Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 03.56

Fereggiano:un anno è passato ma la cultura del territorio è la stessa

| Scritto da Redazione
Fereggiano:un anno è passato ma la cultura del territorio è la stessa

Una tragedia cosi' grande sembra non avere insegnato nulla. Ci sono i funzionari che si rimpallano le colpe, che taroccano i verbali, ci sono i politici che fanno a scaricabarile. Tutti colpevoli nessun colpevole. E invece no i colpevoli ci sono, hanno dei nomi e dei cognomi e per fortuna la magistratura sta sbucciando la cipolla e mettendo a nudo le falsità , la retorica cadaverica, l'irresponsabilità, la totale incultura di una macchina amministrativa che si perpetua da una amministrazione all'altra sempre impunita, sempre gratificata economicamente e gerarchicamente.
Ovviamente i nomi dei colpevoli non spetta a me, ma alla magistratura individuarli, le firme ci sono , basta sapere dove cercare.
Culturalmente e solo culturalmente è sotto processo una intera direzione politica e una intera dirigenza tecnico-amministrativa.
Gli esempi sono molti e ne faccio alcuni dove sicuramente le firme ci sono o ancor peggio non ci sono.
L'area della cava ex Pesenti continua ad incombere sul rio Finocchiara - una delle due linee d'acqua che formano il Fereggiano. E' un'area che risulterebbe privata. Da li è venuta giu' l'iraddiddio di acqua che ha traboccato dal laghetto presente dall'ultimo intervento fatto qualche lustro fa. Qualcuno ha intimato ai privati di mettee in sicurezza l'area per impedire che un'altra valanga d'acqua possa cadere a precipizio sulla valle del Fereggiano ? Non pare proprio.
Il ponte medioevale duramente toccato dalla piena, ma non abbattuto non è stato rimesso a posto , è tutelato dalle soprintendenze , ma era anche l'unico passaggio possibile per arrivare in via del Molinetto con un mezzo. Forse che in una situazione di somma urgenza qualcuno ha fatto qualcosa? E' un lavoro che due muratori possono fare in una giornata di lavoro, ma non è stato fatto.Al contrario sono stati subito finanziati e ricostruiti i muretti di cemento armato che trasformano la creuza in una roggia pericolosissima e asfaltata, metterci delle ringhiere? Neanche a pensarlo. Si chiacchiera invece da un anno di comperare per alcune decine di migliaia di euri da privati due magazzini , abbatterli e costruire una nuova rampa che aggirando il ponte porterebbe finalmente anche le auto lungo il rio Molinetto nello stesso modo in cui si è permesso di fare lungo il Finocchiara. Somma urgenza? Ma non fatemi ridere!!!!
Avete presente quel palazzo che in piena inondazione era stato evacuato in via Fontanarossa? Be li sotto c'era un bel muro di cemento di box che impermeabilizzava tutto e ora un altro garage e un'altra impermeabilizzazione gli e stata costruita accanto. Tutto coi permessi e le autorizzazioni del caso. Anche qui. Chi haa ha firmato?
Poi scendiamo sul Fereggiano vero e proprio. Nella zona da Pedegoli a via Pinetti i sommaurgentisti hanno spianato tutte le tonnellate di terra e sassi piovuti dall'alto , no non hanno portato via nulla , in compenso hanno alzato il letto del torrente di un buon metro e anche qui qualcuno ha firmato, ha autorizzato , ha finanziato e pagato.Cosi' la prossima alluvione partira' da un metro più in alto e avra a disposizione tante belle tonnellate di terra e sassi da portare in basso.
Scendiamo in largo Merlo. Qui dalla recente copertura ci puo' passare il Nilo e anche il Rio delle amazzoni, ma , sorpresa: l'uscita è molto piu' piccola, l'acqua va in pressione ed esplode con effetto champagne. Possibile che i valenti ingegneri idraulici del comune, l'autorita' di bacino e qualunque politico dotato di senso comune passato di li tra una celebrazione e l'altra non abbiano fatto un po' di conti? No non li hanno fatti, anzi non solo hanno autorizzato i lavori della copertura verso via Pinetti , senza porre vincoli per lo sbocco ( per quel che ho visto da profano fatti ad opera d'arte ), ma hanno anche permesso di riaprire il garage sotterraneo sotto il primo palazzo a salire da via Fereggiano in largo Merlo, quello che incombe tipo via Giotto a Sestri Ponente, il cui garage è stato abbondantemente allagato , e se abbattuto potrebbe raddoppiare la portata del torrente in quell'area criticissima. Anche qui siamo in regime di somma urgenza e di aree private che neanche potrebbero esistere per chiunque abbia una cultura tecnica e idraulica , ma che continuano ad esistere anche in forza dei permessi e delle autorizzazioni date anche questo anno.
Continuando a scendere ritroviamo la casetta-fabbrichetta di serramenti di proprietà comunale dove un privato continua a fare il suo lavoro pagando l'affitto e che nonostante il rischio e i finanziamenti elargiti dallo stato alla Amministrazione in somma urgenza continua a insistere e a restingere il letto del torrente.
Ma il capolavoro della cultura idraulica e amministrativa lo troviamo poco sotto. Sotto la zona delle Brignoline. Il punto da sempre più ad alto rischio di tutto il Fereggiano.
Li sono stati autorizzati in pieno ottobre-novembre , periodo di piogge e inondazioni verrebbe da ricordare, ben due lavori: la costruzione di un muro di rinforzo in cemento che tenti di tener su la collina che vien giu' e la messa in opera di una conduttura fognaria Iren con tanto di cementificazione e impermeabilizzazione dell'area del torrente. Voi direste: ma l'autorità di bacino? La Protezione Civile? Niente , tutto fatto e pagato in regime di somma urgenza , tutto autorizzato. E con questo una enorme massa di detriti depositata sul fondo del torrente per permettere ai mezzi di scendere sul fiume, una gettata di cemento per permettere pure alle auto o meglio ai pick up di scendere sul torrente. Questa immane massa di terra e' stata buttata nel fiume con tutte le autorizzazioni e i permessi possibili nonostante la dichiarata opposizione dei cittadini di via Fereggiano. Attualmente in quel punto , quasi all'imbocco della copertura che raggiunge il Bisagno lo spazio per l'acqua e' ridotto a non piu' di un metro in larghezza e un metro forse un metro e mezzo in altezza ( con riferimento allo spazio teorico sotto la copertura). Tutto questo lasciando mezzi , terra e attrezzi nella totale disponibilità della prossima alluvione tutte le notti e tutti i giorni di ferie.
Ovviamente io parlo di cultura paleolitica del territorio , che accomuna politici e tecnici tuttora impegnati ( quando non fanno scarica barile ) nel gestire una situazione tragica con strumenti tecnico scientifici e giuridico amministrativi in continuità col recente e antico passato.
Ma voglio precisare: e' tutto autorizzato, chi doveva dire si per la sua parte lo ha fatto, non dovrebbe essere stato commesso nessun reato. O no?
Andrea Agostini
Presidente Circolo Nuova Ecologia Legambiente Genova.
p.s. Ovviamente tutte le affermazioni da me fatte sono documentate fotograficamente e a disposizione di chi ne faccia richiesta.


 

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