Cremona Pianeta Migranti. Ius Scholae lo vogliono 6 italiani su 10
Un sondaggio di Action Aid dice che c’è un fronte trasversale tra gli italiani -anche tra le destre- che vuole riconoscere il diritto alla cittadinanza per ragazze e ragazzi che vivono in Italia e frequentano la scuola.
Gli italiani non conoscono i criteri proposti dalla Riforma dello Ius Scholae.
Il 62% non sa in cosa consiste la legge sulla cittadinanza.
C'è una forte ignoranza sul tema che rivela come il fenomeno e il dibattito nell’opinione pubblica e nella politica sia condizionato da scarsa consapevolezza e posizioni ideologiche. Infatti, una volta conosciuti i dettagli della riforma, circa 6 italiani su 10 sono a favore della attuale proposta Ius Scholae. Un fronte ampio di consensi che travalica le appartenenze partitiche e attraversa anche il centro destra.
Il 48% degli elettori della Lega è d'accordo con lo Ius Scholae; lo è il 35% tra chi si dichiara elettore di Fratelli d'Italia e il 58% degli intervistati di Forza Italia. Oltre a un amplissimo fronte favorevole tra tutti gli altri elettori, c’è una forte apertura alla riforma proprio negli schieramenti che in Parlamento invece sono estremamente negativi e si oppongono al testo di Legge.
Più consapevolezza significa più apertura.
Il numero reale di quanti studenti senza cittadinanza frequentano le scuole italiane è ignoto alla stragrande maggioranza degli intervistati (solo l'11% indica la cifra approssimativa corretta). Quando vengono a conoscenza del numero reale degli studenti coinvolti dalla Riforma (1 su 10 oggi frequenta le nostre scuole ma non ha cittadinanza, 877mila in totale) la percentuale dei favorevoli si amplia ancora e chi era scettico cambia percezione: il 37,6% degli intervistati è colpito positivamente.
A destra si apre un dibattito.
È interessante notare come la conoscenza del fenomeno nei suoi aspetti concreti porti a polarizzare le posizioni in seno all'elettorato di centro destra.
Su chi vota Lega c’è un 25% che si dichiara più favorevole alla riforma e un 17% meno propenso, tra gli elettori di Fratelli d'Italia il 20% si dice più a favore e il 28% esprime maggiore scetticismo; in Forza Italia si rafforzano del 34% le opinioni di chi è a favore e solo il 15% si dichiara meno favorevole. Questo segnala che nel blocco che va dal centro alla destra più conservatrice, la riforma apre un dibattito e fa schierare una parte significativa degli elettori a favore dei diritti per i giovani nuovi italiani cresciuti in Italia.
Fra le difficoltà incontrate dai giovani senza cittadinanza quella considerata più grave dagli italiani (65% di risposte) riguarda la mancata presa d'atto della loro stabile presenza nella società italiana: “Non sentirsi riconosciuti nel Paese in cui si vive fin da bambini e temere di non potervi rimanere per difficoltà lavorative dei genitori”.
Il sondaggio di Action Aid dimostra che c’è un fronte trasversale tra gli italiani che vuole riconoscere il diritto alla cittadinanza per ragazze e ragazzi che vivono in Italia e frequentano la scuola.
Di conseguenza, tutti i partiti sono chiamati a prendere una posizione sullo Ius Scholae in Parlamento. L’ approvazione della Riforma sarebbe un segnale importante, capace di produrre effetti positivi nella qualità della vita di molti minori. Inoltre, sarebbe la prima modifica strutturale della legge n. 91 del 1992. Che a distanza di trent’anni va cambiata, perché l’Italia è cambiata e la legge di cittadinanza va riscritta nel suo complesso.
Dal sondaggio di Action Aid emerge pure che il 63% degli italiani sarebbe a favore anche di un riconoscimento immediato della cittadinanza per i bambini nati in Italia da genitori stranieri. C’è bisogno di coraggio politico per superare i giochi di forza tra partiti e far uscire dall’invisibilità quasi un milione di giovani senza cittadinanza.
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