Domenica, 18 maggio 2025 - ore 08.12

India Jammu e Kashmir: attacco terroristico contro turisti, 28 vittime| Aftab Ahmed

Attacco terroristico in Kashmir: obiettivi nascosti e implicazioni regionali

| Scritto da Redazione
India Jammu e Kashmir: attacco terroristico contro turisti, 28 vittime| Aftab Ahmed India Jammu e Kashmir: attacco terroristico contro turisti, 28 vittime| Aftab Ahmed India Jammu e Kashmir: attacco terroristico contro turisti, 28 vittime| Aftab Ahmed

India Jammu e Kashmir: attacco terroristico contro turisti, 28 vittime| Aftab Ahmed

Un grave attacco terroristico ha colpito una località turistica nel Jammu e Kashmir controllato dall’India, causando la morte di almeno 28 turisti innocenti. I terroristi hanno aperto il fuoco contro un pullman in transito, scatenando il panico nella zona. Le autorità indiane hanno subito accusato il Pakistan, ma l’analisi del contesto geopolitico solleva interrogativi ben più profondi.

Attacco terroristico in Kashmir: obiettivi nascosti e implicazioni regionali

Il recente attacco terroristico nella regione indiana del Jammu e Kashmir rappresenta non solo una tragedia umanitaria, ma anche un evento carico di implicazioni politiche e geopolitiche.

 Come spesso accade, l’India ha immediatamente puntato il dito contro il Pakistan. Tuttavia, analizzando la realtà interna del Pakistan, appare evidente quanto sia improbabile un coinvolgimento diretto di Islamabad in questo attacco.

 Il Pakistan oggi è attraversato da una serie di crisi interne profonde e diffuse.

In Balochistan, i movimenti separatisti continuano a intensificare le loro azioni armate.

Nel Khyber Pakhtunkhwa, il gruppo Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP) ha ripreso le attività terroristiche contro le forze di sicurezza.

Nel Gilgit-Baltistan cresce la tensione politica legata alla controversa legge sulle risorse minerarie.

Nel Sindh, le proteste popolari contro la gestione delle acque hanno portato alla proclamazione dello sciopero generale "Sindh Bandh".

In Punjab e nel resto del Paese, le istituzioni sono assorbite nella repressione del partito di opposizione Tehreek-e-Insaf, tra arresti, censure e persecuzioni politiche.

 In questo contesto caotico, risulta difficile immaginare che il Pakistan possa pianificare o sostenere un’azione terroristica all’estero.

 Un altro elemento inquietante è che questo attacco è avvenuto proprio mentre il Presidente degli Stati Uniti si trovava in visita ufficiale in India. In geopolitica, certe coincidenze sollevano interrogativi legittimi. C’è chi si chiede se l’attacco sia stato orchestrato per rafforzare la posizione dell’India sulla scena internazionale, oppure per giustificare future misure repressive nella regione contesa del Kashmir.

 Sul piano interno, l’attentato potrebbe avvantaggiare il governo indiano, che si avvicina alle prossime elezioni e cerca di consolidare il consenso attraverso la narrativa della “sicurezza nazionale”.

 L’attacco, colpendo dei turisti, danneggia anche l’immagine della regione e il suo fragile settore turistico, fonte di sostentamento per migliaia di famiglie locali. Al tempo stesso, può contribuire a rafforzare un certo tipo di narrazione internazionale che ignora le reali dinamiche e sofferenze del popolo del Kashmir.

 È dunque fondamentale che la comunità internazionale analizzi questi eventi con occhio critico e imparziale, andando oltre le facili accuse. Il Sud Asia ha bisogno di dialogo, diplomazia e soluzioni condivise — non di nuove tensioni che rischiano di incendiare una regione già instabile.

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