Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 18.50

Giunta Pisapia. Approvate le 10 linee programmatiche per Milano

| Scritto da Redazione
Giunta Pisapia. Approvate le 10 linee programmatiche per Milano

Linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato
La visione generale
Obiettivo generale dell’azione di governo per i prossimi cinque anni sarà costruire il futuro
di una città globale, coesa e protagonista di un nuovo sviluppo economico, sociale,
culturale, intergenerazionale. Sarà una Milano che accoglie e valorizza la tradizione di
solidarietà ospitale ambrosiana e la grande risorsa di una società civile aperta e inclusiva.
Un modello declinato nei seguenti dieci punti di progetto.

1. Milano orgogliosa della sua storia di sviluppo civile e sociale, della sua produzione e del
suo lavoro, della sua fedeltà alla democrazia e alla partecipazione in cui sono nate la
Cooperazione, la prima Camera del Lavoro, la prima Associazione di industriali, i partiti di
massa socialista e cattolico; Milano capitale dell’antifascismo e Medaglia d’Oro della
Resistenza, che ospita la Casa della Memoria e la Fondazione della Shoah.

2. Milano più giovane, perché città in grado di generare futuro per le nuove generazioni,
capace di evitare che i suoi giovani siano costretti ad andare altrove seguendo un lavoro
precario o una casa a buon mercato. Milano città in cui si arriva e si rimane per scelta,
perché ci si vive bene, perché si lavora, si studia, si può formare una famiglia e far
crescere bambini.

3. Milano più bella e verde, perché ricca di spazi urbani curati, in quartieri che sono città e
non periferie; con un’edilizia e un disegno urbanistico ben progettato e con tanto spazio in
cui muoversi, perché la terra e il verde sono spazi di vita e socializzazione e l’aria,
finalmente pulita, non è una minaccia per la salute. Una città dove si possa andare in
bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici anche di notte. Una città che trasforma e riutilizza
quello che c’è e che provvede a regolare anche il sottosuolo, il rumore, le acque.

4. Milano capitale dello studio, delle attività e della produzione culturale; capitale del
lavoro, perché ancora una volta ha promosso l’istruzione pubblica, i nuovi saperi, la
ricerca, le produzioni che assicurano lavoro di qualità e determinano nuova ricchezza; città
che chiede alla scienza, al diritto e all’economia di essere riferimento per le politiche
pubbliche.

5. Milano più giusta, che riconosce e si avvale della ricchezza e delle competenze delle
donne, che afferma i diritti fondamentali civili e sociali. Milano con un Welfare che non
lasci sole o ai margini le persone anziane e quelle con difficoltà gravi. Una Milano in cui
democrazia non è solo il voto – per tutti quelli che ci abitano – ma pratica riconosciuta e
promossa attraverso processi di vera cittadinanza e partecipazione attiva.

6. Milano più libera, in cui si possa scegliere la propria vita e costruire il proprio futuro,
vivere relazioni di conoscenza, di amicizia, di amore, di coppia senza temere
discriminazioni o pregiudizio, senza il peso oppressivo del bisogno o dell’esclusione, in cui
nessuno si senta solo o straniero. Una città che ripropone come pubblici, cioè ricchezza
collettiva che produce valore e lavoro, i servizi a rete: acqua, energia, trasporto, wi-fi.
Libera anche perché costruisce l’autonomia di chi non ha le abilità degli altri, di chi si
misura con ostacoli materiali che i più nemmeno vedono.

7. Milano città aperta, che riconsegna ai cittadini spazi e sedi pubbliche, scuole,
biblioteche, negozi e alloggi popolari; che usa le risorse che possiede perché siano centri
di vita permanenti; che si riconverte alle energie rinnovabili, al cablaggio e al wi-fi; che
entra nella rete delle città virtuose per consumi e standard ambientali; che ha il mondo
dentro di sé e vive nel mondo.

8. Milano città della buona amministrazione, in cui l’ente pubblico è vicino al cittadino ed è
suo amico, con funzionari e dipendenti parte attiva della trasformazione. Milano che ha un
progetto per usare bene le risorse pubbliche e mobilitare quelle private, che vuole
costituire il governo della area metropolitana e istituire Municipi con poteri effettivi al posto
delle Zone, che vuole il controllo dei cittadini sul funzionamento dei servizi. Milano città
che torna alla dignità della tradizione municipale che è la sua storia.

9. Milano città per l’Italia, che con le altre grandi città del Nord opera per un vero
federalismo di responsabilità e solidale, che riconfermi il patto unitario della Costituzione e
della Repubblica. Una città che si impegna con le altre per le grandi reti e le
aziende partecipate per le nuove politiche energetiche e ambientali, per la collaborazione
tra i sistemi universitari, per il rapporto con il Nord e il Centro Europa come con l’area
mediterranea; che si propone ancora e di nuovo come riferimento nei settori più avanzati
delle nuove scienze e tecnologie, della produzione culturale e della innovazione.

10. Milano e l’Expo, perché il 2015 lasci lavoro, intelligenza e spazi pubblici; una tappa
della cultura mondiale che presenta i problemi e propone le soluzioni per “Nutrire il
Pianeta, energie per la vita”; un modello di futuro per una agricoltura moderna, cioè
naturale e scientifica, in tutta la filiera dalla produzione alla conservazione, dalla logistica
all’industria alimentare; che esalta il patrimonio di cultura della produzione e della
alimentazione, di cui siamo parte importante. Una Expo diffusa in città, nell’area
metropolitana, nel Parco Agricolo Sud.

 

 

 

 

  

 

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