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Demografia delle imprese Q1 2014

In un anno perse 331 aziende nel Lodigiano, pari a – 2,12%.

| Scritto da Redazione
Demografia delle imprese Q1 2014

I dati Movimprese di inizio anno confermano il trend in calo della compagine imprenditoriale lodigiana. Le imprese attive si fermano a quota 15.253, in diminuzione dello 0,8% rispetto allo scorso dicembre (-123 posizioni) e del 2,1% rispetto al primo trimestre del 2013 (-331 posizioni). Dal punto di vista settoriale, la riduzione tocca la metà delle categorie, con il primato negativo delle Costruzioni, che contano ben 134 posizioni in meno (-3,89%). Seguono %), le Attività professionali, scientifiche e tecniche (-68 unità, pari a -13,26%), il settore Agricolo (-43 unità, pari a -3,02%) e le Attività manifatturiere (-30 posizioni, pari a -1,86%). Si riscontrano invece variazioni positive nei Servizi di informazione e comunicazione (+13 unità, pari a +4,58%), nella Sanità e Assistenza Sociale (+11, pari a +10,78%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e ristorazioni (+6 unità, pari a +0,62%). L’analisi dei flussi di Iscrizioni e Cessazioni mette in luce un saldo totale negativo di 108 posizioni, che dà luogo a un tasso di crescita del valore di -0,63%; tuttavia se si considera l’indicatore al netto delle “cessazioni d’ufficio”, il dato si ridimensiona con un saldo che passa a -80 in termini assoluti, che fa scaturire un tasso di crescita di -0,47%. Dal punto di vista delle forme giuridiche, si rileva nel confronto annuo una perdita consistente per le Imprese Individuali (-232, pari a -2,47%) e di Società di persone (-103, pari a -3,23%). Si riscontrano 24 Persone fisiche (nuova forma giuridica assente nel 2012) e una stabilità per le Società di capitale. Riguardo ai dati delle altre province lombarde, sia nel confronto tendenziale che congiunturale, si osserva un calo generalizzato delle imprese attive per tutti i territori, ad esclusione di Milano. La variazione media lombarda rimane di segno negativo sia nel confronto di breve (-0,33%) che di lungo periodo (-0,53%). I tassi di crescita (i saldi) riportano segno meno in tutte le province lombarde, sempre ad esclusione dell'area milanese. Il tasso lombardo è pari a -0,43% se si considerano le cessazioni totali e si riduce a -0,13 al netto delle cessazioni d'ufficio. Il 37% delle imprese locali, rappresentato da 5.668 aziende attive, è iscritto all’Albo Artigiani. Questo sottoinsieme ha subito un’erosione di 121 unità dal primo trimestre 2013 (-2,09%) e di 76 unità dal quarto trimestre 2013 (-1,32%). Sul dato ha inciso in misura preponderante la riduzione nelle Costruzioni, che rappresenta il 48% dell’artigianato locale. Tale settore ha perso 103 posizioni dallo scorso anno (-3,64%), seguito dalle Attività manifatturiere (-24 unità, pari a -2,23%). Il tasso di crescita annuale è negativo e pari a -1,30%. Il confronto con le altre province lombarde evidenzia variazioni temporali negative delle imprese attive, accompagnate da tassi di crescita altrettanto sfavorevoli per tutti i territori. “Il tessuto produttivo locale, così come quello nazionale, è ancora in sofferenza e gli effetti depressivi della crisi continuano a mettere in ginocchio in particolare le realtà produttive più piccole. Ritengo opportuno intervenire al più presto sul cuneo fiscale e nello stesso tempo sul fronte fiscale. A livello locale l’auspicio è che i Comuni procedano all'esenzione del pagamento della Tasi per le attività produttive, in quanto lo scorso anno, mentre altre categorie di soggetti hanno beneficiato di alcune esenzioni, al contrario le imprese sono state fortemente penalizzate dall’incremento delle tassazioni locali”, commenta Alessandro Zucchetti, Presidente della Camera di Commercio di Lodi. 

Fonte: Camera di Commercio di Lodi

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