"La differenza tra le torte e gli ebrei è che le torte nel forno non gridano" non è una battuta di cui ridere e non è neppure una sciocchezza egregio dottor Giuseppe Imbalzano. E’ una frase orribile pronunciata in un'occasione pubblica. Il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli ebrei d'Europa è il capitolo più tragico della nostra storia. Costellato di razzismo e antisemitismo, leggi razziali, emigrazioni forzate, deportazioni e ghettizzazioni, per arrivare alla soluzione finale con lo sterminio nei campi di concentramento di quasi sei milioni di ebrei. In questi luoghi delle vergogna i nazisti mettevano in campo ogni metodo per uccidere il maggior numero di uomini nel modo più “rapido ed efficiente”. I forni crematori erano lo strumento con cui bruciare questi cadaveri. Pensi che nell'ultima fase della guerra il numero di prigionieri sterminati era così elevato che i forni dei campi non bastavano più a cremare la enorme quantità di cadaveri accumulatisi, che venivano così ammucchiati e bruciati all'aria aperta. No la sua non è una battuta di cui ridere. Chi fa battute di questo tipo non può rivestire un incarico così delicato come il suo. Le chiediamo, senza battute, di dimettersi. Siamo profondamente sdegnati e chiediamo all’assessore regionale e al presidente della Lombardia di rimuoverla immediatamente dal suo incarico.
Antonio Ricci
Segretario cittadino del partito democratico di Pavia