GOVERNO, LA SQUADRA DI PALLAVOLO, QUEI GIOVANI CHE NE HANNO PIENE LE „BALLE“, MAH! Di Giorgino Carnevali
Direttore, or bene, parecchia della nostra gente che ancora “ficca il naso” nelle vicende della “res publica”, è letteralmente al tappeto. Non ne può più del tiramolla sulla composizione del nuovo governo. Ultimatum? Un paio di zufoli, altro che “resa dei conti”.
Sentite su, perché vi sto buttando giù due righe, dai, pazientate ancora un “cicinino”! Comincio, va là. Mattarella, Conte, Salvini, Di Maio, Savona, Di Battista. Potrebbe essere una squadra di pallavolo, o no? Una squadra di pallavolo si compone di 6 giocatori. 1-2 palleggiatori, 2 centrali che effettuano attacco e muro in prima linea, 2 schiacciatori ricevitori che di solito attaccano, 1 opposto che, se c'è solo un alzatore, ha compito principale di attacco in prima e seconda linea. Secondo voi direttore quante probabilità di aggiudicarsi la partita avrebbero lor signori, visto che i ruoli sembrano non essere ben definiti? Vo al dunque. Sabato mattina, angolo di piazza Duomo, rigorosamente all’ombra. Rilevo già ben 29 gradi, e già si boccheggia. Inciampo in un gruppetto di giovanotti che “cazzeggiano” volentieri. E’ sabato, il lavoro è rimandato a lunedì, e rigorosamente a Milano, se no dove? Ne conosco quattro di quei sei riuniti. Con loro ho confidenza, li so politicamente, sufficientemente preparati. Li provoco, meglio li sollecito così: “Sentite le ultime novità sulla formazione del nuovo Governo? Conte sta dannandosi l’anima, è in totale confusione, Mattarella pone un veto su Savona, Salvini non molla, Di Maio dice che o la va o la spacca, si andrà al voto?”. Ad uno ad uno, quasi si fossero precedentemente accordati, esplodono all’unisono: “90 giorni, ben 90 giorni (imprecazione non riportabile!) per costruire cosa poi? E il governo intanto è in alto mare, e i mercati se la squagliano, e gli investitori pure.
E noi rimaniamo con un pugno di mosche in mano, siamo nella più totale cacca (ma il termine era ben altro). Credevamo che questi ultimi arrivati a Roma fossero meglio degli altri, invece sembrano peggio (altra colorita imprecazione!). Dovremmo fare come in Francia, sciopero ad oltranza (e giù ad oltranza imprecazioni). Anzi, scendere in piazza, manifestare il nostro disappunto, ma non così “tanto per gradire”, no, a brutto muso. Direttore, vi do un minuto, non di più, spremiamoci le meningi, capito come la pensano i nostri giovani? Loro ne hanno fin sopra i capelli (non riporto altro). E non è una barzelletta sapete. Perché la risata la puoi spegnere con uno sguardo, ma le lacrime, il magone…. E quei giovani mica sono fatti di parole, no, quei giovani mi hanno dato l’impressione che comincino ad essere fatti di “fatti. Dobbiamo preoccuparci? Poi magari quando pubblicherete il “pezzo”, tutto si sarà sistemato, intanto tira una brutta aria. Spontaneo mi viene da imprecare, ma imprecare contro chi?
Giorgino Carnevali (Cremona)
