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Documento di Amnesty al Presidente del Consiglio sui diritti umani in Russia

| Scritto da Redazione
Documento di Amnesty al Presidente del Consiglio sui diritti umani in Russia

Roma, 6 febbraio 2014. Amnesty International ha scritto al presidente del Consiglio Enrico Letta, alla vigilia della sua partecipazione alla cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici invernali di Soci, chiedendogli di sostenere la liberta' di associazione, espressione e riunione pacifica in Russia. Insieme alla lettera, Amnesty International Italia ha trasmesso al presidente del Consiglio un documento che descrive il mancato rispetto dei diritti umani in Russia. Dopo le proteste di massa svoltesi a Mosca e in altre citta' russe alla fine del 2011 e per tutto il 2012 contro i presunti brogli e violazioni nel corso delle elezioni parlamentari e presidenziali, il presidente Vladimir Putin ha firmato una lunga serie di leggi punitive che hanno colpito il dissenso, la liberta' d'espressione e la liberta' di manifestazione. Dalla fine del 2011, migliaia di persone sono state arrestate a Mosca e nei dintorni della capitale. Piu' di 100 proteste sono state vietate o sciolte dalla polizia. In tutto il paese, almeno 1000 Organizzazioni non governative sono state prese di mira mediante "ispezioni". Molte rischiano multe se non la chiusura ai sensi della nuova "legge sugli agenti stranieri". La legislazione discriminatoria adottata nel 2013 ha alimentato l'omofobia e ispirato un'ondata di atti di violenza da parte di ronde private. E' aumentata anche la xenofobia, col risultato che negli ultimi anni le retate di massa contro i lavoratori migranti da parte della polizia sono diventate piu' frequenti. Anche la liberta' d'espressione e' finita sotto attacco. Dopo la nota esibizione delle Pussy Riot nella principale chiesa ortodossa di Mosca, e' entrata in vigore una nuova legge sul reato di blasfemia. Un museo e' stato costretto a chiudere a causa di una mostra di ritratti satirici del presidente Putin e di altri esponenti politici di primo piano. La legge d'amnistia del 18 dicembre 2013 e una grazia presidenziale hanno consentito la scarcerazione di sette prigionieri di coscienza ma altri rimangono in carcere. Solo in questa settimana, sono stati arrestati e puniti due attivisti per il diritto all'ambiente: il 3 febbraio Evgeny Vitishko e' stato condannato a 15 giorni di detenzione amministrativa per aver proferito ingiurie alla fermata di un autobus della citta' di Tuapse, gesto considerato tra gli "atti minori di teppismo". Vitishko e i suoi colleghi ambientalisti sono molto attivi nel denunciare la deforestazione, le costruzioni e le recinzioni illegali nella foresta protetta dell'area di Soci. Il 5 febbraio Igor Kharchenko e' stato condannato a cinque giorni di prigione per aver "opposto resistenza a un ordine legittimo della polizia".

2014-02-10

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