Domenica, 28 aprile 2024 - ore 11.31

Inquinamento atmosferico. 12 domande ai canddati Presidenza Lombardia

| Scritto da Redazione
Inquinamento atmosferico. 12 domande ai canddati Presidenza Lombardia

Le sottoscritte associazioni
Circolo culturale “AmbienteScienze”, Comitato NO Strada sud,  Comitato SAS Spinadesco,  Coordinamento “CreaFuturo”,  FIAB Sez. Cremona,  Italia Nostra Sez. Cremona,  Legambiente Sez. Cremona,  LUCI (Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa),  Oltre Lo Specchio  - Cremona – Se Non Ora Quando, Salviamo il paesaggio,  UNA -Uomo natura ambiente,  WWF Sez. Cremona.
seguendo l’esempio dell’associazione milanese “Genitori antismog” in questi giorni stanno consegnando nelle mani dei candidati alla Presidenza della Regione Lombardia un documento (vedi allegato) costituito da dodici domande sul tema della tutela dell’ambiente.
Per conoscenza, sarà fatta pervenire copia anche ai candidati consiglieri della provincia di Cremona nella speranza di potere registrare nella prossima consigliatura comportamenti politici coerenti con le aspettative sottintese.
--------------------------
12 domande ai candidati alla Presidenza della Regione Lombardia
1.L’inquinamento atmosferico è non solo fonte di danno alla salute dei cittadini lombardi ed un costo rilevante per il settore pubblico e privato (sanità pubblica, imprese, famiglie ecc.), ma è anche il contenitore  dei gas serra come la CO2 e gli NOx che minacciano, secondo autorevoli fonti, la sopravvivenza dello stesso pianeta entro la fine del secolo.
Intende utilizzare il costo dell’impatto dell’inquinamento quale criterio per valutare l’allocazione delle risorse pubbliche in funzione della riduzione delle emissioni in quanto anche climalteranti?
2.L’inquinamento atmosferico   da traffico veicolare, al di là delle deleghe ai Comuni, impongono una severa attenzione per la tutela della salute pubblica. Il recente meritorio “Patto di Pavia” prevede scelte che comporteranno tempi lunghi di auspicabile concretizzazione.
Riterrebbe utile la predisposizione di piani a breve termine da attivare nei periodi più critici per i livelli degli inquinanti?
3.Il 7° rapporto JRC a proposito dell’inquinamento in Lombardia afferma che per raggiungere i limiti di qualità dell’aria è necessaria una riduzione del parco veicoli (numero dei veicoli e numero di chilometri percorsi) “. A fronte di ciò, si sente invece molto parlare di nuove infrastrutture stradali motivandole con la necessità del decongestionamento del traffico stradale e che in realtà favoriscono lo sviluppo della mobilità privata. Scelte assolutamente incoerenti anche con quanto emerge da uno studio dell’Ispra sull'andamento del consumo di suolo dal 1956 al 2010. Un anno quest’ultimo che ha visto proprio la Lombardia, l’imputata maggiore, in testa alla disdicevole classifica con un consumo del 10% del suo territorio.
Non ritiene che sia i caso di togliere dall’agenda della Giunta che sarà chiamato a presiedere questi progetti e porgere finalmente una maggiore attenzione al trasporto di persone e merci su ferro?
4.A proposito della minaccia del riscaldamento globale, divenuto ormai una realtà inoppugnabile, e del ruolo che in questo hanno i gas serra prodotti dall’attività antropica benché quantitativamente poco significativa sul piano generale, molto interessante la pubblicazione apparsa sulla rivista “Nature” in cui sono riportati i risultati di un team di ricercatori dell'Università della California secondo cui le piante contribuirebbero in maniera determinante alla regolazione del clima riuscendo ad assorbire tra le 16 e le 19 volte il totale di emissioni di CO2 legate all'attività umana.
Con tale premessa, che com’è evidente si affianca con quella precedente, Lei non pensa che anziché sulla costruzioni di ulteriori infrastrutture stradali sarebbe più opportuno investire sulle piantumazioni e sul trasporto ferroviario?
5.È  in via di approvazione il PRIA (Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell'Aria) il quale prevede limitazioni solo per alcuni fattori inquinanti (automobili, riscaldamento, combustioni a legna...) e non contempla il caso di superamento dei limiti delle emissioni in atmosfera da parte delle industrie. Inoltre non vi è alcun obbligo di interfacciarsi con le competenze e con le stesse autorizzazioni integrate ambientali delle industrie.
Ritiene necessaria una iniziativa legislativa autonoma della Regione Lombardia quella di  integrazione delle misure di vigilanza da proporre poi alle altre Regioni della pianura padana?
6.In base all’art. 9, 11 comma del D.Lgs 155/2010 le Autorità competenti per la predisposizione e l'aggiornamento degli strumenti di pianificazione e di programmazione regionali e locali, come i piani energetici, i piani dei trasporti e i piani di sviluppo, devono assicurare la coerenza degli stessi con le prescrizioni contenute nei piani di qualità dell'aria. Particolarmente urgente risulta quello energetico per governare con intelligenza il settore della produzione di energia “pulita”.
