Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 22.47

Grazie Belpietro! di Paolo Flores d'Arcais

| Scritto da Redazione
Grazie Belpietro! di Paolo Flores d'Arcais

Grazie Belpietro! di Paolo Flores d'Arcais. Voglio ringraziare pubblicamente Maurizio Belpietro per il gigantesco spot
pubblicitario a MicroMega (per il quale, lo giuro, non ho sborsato né denaro
né “altra utilità”) con cui ha riempito per intero le prime tre pagine del
suo quotidiano “Libero”.
Se il più efficiente e lesto capo-tifoseria del bunga-totalitario di Arcore
ha deciso che il numero di MicroMega dedicato a “Berlusconismo e fascismo”
è infinitamente più importante della strage dell’aeroporto di Mosca, della
crisi in Albania, delle manovre intorno al “Corriere della Sera”, delle esternazioni
della Marcegaglia, anzi di tutto questo messo insieme, vuol dire che forse
il lavoro che abbiamo fatto con questo numero speciale non è stato inutile.
Ha colpito nel segno.
Belpietro pensa che descrivere uno dei più popolari scrittori italiani nel
mondo, Andrea Camilleri, e una delle più lucide e capaci giornaliste (anche
rispetto ai colleghi maschi), Natalia Aspesi, come degli “odiatori di professione
del Cavaliere” assomigli anche vagamente ad una stroncatura. Buon per lui.

Mi auguro che nessuno dei suoi lettori sia indotto in curiosità e vada a leggersi
il numero di MicroMega. Potrebbe infatti scoprire, se è un elettore leghista,
le quantità industriali di regali di impunità a “Roma ladrona” e alle cricche
di regime, che il quasi centinaio di leggi ad personam (minuziosamente catalogate
da Marco Travaglio) ha elargito. E se è un elettore che teme le intercettazioni
illegali, il mare di “balletti” intrattenuti dal regime con ogni deviazione
e soperchieria di apparati segreti, ricostruiti da Gianni Barbacetto. E se
è un fautore della “american way of life”, capire grazie a Marco d’Eramo come
Berlusconi abbia preso dagli Usa il peggio del passato e rifiutato il meglio
del “nuovo” che lì si sperimenta. E se è un elettore cattolico leggere per
intero le parole vere e terribili di un vescovo che prende sul serio il Vangelo,
monsignor Nogaro, contro i nuovi “mercanti del Tempio”. E molto altro ancora.
Perciò, di cuore
grazie Belpietro!

