Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 15.07

Cremona Pianeta migranti. I minerali insanguinati dietro la morte di Attanasio (Video)

Nel video, l’arcivescovo di Kinshasa denuncia la responsabilità della comunità internazionale

| Scritto da Redazione
Cremona Pianeta migranti. I minerali insanguinati dietro la morte di  Attanasio (Video) Cremona Pianeta migranti. I minerali insanguinati dietro la morte di  Attanasio (Video)


Cremona Pianeta migranti. I minerali insanguinati dietro la morte dell’ambasciatore  Attanasio (Video)

L’uccisione dell’ambasciatore Attanasio e di due uomini al suo seguito nella Repubblica Democratica del Congo porta alla ribalta la situazione delle milizie armate che si contendono l’estrazione dei minerali per il business delle multinazionali.

Nel video, l’arcivescovo di Kinshasa denuncia la responsabilità della comunità internazionale.

Nel Kivu, centinaia di bambini schiavi, tutti i giorni, per 12 ore, scavano a mani nude nelle gallerie, senza protezione di elmetti e mascherine. Estraggono coltan e cobalto, materie prime per le batterie di smartphone, laptop, auto elettriche e le tecnologie green. Una giornata di lavoro viene pagata un dollaro, al massimo due, se il bambino è un po’ più grandicello. Questa cifra va decurtata dalle tangenti che i bambini devono versare ai militari che sorvegliano la sicurezza della miniera.

In galleria non si respira, ci si ammala e si muore per i frequenti crolli. Per questo, alcune famiglie hanno fatto causa ad Apple, Google, Dell, Microsoft e Tesla citandole come complici della morte dei loro figli. Lo ha riportato il Guardian.

Ma non è tutto.

Per fare posto all’estrazione, le popolazioni vengono espropriate delle loro terre, oltre che di gran parte degli introiti dei minerali. Vivono sotto il tiro delle milizie locali che presidiano l’area, col supporto spregiudicato di potenze straniere che le utilizzano per fomentare l’anarchia e nascondere il business illecito delle ricchezze minerarie.

Le conseguenze per le popolazioni sono devastanti: insicurezza, violenza, fame, mancanza di servizi, illegalità, corruzione e migrazione. La stragrande maggioranza della gente vive con meno di 2 dollari al giorno in un paese che è un paradiso di ricchezze naturali ma è ridotto a inferno.

Tutto questo è stato ignorato a lungo dai medi, ma non dagli organismi di società civile europea che, dopo 7 anni  di forti pressioni,  hanno visto l’Unione Europea darsi una legge che obbliga le imprese a dichiarare la provenienza di alcuni minerali che alimentano conflitti e instabilità. La legge, entrata in vigore nel gennaio 2021, vale su tutto il territorio europeo e ogni stato membro dovrà farlo rispettare. Saranno chiamate in causa circa 600-1000 aziende che commercializzano i minerali, 500 fonderie e raffinerie che ora devono accertarsi con continuità della provenienza dei minerali che acquistano.

E’ una strada aperta che anche la comunità internazionale dovrebbe intraprendere per esercitare quella responsabilità civile e morale che l’arcivescovo di Kinshasa invoca nel video come azione di giustizia e di rispetto dei diritti delle persone e dei popoli.

 

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