Consultazioni previste in autunno. Lo strano caso di Bigarello
Sulle fusioni dei comuni decideranno i cittadini attraverso un referendum. È questo l'esito della discussione nelle commissioni Affari istituzionali e Riordino delle autonomie, avvenuta giovedì mattina in Consiglio regionale, per dare il via libera a 11 progetti di legge riguardanti altrettanti gruppi di comuni che hanno deliberato la fusione. Il referendum si terrà in autunno e, qualora il risultato della consultazione popolare fosse positivo, permetterà ai nuovi comuni nati dalla fusione di andare al voto nel turno di amministrative della primavera 2014. Soddisfazione è stata espressa dal PD, che ha però anche sottolineato la necessità di includere nell'iter gli altri otto gruppi di comuni che hanno depositato la richiesta in Regione entro i termini di legge e che altrimenti rischiano di essere rinviati al prossimo anno.
"Bene il lavoro delle commissioni, in cui si è ribadito il principio cardine della democrazia di affidarsi al voto popolare - dichiarano il capogruppo pd Alessandro Alfieri e il capogruppo in commissione Affari istituzionali Fabio Pizzul -. Si apre quindi un percorso positivo che deve portare al riordino dei comuni nel senso della semplificazione e della razionalizzazione. Ci attendiamo che, seguendo gli stessi principi, la giunta regionale proceda ad includere nell'iter tutte le fusioni già in fase avanzata e incentivi quelle in via di definizione".
Il caso che più fa discutere è quello dei comuni mantovani di San Giorgio di Mantova e Bigarello. Contro questa fusione si è infatti dichiarato in modo plateale l'assessore leghista Gianni Fava, mentre l'opposizione consiliare di Bigarello ha annunciato ricorso contro la delibera comunale che dà il via all'iter, contestando la convocazione della seduta del consiglio in cui è stata assunta la decisione: la tesi dei consiglieri è che sussista un vizio nella consegna della convocazione della seduta a una consigliera leghista. Il nodo è evidentemente tutto politico e sul piatto c'è la capacità dell'assessore di condizionare la decisione della giunta regionale.
Le fusioni pervenute alla giunta entro la scadenza del 31 luglio sono le seguenti:
Provincia di Como
-Lenno, Tremezzo, Mezzegra, Ossuccio
-Menaggio, Grandola, Plesio, Bene Lario
-Pianello del Lario, Musso
Provincia di Mantova
-San Giorgio di Mantova, Bigarello
Provincia di Pavia
-Pieve del Cairo, Gambarana
Provincia di Sondrio
-Chiavenna, Prata Camportaccio, Gordona, Mese, Menarola
-Grosotto, Lovero, Mazzo di Valtellina, Vervio, Tovo di Sant'Agata
Provincia di Varese
-Mesenzana, Grantola, Ferrera di Varese, Cassano Valcuvia, Masciago Primo
Fusioni per le quali le commissioni hanno dato il via all'indizione del referendum:
Provincia di Bergamo
-Sant'omobomo Terme e Valsecca
-Brembilla e Gerosa
-Covo, Fara Olivana con Sola e Isso
Provincia di Como
-Bellagio e Civenna
-Drezzo, Gironico e Pare'
-Faloppio, Ronago e Uggiate-Trevano
-Claino con Osteno, Corrido, Porlezza, Valsolda e Val Rezzo
Provincia di Lecco
-Verderio Inferiore e Verderio Superiore
Provincia di Pavia
-Cornale e Bastida de' Dossi
Provincia di Varese
-Maccagno, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore, Veddasca
Provincia di Mantova
-Virgilio e Borgoforte
fonte: http://www.pdregionelombardia.it/novita7ggdettaglio.asp?ID=6273
2013-09-06