E’ d’accordo sull’adozione di una norma regionale che imponga la verifica dell’impatto cumulativo di piani e progetti regionali in termini di inquinamento dell’aria e ne impedisca l’adozione allorché essi comportino un incremento delle emissioni in atmosfera e che preveda inoltre fra gli obiettivi dei piani stessi la riduzione degli inquinanti atmosferici ?
7.Nel 2012 la Regione Lombardia ha aderito alla Air Quality Initiative of Regions che ha, fra i propri obiettivi, l’ottenimento di criteri discrezionali per la valutazione dell’inadempimento alle norme sugli inquinanti dell’aria e la possibilità per le Regioni di scegliere, usando criteri “flessibili”, le aree in relazione alle quali dimostrare il raggiungimento degli standard di qualità prescritti. Discrezionalità e flessibilità comportano un elevato grado di incertezza ed un indebolimento della protezione della popolazione dall’esposizione agli inquinanti dell’aria.
In qualità di futuro Governatore della Lombardia revocherebbe l’adesione a questa iniziativa nella parte in cui è volta ad ottenere l’indebolimento delle norme sulla qualità a tutela della salute umana?
8.Vista l’attuale scarsissima informazione offerta ai cittadini (a Cremona su 115 Comuni soltanto 6 consentono di sapere informaticamente la situazione dell’inquinamento dell’aria del proprio territorio) nonostante quanto previsto dalla G.U.C.E. L 163/45 del 29/6/1999, Articolo 8 – “Informazione del pubblico” (http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:1999:163:0041:0060:IT:PDF).
Quale parte hanno, per lei, la comunicazione e il coinvolgimento della cittadinanza nelle politiche per l’aria?
9.L’ultima indagine disponibile ("Origine/destinazione 2002") indica che in Lombardia gli spostamenti in auto e moto costituiscono il 72,2% del totale degli spostamenti mentre il trasporto collettivo il 9,8%.
E’ disposto a fare una nuova indagine ad inizio mandato da verificarsi allo scadere del quinquennio? In che proporzione e come intende incrementare la quota di utenti del servizio pubblico e di utenti della bici per i trasferimenti casa-lavoro in 5 anni?
10.L’istituzione ARPA, nata nel 1994 come Agenzia di controllo ambientale, fu subito messa alle dipendenze economica, amministrativa e quindi politica delle Regioni. Proprio a causa di questo suo status ha subito perso quella posizione di terzietà indispensabile per esercitare quel ruolo di controllo che pure la legge le attribuiva. A riprova di ciò, si ricorda che i dirigenti di Arpa, almeno in Lombardia, sono attualmente di nomina politica.
Intenderebbe fare approvare in Regione Lombardia provvedimenti che consentano all’ARPA reali autonomia economica e indipendenza gerarchica per un credibile esercizio del suo istituzionale compito di controllo ambientale? A maggior garanzia dei cittadini, sarebbe favorevole alla possibilità di prevedere che il controllo della qualità dell’aria fosse condiviso e monitorato anche da Istituti universitari ed associazioni non governative che operano in questo campo?
11.Il problema delle centrali a biomasse. Secondo dati forniti dalla Provincia di Cremona e dal GSE, a settembre 2012 gli impianti autorizzati, tra biogas e biomasse, in provincia ammontavano a ben 131 unità per oltre 135 MW: 97 gli impianti già in esercizio, 27 in costruzione e per altri 7 l’iter per l’autorizzazione era in corso. La produzione provinciale di mais per il 25% è destinata alla produzione di energia, realizzando così una grave anomalia : questa terra, tra le più fertili del mondo, anziché essere dedicata alla produzione di alimenti è sfruttata ai fini energetici. Questo quadro per giustificare la seguente domanda: 
Quali politiche di regolamentazione e di controllo intende assumere per bloccare questa malintesa e degenerante interpretazione del ricorso alle fonti alternative e rinnovabili?
12.A proposito del piano regionale rifiuti, nel ricordare che la Lombardia è al 50% della raccolta differenziata mentre l’obiettivo previsto entro il 31/12/2012 dal Dlgs 152/06 (art. 205) integrato dalla L. 296/06 era del 65%, si richiama la sua attenzione sulla necessità di una definitiva prospettiva di abbandono dello smaltimento dei rifiuti tramite incenerimento e di una più incisiva valorizzazione della citata raccolta differenziata appunto finalizzata al riciclo dei materiali.
Intende seguire questo indirizzo, dirottando, ad esempio, a favore di impianti alternativi in ossequio alla legge?

Circolo culturale “AmbienteScienze”, Comitato NO Strada sud,  Comitato SAS Spinadesco,  Coordinamento “CreaFuturo”,  FIAB Sez. Cremona,  Italia Nostra Sez. Cremona,  Legambiente Sez. Cremona,  LUCI (Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa),  Oltre Lo Specchio  - Cremona – Se Non Ora Quando, Salviamo il paesaggio,  UNA -Uomo natura ambiente,  WWF Sez. Cremona,

cr 16.2.2013

1854 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria