Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 10.51

IL GIORNALISTA- CAPITOLO XLIII

Claudio Beniywoll

| Scritto da Redazione
IL GIORNALISTA- CAPITOLO XLIII

IL GIORNALISTA

Capitolo XLIII

 

 Il “Rapidissimo” venne creato, bozzato, revisionato, accettato e stampato in tempi da record, come sempre e come doveva essere. Alle tre del pomeriggio, il direttore, indisse una nuova riunione per valutare insieme agli altri il nuovo quotidiano con l’aggiunta degli articoli delle altre province. Alla riunione della mattina, c’era sempre un piccolo buffet che Amedeo non toccava mai, infatti era un uomo scarno. A quella seconda riunione, erano rimasti degli avanzi e per via dell’agitazione avuta prima, lasciò scaricare la tensione attraverso qualche boccone di tramezzini. «A questo punto consiglierei di aspettare il nuovo anno per fare l’aggiornamento al quotidiano» propose un caposervizio «Mancano ancora sette mesi al prossimo anno» espose il suo dissenso il caporedattore. «Idiozia. Se non abbiamo articoli ora, come potremmo andare avanti per altri sette mesi?» concordò il direttore. «Se ne trovano...» «Mi stai prendendo per i fondelli, Guerci? Abbiamo o non abbiamo difficoltà a fare cronaca? Abbiamo o non abbiamo difficoltà a trovare notizie? Perché se possiamo campare per sette mesi, allora devo licenziare qualcuno per avermi fatto crede di rischiare di chiudere la testata. «Soprattutto anche per aver fatto togliere pagine dall’inserto in questo periodo, che mi è stato detto essere critico!» «Sì, le notizie sono mancate. Volevo dire di macinare più a fondo e cercare di tirare fino all’anno nuovo per mandare in stampa un nuovo tipo di giornale, invece di farlo a nemmeno metà anno» Prima che Amedeo gli inveisse contro, il vicedirettore prese parola: «La tua idea non è cattiva, ma riusciremmo a coprire questi mesi? Chi ce lo garantisce? Voi? Gli inviati?». To be continued....

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