Da uno studio della Fondazione Leone Moressa su dati della Banca d'Italia, emerge che un terzo delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà e che, mediamente, i redditi degli stranieri sono la metà di quelli degli italiani. Condizione abitativa precaria. Le famiglie straniere si concentrano prevalentemente nelle aree periferiche delle città e vivono in abitazioni più piccole (68 mq in media contro i 103 mq degli italiani). Mentre tra gli italiani la casa di proprietà è un ancora bene diffuso (per oltre il 70% delle famiglie), il 75% delle famiglie straniere vive in affitto, e appena il 13,7% è il proprietario dell'abitazione di residenza. Sotto la soglia di povertà. Le famiglie straniere in Italia che vivono al di sotto della soglia di povertà sono il 33,9%, contro il 12,4% delle famiglie italiane. Il reddito medio annuo di una famiglia straniera è quasi la metà di quello di una famiglia italiana (16.629 euro contro 31.400 euro). Ancora più forte il divario nella propensione al consumo: mentre una famiglia straniera spende mediamente 17.593 euro (più di quanto guadagna) dovendo ricorrere a prestiti e indebitamenti, una famiglia italiana riesce a risparmiare circa il 20% del proprio reddito, mettendo da parte circa 6.000 euro all'anno.
Soprattutto lavoro dipendente. Un'altra differenza tra le famiglie straniere e quelle italiane sono le fonti di reddito. Tra le famiglie straniere, l'84,4% dei redditi deriva da lavoro dipendente, mentre le altre tipologie rappresentano quote marginali. Tra le famiglie italiane, invece, la situazione è molto più frammentata. Il lavoro dipendente rappresenta la prima voce, ma con solo il 38,1%. Seguono le pensioni e i trasferimenti netti con il 28,5%. Il reddito da capitale che per gli stranieri raggiunge appena il 7,1%, fra gli italiani costituisce oltre un quinto delle entrate (22,2%). Forte utilizzo del contante. Le famiglie straniere continuano ad utilizzare poco gli strumenti finanziari diversi dal contante, che rappresenta il 48,5% dei loro consumi mensili (mentre per gli italiani rappresenta il 40,5%). Le carte di credito, utilizzate da un terzo delle famiglie italiane (30,7%), sono ancora poco conosciute dalle famiglie straniere: quelle che le utilizzano sono appena il 7,8%. Tra le forme di risparmio, l'86,0% delle famiglie straniere possiede un deposito bancario, contro il 93,3% delle famiglie italiane. Ma ancor più significativo è l'utilizzo delle altre forme di risparmio (obbligazioni, titoli, azioni ecc.), praticamente sconosciute alle famiglie straniere.
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, ''le famiglie straniere in Italia vivono in una condizione di diffusa povertà. I redditi medi sono la metà di quelli degli italiani, e non sono sufficienti a generare risparmio. A questa situazione si aggiungono una condizione abitativa precaria (generalmente in affitto) e la mancanza dell'aiuto della rete familiare (invece molto frequente tra gli italiani). La situazione delle famiglie straniere in Italia rischia dunque di diventare drammatica, e questo non fa che alimentare la marginalità e l'esclusione sociale.''
Fonte: aduc