Gas: la Russia puo approfittare della guerra energetica tra Tajikistan e Uzbekistan
Il governo Tajiko si vede tagliare il 99% delle forniture di gas dalla compagnia uzbeka Uztransgaz. Mosca pronta a estendere l'Unione Eurasiatica
Il nuovo anno e tempo di feste, ma anche di guerre energetiche, come quella occorsa in Tajikistan. Martedì, Primo di Gennaio, l'Uzbekistan ha tagliato le forniture di gas al Tajikistan, mandando il paese vicino in una crisi energetica inaspettata.
Come riportato dall'agenzia Trend, la compagnia uzbeka Uztransgaz, che controlla il 99% delle forniture di gas al Tajikistan, ha reagito alla scadenza dei contratti cessando i rifornimenti di oro blu in territorio Tajiko.
Le prime avvisaglie della crisi si sono avvertite il 25 Dicembre quando l'Uzbekistan ha rifornito il Tajikistan di soli 132 milioni di metri cubi di gas anziché i 146 fissati da contratto.
Pronta e stata la risposta del Primo Ministro Tajiko, Akil Akilov, che ha chiesto spiegazioni al suo collega uzbeko, Sharvat Mirziyvayev.
La crisi energetica risponde ad una crisi politica tra i due Paesi. Solo dal 2000 i Governo Tajiko e quello uzbeko hanno rapporti diplomatici: un anno dopo che l'Uzbekistan ha minato il confine col Tajikistan per preservare la nazione da presunti attacchi terroristici.
Ad approfittare della situazione e la Russia, che nello spazio ex-sovietico sta ristabilendo la propria egemonia. Tajikistan per risolvere la dipendenza e energetica dall'Uzbekistan ha da tempo visto nel monopolista russo del gas, Gazprom, un possibile nuovo fornitore.
La Russia può accordare il proprio gas al Tajikistan, in cambio dell'ingresso nell'Unione Eurasiatica: progetto di integrazione economica e politica dei Paesi dell'ex-Unione Sovietica progettato da Mosca, a cui hanno già aderito Bielorussia, Kazakhstan e Kyrgyzstan.
Un pericolo per l'Europa
Il rafforzamento dell'egemonia russa nell'ex-URSS lede l'interesse geopolitico dell'Europa, in quanto rafforza la posizione internazionale di un Paese, la Russia, che soddisfa il 40% delle forniture energetiche dell'Unione Europea.
Per contrastare tale processo, la Commissione Europea ha concepito la costruzione di gasdotti e rigassificatori per l'importazione di gas da Azerbaijan, Egitto, Algeria, Turkmenistan, Qatar e Norvegia.
Gli Stati Uniti d'America, forti dei bassi costi per la vendita del proprio carburante a livello internazionale, stanno discutendo sulla possibilità di esportare gas shale liquefatto nel mercato UE per battere la concorrenza russa e garantire all'Europa approvvigionamenti diversificati di oro blu.
Matteo Cazzulani
Matteo Cazzulani
Free lance journalist and energy deals consultant m.cazzulani@gazeta.pl Twitter @MatteoCazzulani Facebook - Matteo Cazzulani Skype - prometeoarancione