Cremona Pianeta Migranti. Oltre che clandestini ora sono anche ‘untori’.
L’ultimo rapporto dell’associazione Carta di Roma ”Notizie in transito” che monitora l’informazione sul fenomeno migratorio, dice che nei giornali e telegiornali si parla sempre meno dei migranti e per lo più in modo distorto.
I migranti restano “clandestini” ma diventano anche “untori” che diffondono il virus. Si continua ad alimentare paura e insicurezza.
Ilvo Diamanti, che ha curato l’analisi dell’ottavo Rapporto della Carta di Roma, che ha per titolo “Notizie in transito” dice che, oggi, la vera notizia è diventata il virus e non più il racconto dell’invasione, dell’assedio e della criminalità migrante.
Diamanti commenta i numeri del rapporto nato dalla ricerca condivisa da Carta di Roma con l’Osservatorio di Pavia, che ha monitorato le prime pagine di 6 quotidiani nazionali, i telegiornali di prima serata di Rai, Mediaset e La7, i social, Facebook e Twitter.
Le 834 notizie relative ai migranti pubblicate sulle prime pagine dei giornali mostrano un crollo vertiginoso del tema: il 34% in meno rispetto al 2019. Nel 53% dei casi, si parla dei flussi via mare, come se non esistesse altra forma di arrivo o altro fatto meritevole di essere raccontato. Se ne parla in modo meno allarmistico rispetto al passato, ma quasi mai in tono rassicurante.
I protagonisti delle notizie sono spesso esponenti politici, e i termini usati sono quasi sempre di stampo bellico: invasione, respingimenti, ‘noi e loro’, confini, frontiere, attacco all’identità. A ciò si aggiunge il termine “untori” cioè, portatori e diffusori del virus. Una nuova stigmatizzazione.
Anche sui telegiornali il numero delle notizie date è crollato: non scompare però la voce criminalità e sicurezza. Solo nel 7% dei servizi televisivi, i rifugiati e i richiedenti sono protagonisti: una narrazione passiva che si conferma nel tempo.
Ma il massimo dell’informazione distorta e allarmistica si trova sui social. Predominano le notizie su chi è positivo, su chi scappa dai Centri di accoglienza, sulle dichiarazioni di chi denuncia che i migranti possono sbarcare mentre gli italiani non possono uscire di casa, creando così una contrapposizione “noi” “loro”, che alimenta una narrazione sempre emergenziale.
Il “noi” e “loro” diventa netto su Twitter, dove prevale la formazione di due gruppi opposti: l’out group dei migranti versus l’in group degli italiani. Una contrapposizione che agisce a livello pervasivo sedimentando, ancora una volta, la narrazione distorta. Con l’unico fine di incrementare la paura. Perché di questa inquietudine, di questi due ambiti così importanti nella formazione delle idee e della percezione della realtà ne hanno bisogno i media, per tenere alto l’audience, e la politica, per mantenere il consenso.