XIX EDIZIONE DI ECOSISTEMA URBANO, IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE E AMBIENTE ITALIA SULLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DELLE CITTÀ: BUON RISULTATO PER GENOVA, LA SPEZIA E SAVONA, DELUDE ANCORA IMPERIA.
MA NON SI CANTI VITTORIA, LA STRADA PER UNA VERA SOSTENIBILITÀ È ANCORA LONTANA
Si è svolta ieri a Venezia la XIX edizione di Ecosistema Urbano, lo studio di Legambiente e dell’Istituto Ambiente Italia che da quasi vent'anni monitorizza le politiche ambientali delle città italiane, redigendo una sorta di "classifica" della sostenibilità ambientale, sulla base di indicatori ambientali ricavati dai dati ufficiali in possesso della pubblica amministrazione.
Vengono valutati diversi parametri, come alcuni inquinanti atmosferici, la produzione di rifiuti pro capite, a raccolta differenziata, la presenza di aree pedonali, di ztl, la depurazione delle acque e le perdite di rete, la quantità di auto circolanti e l’utilizzo del trasporto pubblico locale.
Dallo scorso anno a tradizionale classifica che metteva assieme le oltre 100 città italiane è stata suddivisa in tre grandi aree, in modo da rendere la stessa più congrua alle dimensioni delle città prese in considerazioni: grandi città ( oltre i 200.000 abitanti) medie città (da 80.000 a 200.000 abitanti) e piccole città ( fino a 80.000 abitanti).
Il risultato per le città liguri è lusinghiero, a parte Imperia che è risultata 38a su 45 città piccole prese in considerazione, Genova è risultata 3a su 15 grandi città, La Spezia 3a su 44 medie città, Savona 10a sempre su 44 medie città.
“Sono risultati che non devono indurre a facili trionfalismi o a pensare che la sostenibilità delle città sia cosa fatta: la strada per avere città sostenibili dal punto di vista ambientale, anche nella nostra regione, è ancora lontana - dichiara Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria- e a questo proposito abbiamo apprezzato le parole dell' assessore all' ambiente del Comune di Venezia, prima classificata delle grandi città che ricevendo questo riconoscimento ha detto di riconoscere di non essere i migliori ma quelli che si sono comportati meno peggio di altri e ancora molto vi sia da fare”.
Analizzando in questo spirito i dati, città per città, rimandiamo alle note qui sotto riportate.
Genova: sicuramente hanno giovato i dati medi annuali sulle PM 10, meno gravi che in altre grandi città e il numero di auto circolanti, tra i più bassi (47 auto per 100 ab), come la virtuosità sul solare termico e sul fotovoltaico installati su edifici
comunali, che la porta ad essere la 3 su 15 città prese in considerazione. Rimangono i problemi di una mediocre raccolta differenziata (solo il 30% del totale degli Rsu), di una ciclabilità urbana pressoché inesistente e un eccessiva presenza di motocicli (anche qui ultima sulle 15 grandi città per numero di motocicli : 23 per 100 abitanti).
La Spezia: nonostante il dato abbastanza buono sulla media annuale del PM 10 ( 5a su 33) un altro indicatore dell'inquinamento urbano, l'ozono ha collocato la città quasi in fondo alla classifica per quella tipologia (33a su 44 cita medie prese in considerazione dal rapporto). Altri dati che hanno "giovato" alla posizione spezzina sono il numero di auto circolanti su ogni 100 abitanti, che con i suoi 50 la vede arrivare prima in questo settore della classifica, il numero di ZTL e di isole pedonali, che, per la prima sono pari a 8,8 mq per singolo abitante e 0,40 mq per abitante per la seconda. Senz'altro negativo il dato sulla raccolta differenziata: solo 33a, con il 34% ben lontana dal 65% previsto dalla legge e da decine e decine di città medie come La Spezia che hanno performance migliori; altri dati negativi la depurazione che con l'82% del totale colloca la città al 33 posto, e le perdite della rete idrica ( il 33% che colloca la città a metà classifica).
Savona: qui il dato sulla media annua del PM10 fa stare la città al 3 posto sule 45 piccole città monitorate, e il numero di auto circolanti ogni 100 abitanti ( esattamente 56) fa raggiungere a Savona il primo posto in quel settore della classifica, così come una buona performance sulla depurazione ( 10 con il 98% degli scarichi depurati). Negativi invece i dati sui consumi idrici (consumo giornaliero pro capite con 173,2 litri che la colloca al 36 posto della classifica) e a bassa raccolta differenziata, che con il solo 22% la colloca al 31 posto di questo settore della classifica. Negativo anche il numero di motocicli circolanti ogni 100 abitanti, per l'esattezza 24, che porta Savona al 44 posto per questo indicatore.
Imperia: i buoni risultati sono sostanzialmente sulle perdite di rete (solo il 17% che collocano la città 7 sulle 45 prese in considerazione) e un buon numero si solare termico e fotovoltaico installato su edifici comunali ( rispettivamente 2,5 mq per 1000 abitanti e 3,42 mq sempre ogni 1000 abitanti). Negativi i dati sulla depurazione con il 0% depurato che fa precipitare Imperia al 44 posto su 45 città piccole monitorate per quell'indicatore, così come negativo è il fatto che non sono stati resi disponibili dati sugli indicatori degli inquinanti atmosferici; la produzione i Rsu è altissima (586 kg per abitante all'anno, che porta a città al 39 posto di questo indicatore) mentre a raccolta differenziata non decolla ( solo il 24,5% che la fa stare in posizione media, 28a) e l' ago numero di motocicli circolanti (45 ogni 100 abitanti) che la colloca ultima tra le 45 città prese in considerazione.
Ecosistema urbano si rivela quindi, anno dopo anno, un buon strumento non solo per vedere come sono composte e classifiche ma, scomponendo i dati e leggendo i vari indicatori uno per uno, per capire cosa c'è ancora da fare. E come si è visto, è davvero tanto.
Ecco di seguito la classifica