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Gestione del Servizio Idrico Integrato, l'Udc accusa: "Da un “accordo trasversale” tra Pd PdL ad un altro tra Lega e Pd?"

| Scritto da Redazione
Gestione del Servizio Idrico Integrato, l'Udc accusa:

Non c’è dubbio che l’aver costituito una sola società di gestione del servizio idrico, superando la parcellizzazione delle sei società esistenti nel nostro territorio, è un risultato che va ascritto a tutti coloro che ci hanno creduto e che con tenacia han lavorato per realizzare questo obiettivo. – dichiara il Segretario provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – Era questo il primo passo che secondo l’UDC andava fatto per arrivare a determinare l’inizio del processo di affidamento del servizio da parte dell’Ufficio d’ambito. Il secondo passaggio sarà quello dell’approvazione del Piano d’ambito e del modello di gestione da parte del Consiglio provinciale. Ed è qui che potrebbe verificarsi un altro “accordo trasversale” tra Lega e Pd. Che sia avvenuto il primo ho dei dubbi mentre sul secondo dipende da ciò che farà la Lega. Sarà in grado – prosegue Trespidi – non di presentare una mozione ad hoc per attuare il modello in house ma di bocciare il Piano d’ambito e il relativo modello di gestione mista pubblico – privato che sarà portato all’approvazione del Consiglio provinciale? Lo vedremo perché dalla mozione presentata l’impressione è che la Lega sia solo alla ricerca di un posto in CdA. Saranno comunque i fatti che chiariranno le reali intenzioni. Riguardo al voto favorevole espresso dall’UDC sulla mozione della Lega mi corre l’obbligo – continua Trespidi – di chiarire che da parte nostra abbiamo da subito sostenuto il modello di gestione in house ovvero una società pubblica partecipata dai soli Comuni. Una scelta che ha al centro il Cittadino. Una scelta in cui prevalga il suo diritto ad avere un servizio efficiente, adeguato, al minor costo possibile ed in linea coi tempi e non rispetto alle aspettative che possono o potrebbero avere le aziende pubbliche del territorio. Si tratta per l’UDC di perseguire una scelta che sia in linea con il risultato referendario con l’intento di non confondere i fini (i Cittadini) con i mezzi (le aziende pubbliche). Solo nel caso in cui con questo tipo di società non sia possibile realizzare gli investimenti che sono ritenuti necessari a dare un servizio adeguato per impedimenti dovuti al Patto di stabilità o a difficoltà nel reperire finanziamenti adeguati, – conclude Trespidi – come seconda scelta abbiamo indicato la società mista pubblico - privato. Ovviamente una società mista composta dai 115 Comuni e dalla Provincia, più da un socio privato da scegliere con gara pubblica. Il voto a favore della mozione della Lega è stato dato perché in linea con quest’ultima opzione.

 

Cremona 29 novembre 2012

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