Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 13.44

Il PD e la questione morale

| Scritto da Redazione
Il PD e la questione morale

La risposta che Rosy Bindi  da  al giornalista della Stampa “C’è una questione morale nel Pd?” è acuta e non minimizza il problema.
«Penso che una questione morale sia nella politica e forse anche nel Paese. Come sfiducia nel Parlamento, distanza tra eletti ed elettori... Se però intendiamo corruzione dilagante, questo riguarda altri partiti. Per pesantezza delle accuse e numero di indagini, a partire dal premier, è nella maggioranza che pesa un conflitto di interessi deviante per un uso corretto della funzione politica. Nel Pd i singoli casi sono affrontati con rigore: chi non dimostra la propria estraneità viene invitato a un passo indietro, e normalmente lo fanno tutti».

Insomma questo paese  ha la necessità di recuperare un rapporto con la legalità mai stato così basso.
Pensiamo un momento all’evasione fiscale. La più alta d’Europa. Pensiamo alla corruzione imperante, come indicano le cronache, fra i funzionari pubblici. Pensiamo alle organizzazioni mafiose e criminali. Pensiamo al mito danaro che ha pervaso le ultime generazioni a cui hanno fatto credere che, senza lavorare, era possibile diventare ricchi.

Se questa è la situazione si tratta di operare per porvi rimedio. Non mi piace fare la conta fra gli indagati del PD o del PdL. Entrambe le situazioni sono inaccettabili pur nelle differenza di sistema.

Come riscattare questo paese e far si che l’onestà, a tutti i livelli, diventi un punto di riferimento?
Va rilanciata l’idea di società, di legalità,di sobrietà.
Su questo versante i partiti ed il sistema politico possono  fare molto. Tagliare i costi della politica, i vitalizi i privilegi sarebbe un segnale forte per l’intera società.

La Bindi, sempre in questa intervista, fa capire che esiste anche una questione di selezione di gruppi dirigenti. Ben venga una inversione di tendenza non solo nel PD.

Infine, visto il periodo nel quale Penati è indagato, risulta evidente che il PD non era ancora nato e se tangenti sono state distribuite esse sono state incassate da altre forze politiche.

Questo è vero ma Penati militava in questa “ vecchia” formazione politica ed ora è consigliere regionale del PD.

Anche il Sen.Tedesco  viene dal PD ed è incomprensibile il suo atteggiamento di oggi. Chiede al Senato di autorizzare l’arresto,che non gli concede, ed ora fa finta di nulla . E no questo non va !

Bisogna credere all’operato dalla magistratura ma gli indagati debbono avere la forza civica e morale, come accade in altri paesi europei, di fare non uno ma due passi indietro.

Questo si che sarebbe un grande segnale che darebbe al PD ulteriore forza per la sua battaglia sulla moralità. Ma come si sa le idee camminano sulle gambe degli uomini. A volte gli uomini però di impietriscono e stanno fermi a difendere i loro terreni interessi.

Insistiamo nella speranza che i valori normali dell’onestà riprendano la ribalta.

Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it

 

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