IL SOMMARIO DEL NUOVO NUMERO DI MICROMEGA DA OGGI IN EDICOLA

SAGGIO
Paolo Flores d’Arcais - Fascismo e berlusconismo
Silvio Berlusconi non è il nuovo Benito Mussolini. E il suo governo è molto
diverso da quello fascista. Ma ciò non deve rassicurare. Del fascismo il berlusconismo
è l’equivalente funzionale e postmoderno, fondato sulla ‘legalizzazione’ del
privilegio e sul dominio dell’immagine. I suoi modelli sono Putin e Gheddafi,
e ancor più il Mackie Messer di Bertolt Brecht e il Grande Fratello di George
Orwell.
IL SASSO NELLO STAGNO
mons. Raffaele Nogaro - Il vero cristiano è antiberlusconiano
Da un lato c’è la Chiesa di Ruini e Ratzinger, una Chiesa prona al potere berlusconiano.
Dall’altro c’è la Chiesa di Cristo, che non ci sta a mettere in mora i propri
princìpi pur di compiacere quel potere. Un duro attacco del vescovo emerito
di Caserta, che ammonisce: ‘Non si porta salvezza se si è complici della ingiustizia
e della violenza istituzionali’.
ICEBERG - l’involuzione della specie
Andrea Camilleri - Homo berlusconensis
Grazie alla televisione Berlusconi ha creato una involuzione di homo sapiens
a sua perfetta immagine e somiglianza. Un essere che rifiuta la cultura e l’intelligenza,
che osanna alle virtù del Capo, che ne invidia lo stile di vita. Un grande
scrittore traccia, come un naturalista, il catalogo classificatorio di questa
solo parzialmente inedita specie zoologica.
Natalia Aspesi - Foemina berlusconensis
Proprio negli anni in cui le italiane ottenevano il divorzio, un nuovo diritto
di famiglia, la parità salariale, la legalizzazione della pillola e dell’interruzione
di gravidanza, la cancellazione del delitto d’onore, in televisione iniziava
a circolare l’immagine di una donna sempre pronta a denudarsi, a sorridere,
ad ammiccare e a tacere. Quel modello berlusconiano ha trionfato, fino al parlamento
e agli scranni del governo.
PRO MEMORIA
Marco Travaglio - Delle leggi vergogna, il catalogo è questo
Un’attenta e completa panoramica di tutti quei provvedimenti che, varati ad
hoc per salvare il Cavaliere e i suoi amici (anche dal centro-sinistra, ahimè),
hanno devastato il sistema legislativo italiano. Dalla nascita della Seconda
Repubblica l’autore ne segnala ben ottanta. Ottanta leggi di cui vergognarsi.
Che fanno strame della legalità.
LABIRINTO
Gian Carlo Caselli - Antropologicamente diversi
Ci fu un momento in cui, all’inizio degli anni Novanta, la scritta che campeggia
nelle aule dei tribunali (‘la legge è eguale per tutti’), da oggetto di facili
ironie si trasformò in prospettiva credibile: fu la stagione di Mani Pulite.
Col berlusconismo è tornata la giustizia dei ‘due codici’: quello per i ‘galantuomini’,
i potenti della politica e dell’economia; e quello per i cittadini comuni e
i ‘poveri cristi’. Oltre alla vergogna delle leggi ad personam.
Malcom Pagani - ‘Terzisti’ e altri ascari di regime
Il profeta del ‘ci penso io’ in realtà in questi anni è stato sostenuto da
un esercito pronto, nell’occasione, a giustificarlo e a salvarlo. Televisione,
Chiesa, spettacolo, politica, cultura e giornali, solo apparentemente imparziali
si sono adoperati per la causa del Cavaliere.
Marco d’Eramo - Berlusconi l’Amerikano
Silvio Berlusconi non è solo l’uomo politico che più ha tratto giovamento dall’‘americanizzazione’
della nostra vita pubblica. È stato anche – con le sue ‘città private’ e le
sue televisioni – un agente attivo di questo mutamento. Ma quanto è diverso
il capitalista Silvio Berlusconi da figure come Bill Gates e perfino Rupert
Murdoch! Sembra quasi che l’‘America di Berlusconi’ abbia cambiato l’Italia,
ma non l’abbia davvero avvicinata all’America. Di cui prende solo il peggio.
Annamaria Rivera - Razzismo di lotta e di governo
Una saldatura fra xenofobia istituzionale e forme di discriminazione ‘spontanee’
che possono giungere fino alla violenza e a veri e propri pogrom: come a Ponticelli,
Castel Volturno e Rosarno. Gli stranieri in Italia in epoca berlusconiana non
hanno vita facile e costituiscono un perfetto capro espiatorio per la retorica
sicuritaria. Alimentata, soprattutto, dai media e dalla Lega.
Gianni Barbacetto - Golpisti d’Italia
Siamo il paese della strategia della tensione, delle stragi senza colpevoli,
dei servizi segreti deviati e delle logge massoniche. Berlusconi, tessera P2
1816, rappresenta la perfetta continuità tra la Prima e la Seconda Repubblica,
alimentata oggi da ‘macchine del fango’ e dossieraggi illegali a comando.
DIALOGO
Pierfranco Pellizzetti / Piero Ostellino - Berlusconi liberale? Ma per favore!

Per anni Silvio Berlusconi ha cercato di accreditarsi come il possibile alfiere
di una ‘rivoluzione liberale’. Ma cosa c’entra il berlusconismo con Einaudi
o Croce, per non parlare di Gobetti? Due autori che si definiscono entrambi
liberali ne discutono ‘all’arma bianca’, evidenziando due modi di intendere
il liberalismo che si escludono a vicenda.
SCHERZO
Alessandro Robecchi - I funerali del Pequeño Grande (da Macondo ad Arcore)

Una terra lontana ed esotica, attraversata dalle asprezze della Cordillera
e dai misteri della Selva. Un pueblo che piange la scomparsa del Pequeño Grande
e si stringe intorno alla bandiera della propria Patria, sulla quale campeggia
la scritta ‘Propiedad Privada’. Un omaggio a García Márquez, uno straordinario
e amarissimo racconto di realismo magico. Potrebbe essere Macondo, ma assomiglia
molto all’Italia di oggi.
Sergio Staino / Massimo Bucchi / Riccardo Mannelli - In punta di matita
MEMORIA
Tommaso De Lorenzis - (a cura di) - Il torto di aver ragione in anticipo
Oggi sono in parecchi (benché sempre troppo pochi) a riconoscere che quello
di Berlusconi è un regime, che sta devastando la democrazia repubblicana, che
ha per modello Putin e Gheddafi anziché la civile convivenza voluta dalla Costituzione.
Capirlo non era difficile, perfino prima della sciagurata ‘discesa in campo’.
Abbiamo raccolto alcuni brani esemplificativi (solo fino al 2004), che per
fortuna non esauriscono tutti gli scritti ‘preveggenti’ (ma purtroppo ne costituiscono
una larga parte). A vergogna dei finti liberali che ancora slalomeggiano, anziché
cospargersi il capo di cenere per il loro quasi ventennio di cecità, ipocrisia
e viltà.

www.micromega.net

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