Martedì, 19 marzo 2024 - ore 06.12

Cremona Pianeta Migranti. La vergogna dell’Europa lungo la rotta balcanica.

10 DICEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI

| Scritto da Redazione
Cremona Pianeta Migranti. La vergogna dell’Europa lungo la rotta balcanica. Cremona Pianeta Migranti. La vergogna dell’Europa lungo la rotta balcanica.

Cremona Pianeta Migranti. La vergogna dell’Europa lungo la rotta balcanica.

10 DICEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI

L’Europa, culla dei diritti umani e della civiltà, sprofonda in un abisso vergognoso di illegalità e di violenza nei confronti dei migranti che percorrono la via dei Balcani.

In questo precorso disperato, i migranti, pur avendo diritto allo status di rifugiato, sperimentano i manganelli della polizia di confine, i morsi dei cani da inseguimento e perfino le torture. Per ostacolare il loro tragitto, vengono sottratte loro anche le scarpe, oltre i pochi oggetti personali.

Quando arrivano a Trieste, grazie ad un accordo tra le polizie di confine, vengono subito respinti e deportati in Slovenia, poi in Croazia e infine in Bosnia, fuori dall’Europa, dove vengono abbandonati nei boschi.

Il giornalista Nello Scavo di Avvenire, inviato al confine di Trieste, ha redatto un puntuale reportage, in data sabato 5 dicembre. Poiché contiene immagini e testimonianze d’ impatto, indichiamo il link di accesso al testo che merita comunque di essere conosciuto oltre che per la verità dei fatti, anche per le riflessioni che sollecita.

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lorrore-alle-porte-delleuropa

Fondazione Migrantes nel REPORT 2020 “IL DIRITTO D’ASILO. - I fatti e i dati chiave- dice che gli attraversamenti delle frontiere esterne dell’Ue dai 'Balcani occidentali' rispetto al 2019 sono in crescita (13.345 gli arrivi nei primi otto mesi dell’anno). Il dato rimane comunque molto inferiore a quelli registrati nel 2015 e nel 2016. Secondo il report, occorre fermare le diffuse prassi di respingimento dai Paesi Ue verso quelli non Ue, «attuate in modo violento e ricorrendo a procedure illegali». In particolare, la 'catena' delle cosiddette 'riammissioni' che coinvolge Slovenia e Croazia per impedire ai richiedenti asilo di entrare nella Ue. Nella primavera 2020 si è aggiunta anche l’Italia. Le situazioni di maggiore difficoltà si vivono al confine tra Bosnia e Croazia, nelle città di Biha e Velika Kladusa.

«Non vogliamo vedere sempre più l’Unione europea e l’Italia come una sorta di fortezza che si deve proteggere da chi è stato più sfortunato ed è nato in un Paese diverso – ha dichiarato monsignor Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes –. Bisogna dare a chi è in fuga canali legali di ingresso». L’esempio viene dai corridoi umanitari promossi dal privato sociale e dalle Chiese, che li finanziano con fondi dell’otto per mille, in collaborazione con i governi. Hanno permesso di accogliere in Europa a partire dal 2016 quasi 3.100 rifugiati, di cui 2.500 solo in Italia.

https://www.migrantes.it/wp-content/uploads/sites/50/2020/11/DirittodAsilo2020-23-11.pdf

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