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La Siria come Libia e Serbia. Obama intervenga | M.Cazzulani

| Scritto da Redazione
La Siria come Libia e Serbia. Obama intervenga | M.Cazzulani

La Siria come Libia e Serbia. Obama intervenga | M.Cazzulani
LA SIRIA COME LIBIA E SERBIA: OBAMA INTERVENGA IN MANIERA INTELLIGENTE E DETERMINATA CONTRO UNA DITTATURA VIOLENTA

Il Presidente statunitense vicino alla concessione dell'imprimatur per un intervento armato limitato, sotto l'egida della NATO, per reagire alle violenze sulla popolazione perpetrate dal regime di Damasco. Così come in Libia e in Serbia, il ruolo degli USA si dimostra necessario per garantire nel Mondo Democrazia, Diritti Umani, Pace e Progresso

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Un intervento mirato per dimostrare che la democrazia e i diritti umani sono valori inviolabili. La risposta che gli Stati Uniti d'America sono chiamati a dare all'uso delle armi chimiche in Siria da parte del regime di Bashar Al Assad è altamente delicata e rischiosa, sopratutto considerate le dinamiche economiche e politiche del Mondo di oggi.

Come riportato dall'autorevole UPI, il Presidente USA, Barack Obama, dopo ripetuti tentativi di mediazione con Assad, starebbe valutando l'ipotesi di un intervento armato limitato per punire il regime di Damasco, alla luce dell'utilizzo di armi chimiche sulla popolazione civile e sui dissidenti politici da parte dell'Esercito di Assad.

Durante una conferenza stampa, il Segretario di Stato USA, John Kerry, ha ribadito che l'uso delle armi chimiche da parte del regime di Damasco, testimoniato dalle principali organizzazioni internazionali indipendenti presenti in Siria, rappresenta una violazione dei diritti umani su cui il Mondo civile non può soprassedere.

Per risolvere la situazione, e lanciare un chiaro segnale alla Siria, Obama avrebbe escluso un intervento armato via terra, unilaterale e duraturo, nei confronti di Assad. Da un lato, è troppo rischioso sostenere apertamente un'opposizione al regime che, secondo indiscrezioni, è parzialmente legata con Al Qaeda e il terrorismo internazionale.

Inoltre, una guerra in Siria, oltre che risultare dispendiosa, finirebbe per diffondere presso il Mondo arabo l'odio nei confronti degli USA e, più in generale, dell'Occidente, peraltro già fomentato da Russia e Cina: due Paesi che hanno sempre difeso il regime di Assad dalle accuse di violazione dei diritti umani.

Per questa ragione, il Presidente USA ha ipotizzato due possibili soluzioni poste sotto l'egida della NATO. A riguardo, contatti sono già avvenuti tra il Presidente Obama e il Segretario Kerry, il Primo Ministro britannico David Cameron, il Presidente francese Francois Hollande, e le Autorità politiche e militari di Germania e Turchia.

Modello libico vs. modello balcanico

La prima delle due ipotesi di  intervento armato si basa sul 'modello libico', con gli USA impegnati solo in un'azione preventiva mirata ad indebolire le difese del regime siriano, ed altri Paesi dell'Alleanza Atlantica coinvolti della gestione del resto delle operazioni militari.

Lo schema richiama quello voluto dall'Amministrazione Obama in occasione della Guerra in Libia del Marzo 2011, nella quale, sotto l'egida NATO, le difese del Dittatore libico, Muhammar Gheddafi, sono state neutralizzate da un primo intervento USA, mentre all'esercito di Francia e Gran Bretagna è spettata la gestione della parte seguente del conflitto, fino alla caduta del regime nordafricano.

 

La seconda ipotesi ricalca il 'modello balcanico' adoperato dalla NATO nel 1999 in Serbia per contrastare le pulizie etniche perpetrate da parte del regime serbo di Slobodan Milosevic. Allora, sono stati utilizzati missili cruise lanciati da incrociatori statunitensi e britannici ubicati nel Mar Adriatico, senza, però, alcuna azione militare via terra.

Ad avvalorare l'ipotesi in merito alla realizzazione del 'modello balcanico' anche per risolvere la questione siriana è il dislocamento di navi militari statunitensi nel Mediterraneo orientale, alle quali si starebbero aggiungendo incrociatori britannici di stanza presso l'isola di Cipro.

Il 'modello balcanico' consente infatti il solo bombardamento di obiettivi strategici, senza alcuna operazione aggiuntiva, ed evita il coinvolgimento NATO in una Guerra Civile che potrebbe portare a ripercussioni ben più ampie su scala mondiale.

Il rischio è dato dal sostegno fornito alla Siria da parte della Russia. Durante un incontro con il Premier britannico Cameron, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha negato l'uso di armi chimiche da parte di Assad, nonostante le prove fornite da diversi media. Il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha poi messo in guardia l'Occidente da ogni azione militare in Siria senza l'avallo dell'ONU.

Il ruolo USA fondamentale per la promozione della democrazia e dei diritti umani nel Mondo

A prescindere dalle strategie militari e politiche, certo è l'uso delle armi chimiche a Ghouta su bambini ed adulti da parte delle armate di Assad avvenuto mercoledì 21 Agosto, come testimoniato dalle note immagini trasmesse dai principali media internazionali.

Le ripetute violazioni dei diritti umani da parte del regime di Damasco sono così una situazione che l'Occidente, con gli USA in prima fila, non può più tollerare.

Finora, la politica estera del Presidente Obama, un democratico, è stata attenta nel migliorare l'immagine degli USA nel Mondo, fortemente compromessa dall'atteggiamento aggressivo della precedente Amministrazione della Casa Bianca, guidata, per otto anni, dal repubblicano George W Bush.

Tuttavia, come ammesso dallo stesso Obama, esistono dei valori su cui anche l'Amministrazione statunitense non può soprassedere, poiché la mission degli USA nel Mondo è quella di garantire, tutelare e diffondere democrazia, diritti umani, pace e progresso.

È per questo che, ancora una volta nella storia, è opportuno che gli USA prendano l'iniziativa nell'ambito della NATO per dimostrare, senza eccedere in azioni armate troppo spregiudicate, che l'Occidente non rimane inerme dinnanzi all'inaccettabile uso della violenza sulla popolazione civile e sul dissenso politico da parte di una comprovata dittatura.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

27/08/2013

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