Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 09.56

E basta difendere le Nutrie. Fanno danni incalcolabili di Renato Mazzuzzi (Voltido)

La nostra sola via di risoluzione per il momento la riponiamo nella meteorologia auspicando inverni gelidi e prolungati, i soli a rendere la vita difficile alla specie nutria.

| Scritto da Redazione
E basta difendere le Nutrie. Fanno danni incalcolabili di Renato Mazzuzzi (Voltido)

Egregio direttore, (….) ha ospitato una lettera dell’Associazione Una (Uomonatura animali) il cui contenuto riguardava la difesa con vari mezzi dellanutria e del cinghiale ora molto diffusi nel nostro territorio. L’interesse di questa associazione è rivolto a difendere in qualsiasi modo queste due specie non impiegando mezzi cruenti quali ad esempio il fucile ma, come loro predicano da tempo, con l’uso di metodi alternativi quali reti metalliche nelle diverse varianti, recinzioni varie protezioni del tronco e per finire le tanto invocate sterilizzazioni. Queste ultime in particolare sono sulla bocca di tutti ma nessuno, oltre a non spiegarne l’utilità, la validità e la sicurezza del metodo, mi risulta sia mai stato applicato dai vari enti politici preposti alla salvaguardia dei danni praticati. (...) Pratico la professione agricola fin da ragazzino gestendo un fondo considerevole per superficie e deve fare i conti con questi animaletti che non perdono tempo a mangiucchiare e distruggere parte dei raccolti di mais e frumento. (...) Ma il danno maggiore deriva dalla loro attitudine allo scavo delle tane che si insinuano nella superficie dei fondi per diversi metri causando pericolosi cedimenti che avvengono in concomitanza dei lavori meccanici con le macchine operatrici. Questi cedimenti, frane e divoramenti dei raccolti, causati in ogni dove, agli occhi attenti di chi se ne intende, rivelano un gigantesco e diffuso squallore delle nostre campagne, evidenziando un generalizzato senso di disordine e di pericolo. (...) Questi signori dell’UNA per intenerire il cuore dell’opinione pubblica diffondono fotografie di persone con in braccio una nutria: questi slogan non convincono gli addetti all’agricoltura che dalla terra devono annualmente ricavare il proprio reddito. Giunti a questo punto l’interrogativo da rivolgere all’intera società che vive il territorio è quello di decidere se penalizzare l’agricoltura e il territorio, oppure mantenere in vita questi animali il cui abnorme sviluppo è dovuto principalmente all’assenza di predatori ma anche alle iniziative delle varie associazioni protezionistiche per non dimenticare i metodi della politica che pensa di eradicare la nutria attrezzando squadre di volontari. La nostra sola via di risoluzione per il momento la riponiamo nella meteorologia auspicando inverni gelidi e prolungati, i soli a rendere la vita difficile alla specie nutria.

Renato Mazzuzzi (Voltido)

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