Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 09.35

L’Ue chiede l'arbitrato del Wto contro i dazi russi sull’olio di palma

Coldiretti Cremona: “Inaccettabile. Si tutela il prodotto che sta massacrando il nostro latte e l’olio extravergine Made in Italy”

| Scritto da Redazione
L’Ue chiede l'arbitrato del Wto contro i dazi russi sull’olio di palma

“Tra agosto e novembre l’embargo russo ha provocato direttamente più di 50,7 milioni di euro di mancate esportazioni, più un calo generalizzato dei prezzi sui mercati di tutta Europa per i prodotti colpiti direttamente e indirettamente. E mentre le nostre imprese agricole sono prostrate da questa situazione, cosa fa l’Unione Europea? Chiede al Wto, l’organizzazione mondiale del commercio, la creazione di un comitato di arbitraggio riguardo ad alcuni dazi di importazione della Russia ritenuti eccessivi, fra cui quello relativo all’olio di palma. Sì, proprio per l’olio di palma: il prodotto che in Italia ha massacrato il mercato del burro e dell’olio extravergine di oliva, sostituendoli in forma anonima fino al 13 dicembre scorso, quando finalmente è entrato in vigore l’obbligo di chiamare questo olio con il suo nome invece di nascondersi dietro la definizione “grassi vegetali”, nei dolci, nelle pizze, nella panetteria. Tutto questo è semplicemente inaccettabile”. A parlare è Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, che evidenzia come “mentre le nostre stalle chiudono, mettendo a rischio la possibilità di continuare a produrre il buon latte italiano, l’Unione Europea si  preoccupa di tutelare il prodotto che lo sta sostituendo, e certo senza avere la stessa salubrità e lo stesso valore nutrizionale”.

Le importazioni italiane di olio di palma nel 2014 (da gennaio a novembre, i dati ad oggi disponibili) hanno raggiunto 1.578.000.000 di chilogrammi, con un balzo di quasi 300.000.000 di chilogrammi rispetto allo stesso periodo del 2013. Se questa progressione verrà confermata anche dai dati di dicembre, il 2014 farà segnare il record di sempre nelle importazioni di olio di palma in Italia, superando il miliardo e 600.000.000 di chilogrammi (teoricamente 25 chilogrammi di olio di palma per italiano in un anno!). Per capire quanto tumultuosa sia stata questa crescita – evidenzia la Coldiretti – basti pensare che nel 1991, nello stesso periodo (gennaio-ottobre) erano stati importati 157.000.000 chilogrammi di olio di palma.

“L’olio di palma, questo grasso con un profilo nutrizionale di scarso valore proviene da Indonesia,  Malesia e Thailandia, sta sostituendo il nostro burro e il nostro olio extravergine d’oliva, oltretutto senza che i consumatori abbiano una reale percezione di quanto esso sia presente ad esempio nelle merendine, nei biscotti, nelle cioccolate, nelle creme di cacao – aggiunge Voltini –. E l’Unione Europea, anziché spendersi nella tutela del nostro latte, magari risolvendo una volta per tutte la vergogna della direttiva nitrati che sta minacciando l’esistenza stessa della zootecnia italiana, preferisce impegnarsi per facilitare le importazioni di olio di palma. Una situazione che i cittadini devono conoscere e denunciare insieme a noi”.

 

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