Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 09.58

Degli Angeli interroga Moratti. In tutta la provincia di Cremona stato di salute compromesso

Non solo a Cr, studi epidemiologici immediati anche per il cremasco e casalasco

| Scritto da Redazione
Degli Angeli interroga Moratti. In tutta la provincia di Cremona stato di salute compromesso
Ottenere maggiori delucidazioni in merito all'implementazione degli studi epidemiologici in provincia di Cremona, con particolare attenzione a Casalmaggiore. È quanto ha predisposto Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia, che in data 29 settembre ha interrogato l’assessore al Welfare, Letizia Moratti.
Spiega Degli Angeli: “Ho portato all’attenzione di Regione, ancora una volta, una serie di criticità ambientali e sanitarie che affliggono il nostro territorio. L’obiettivo è quello di spronare la giunta Fontana a mantenere gli impegni presi tramite azioni concrete (in data 27/7/21 è stato approvato l’Odg 1901, Promozione degli studi epidemiologici ad hoc su tutto il territorio lombardo ndr), anziché ricevere le solite e vaghe dichiarazioni inconcludenti fatte finora. Sulla salute dei cittadini non si scherza e la Moratti dovrebbe saperlo bene”.
Dati alla mano, secondo quanto ha dichiarato l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA), solo nel 2019 in Europa ci sono state 307 mila  morti premature. In Italia, il record va alla Lombardia con la provincia di Cremona come capofila la quale registra 127 morti premature ogni 100mila abitanti, circa 468 nel totale. “Non è quindi un caso - dichiara il consigliere - se Cremona è la prima città più inquinata del Paese e la seconda in Europa. Infatti, la sola media-anno di concentrazione di PM2.5 è pari a 25.9 microgrammi/mc. Ovvero oltre 5 volte il valore limite consentito”.
Dati preoccupanti e che darebbero a riflettere. Soprattutto se si pensa che in tutta la provincia di Cremona insistono 45 aziende industriali/rifiuto e 148 aziende zootecniche soggette ad Aia, aziende con attività a rischio inquinamento. “Come se non bastasse - chiosa Degli Angeli - in tutta la provincia di Cremona insistono 138 impianti di biogas (in tutta la regione il totale è di 360) e, stando a quanto la stessa Ats Valpadana ha asserito lo scorso febbraio 2022, gli impianti a combustione di biomassa potrebbero diventare una forma numerosa e diffusa di emissioni di particolato sottile e primario aggravando in tal modo sensibilmente un quadro ambientale già critico per le polveri sottili nelle due province di Cremona e Mantova”.
E se un recente studio condotto dalle università di Bari e Bologna assieme al Cnr, hanno evidenziamo come il tasso di mortalità riferito ai tumori sarebbe più elevato laddove c’è un maggiore tasso di inquinamento, Arpa Lombardia, in riferimento a Casalmaggiore, ha riferito come la combustione nell’industria contribuisca in modo significativo alla produzione di CO e NOx, così come per il trasporto su strada, causando problemi di salute tra cui le alterazioni della funzionalità respiratoria.
Conclude Degli Angeli: “Il quadro “clinico” è palese e chiaro anche agli occhi di chi, magari, vorrebbe non guardare e va asserendo, preoccupandosi di far bello il Torrazzo, che a Cremona si respira aria buona. Il quadro dovrebbe essere chiaro anche agli occhi di chi vorrebbe distruggere ulteriore suolo a favore di un progetto autostradale non finanziabile. Resta tuttavia poco chiaro quali siano le intenzioni di Regione Lombardia in merito all’implementazione di nuovi studi epidemiologici in provincia di Cremona  e alle azioni che intende intraprendere per salvaguardare la salute dei cittadini”.
647 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria