Il coronavirus affonda il mercato dell'auto a marzo. Le immatricolazioni, riferisce il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono scese dell'85,42% a quota 28.326. A marzo dell'anno scorso erano state 194.302. Nel I trimestre la contrazione è risultata pari al 35,47% a 347.193 unità, contro le 538.067 dei primi tre mesi del 2019. Un crollo così non si era mai visto. A livello assoluto si torna agli Anni 'Sessanta, quando però sulle strade italiane circolavano appena 2.431.171 auto contro le 38.360.000 di oggi.
"Anche fare previsioni sull'andamento dell'intero 2020 è complicato. Occorrerebbe infatti sapere "quando l'emergenza finirà, operazione che, in questo momento", afferma il Csp, "appare assolutamente azzardata. È lecito comunque ritenere che il calo del mercato dell'auto nel 2020 sarà comunque veramente severo e dipenderà sia da come verrà affrontata l'emergenza nei prossimi mesi sia dalle misure che si adotteranno per rilanciare la domanda a emergenza finita".
E un grido d'allarme arriva dai concessionari, secondo cui "c'è da aspettarsi che fra marzo ed aprile il mercato auto possa perdere 350.000 pezzi e un possibile calo del 60% su base annua ove dovessero permanere i provvedimenti attualmente in vigore. Tutto questo", afferma il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, "è molto preoccupante per la tenuta del sistema occupazionale delle concessionarie: nel 2007-2019, di fronte a un calo del 23,2%, persero il lavoro circa 30.000 addetti. È presto per tirare conclusioni perché dobbiamo ancora capire come evolverà la situazione nei prossimi mesi", conclude, "ma oggi non possiamo essere ottimisti".