremento e gli stessi fondi previsti per le assunzioni di personale con professionalità sociale non
risultano sufficienti alla copertura del bisogno;
rilevato che
il DPCM del 3 ottobre 2022 sopracitato, richiede che, nell’adottare il Piano regionale per la non
autosufficienza, ciascuna Regione favorisca la consultazione delle parti sociali e degli enti del Terzo
Settore territorialmente rappresentativi in materia di non autosufficienza, e comunque coinvolga le
organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità e delle persone anziane non
autosufficienti;
ciononostante, dall’adozione del Piano Nazionale per la Non Autosufficienza (DPCM 3 ottobre 2022),
non risultano tavoli di lavoro che hanno visto le Direzioni Generali, Ats, Asst, Ambiti
territoriali/Comuni, Terzo Settore e Associazioni impegnati nella progettazione e programmazione
di un sistema di servizi capace di garantire, nei tempi previsti dai provvedimenti in oggetto, adeguato
sostegno alle persone con disabilità e non autosufficienza;
si stima che saranno migliaia i cittadini lombardi che subiranno le conseguenze dei tagli ai sussidi -
le persone con disabilità assistite dai loro caregiver familiari - soggetti che già oggi ricevono risorse
non sufficienti a coprire l’assistenza necessaria;
impegna il Sindaco e la Giunta comunale
a farsi promotore presso il Presidente della Regione Lombardia e l’Assessora alla Disabilità affinché:
1. si avviino le opportune interlocuzioni con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali così da pervenire
ad una proroga dei tempi di attuazione di quanto previsto dal Piano Nazionale per la NonAutosufficienza
2022-2024 e consentire ai Comuni/Ambiti territoriali una graduale programmazione
delle prestazioni assistenziali in vista della piena attuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni
sociali (Leps);
2. sia rivisto quanto disposto dalla Delibera della Giunta Regionale 1669 dello scorso 28 dicembre,
provvedendo, nella fase di transizione che porterà alla piena attuazione dei Leps di cui al PNNA, al
ripristino dei sussidi nel loro valore precedente al taglio previsto dalla DGR 1669/2023 così da non
lasciare le migliaia di famiglie che già vivono una condizione di gravissima fragilità ancora più sole;
3. sia previsto nel bilancio regionale un incremento delle risorse dedicate al Fondo Sociale Regionale
a supporto dei servizi promossi dai Comuni e dagli Ambiti Territoriali così da garantire
l’implementazione e la capillarità degli interventi integrativi sociali – sia da parte dei Comuni che da
parte del Terzo Settore - che oggi, nella loro carenza, non consentono alle famiglie lombarde di
beneficiare delle prestazioni dovute alle persone con disabilità e non autosufficienza