Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 14.57

L'11 aprile manifestazione nazionale a Roma degli insegnanti

Rinnovare il contratto di lavoro e dare risposte alle migliaia di persone che oggi lavorano con contratti precari

| Scritto da Redazione
L'11 aprile manifestazione nazionale a Roma degli insegnanti

L'iniziativa, che concluderà circa un mese di mobilitazioni a livello territoriale, è di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. L’11 aprile prossimo, a Roma, una grande manifestazione concluderà la mobilitazione di tutto il personale della scuola, indetta unitariamente da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. “Rinnovare il contratto di lavoro e dare risposte concrete alle migliaia di persone che oggi lavorano con contratti precari, per assicurare organici funzionali alla scuola dell’autonomia, investire in formazione: ecco le ragioni della mobilitazione”, spiegano i cinque sindacati in un documento congiunto. Ecco il programma. Dal 20 al 24 marzo si svolgeranno iniziative e azioni nelle scuole e nei territori, mentre Il 25 marzo, a Roma, i rappresentanti dei sindacati incontreranno parlamentari e forze politiche, cui sottoporranno la loro piattaforma. E, infine, la manifestazione nazionale in aprile.

Oltre al rinnovo del contratto, scaduto da sei anni, preoccupa il sindacato che "questioni come salari, carriere, orari, invece che dal contratto, tornino a essere disciplinate dalla legge, prefigurando così un sistema gerarchizzato, poco flessibile e lontano dalla realtà del lavoro. Le cinque sigle criticano anche "le proposte contenute nel piano del governo 'La buona scuola' su premialità, valutazione, ruolo della dirigenza scolastica e sottovalutazione del personale Ata".

“Lo stato di incertezza sul fronte delle assunzioni, e le ipotesi di interventi sbagliati sulle retribuzioni – si legge ancora nel documento sindacale congiunto –, stanno generando preoccupazione e tensioni. Il progetto del Governo non ha i requisiti della vera innovazione, non investe risorse, non si fonda su un reale confronto, presuppone la condivisione, ma poi non la pratica. Al contrario, la scuola italiana ha bisogno di un significativo piano di investimenti che la riporti in linea con gli altri Paesi europei”.

Fonte: rassegna sindacale

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