Linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato
La visione generale
Obiettivo generale dell’azione di governo per i prossimi cinque anni sarà costruire il futuro
di una città globale, coesa e protagonista di un nuovo sviluppo economico, sociale,
culturale, intergenerazionale. Sarà una Milano che accoglie e valorizza la tradizione di
solidarietà ospitale ambrosiana e la grande risorsa di una società civile aperta e inclusiva.
Un modello declinato nei seguenti dieci punti di progetto.
1. Milano orgogliosa della sua storia di sviluppo civile e sociale, della sua produzione e del
suo lavoro, della sua fedeltà alla democrazia e alla partecipazione in cui sono nate la
Cooperazione, la prima Camera del Lavoro, la prima Associazione di industriali, i partiti di
massa socialista e cattolico; Milano capitale dell’antifascismo e Medaglia d’Oro della
Resistenza, che ospita la Casa della Memoria e la Fondazione della Shoah.
2. Milano più giovane, perché città in grado di generare futuro per le nuove generazioni,
capace di evitare che i suoi giovani siano costretti ad andare altrove seguendo un lavoro
precario o una casa a buon mercato. Milano città in cui si arriva e si rimane per scelta,
perché ci si vive bene, perché si lavora, si studia, si può formare una famiglia e far
crescere bambini.
3. Milano più bella e verde, perché ricca di spazi urbani curati, in quartieri che sono città e
non periferie; con un’edilizia e un disegno urbanistico ben progettato e con tanto spazio in
cui muoversi, perché la terra e il verde sono spazi di vita e socializzazione e l’aria,
finalmente pulita, non è una minaccia per la salute. Una città dove si possa andare in
bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici anche di notte. Una città che trasforma e riutilizza
quello che c’è e che provvede a regolare anche il sottosuolo, il rumore, le acque.
4. Milano capitale dello studio, delle attività e della produzione culturale; capitale del
lavoro, perché ancora una volta ha promosso l’istruzione pubblica, i nuovi saperi, la
ricerca, le produzioni che assicurano lavoro di qualità e determinano nuova ricchezza; città
che chiede alla scienza, al diritto e all’economia di essere riferimento per le politiche
pubbliche.
5. Milano più giusta, che riconosce e si avvale della ricchezza e delle competenze delle
donne, che afferma i diritti fondamentali civili e sociali. Milano con un Welfare che non
lasci sole o ai margini le persone anziane e quelle con difficoltà gravi. Una Milano in cui
democrazia non è solo il voto – per tutti quelli che ci abitano – ma pratica riconosciuta e
promossa attraverso processi di vera cittadinanza e partecipazione attiva.
6. Milano più libera, in cui si possa scegliere la propria vita e costruire il proprio futuro,
vivere relazioni di conoscenza, di amicizia, di amore, di coppia senza temere
discriminazioni o pregiudizio, senza il peso oppressivo del bisogno o dell’esclusione, in cui
nessuno si senta solo o straniero. Una città che ripropone come pubblici, cioè ricchezza
collettiva che produce valore e lavoro, i servizi a rete: acqua, energia, trasporto, wi-fi.
Libera anche perché costruisce l’autonomia di chi non ha le abilità degli altri, di chi si
misura con ostacoli materiali che i più nemmeno vedono.
7. Milano città aperta, che riconsegna ai cittadini spazi e sedi pubbliche, scuole,
biblioteche, negozi e alloggi popolari; che usa le risorse che possiede perché siano centri
di vita permanenti; che si riconverte alle energie rinnovabili, al cablaggio e al wi-fi; che
entra nella rete delle città virtuose per consumi e standard ambientali; che ha il mondo
dentro di sé e vive nel mondo.
8. Milano città della buona amministrazione, in cui l’ente pubblico è vicino al cittadino ed è
suo amico, con funzionari e dipendenti parte attiva della trasformazione. Milano che ha un
progetto per usare bene le risorse pubbliche e mobilitare quelle private, che vuole
costituire il governo della area metropolitana e istituire Municipi con poteri effettivi al posto
delle Zone, che vuole il controllo dei cittadini sul funzionamento dei servizi. Milano città
che torna alla dignità della tradizione municipale che è la sua storia.
9. Milano città per l’Italia, che con le altre grandi città del Nord opera per un vero
federalismo di responsabilità e solidale, che riconfermi il patto unitario della Costituzione e
della Repubblica. Una città che si impegna con le altre per le grandi reti e le
aziende partecipate per le nuove politiche energetiche e ambientali, per la collaborazione
tra i sistemi universitari, per il rapporto con il Nord e il Centro Europa come con l’area
mediterranea; che si propone ancora e di nuovo come riferimento nei settori più avanzati
delle nuove scienze e tecnologie, della produzione culturale e della innovazione.
10. Milano e l’Expo, perché il 2015 lasci lavoro, intelligenza e spazi pubblici; una tappa
della cultura mondiale che presenta i problemi e propone le soluzioni per “Nutrire il
Pianeta, energie per la vita”; un modello di futuro per una agricoltura moderna, cioè
naturale e scientifica, in tutta la filiera dalla produzione alla conservazione, dalla logistica
all’industria alimentare; che esalta il patrimonio di cultura della produzione e della
alimentazione, di cui siamo parte importante. Una Expo diffusa in città, nell’area
metropolitana, nel Parco Agricolo Sud.