La direzione d’orchestra è affidata a Giampaolo Bisanti, mentre la regia è di Leo Muscato affermato regista di Prosa e d’Opera vincitore con questo allestimento del Premio Abbiati 2012 come "Miglior regia" .
Biglietteria del Teatro: aperta dal lunedi al sabato dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 19.30, tel. 0372.022001 e 0372.022002.
Prezzi dei biglietti: platea/palchi € 55 – galleria € 35 - loggione € 20 (in vendita dal 19 settembre)
I biglietti si possono acquistare anche on-line su : www.vivaticket.it
Mercoledi 7 ottobre, ore 20.30 (turno A), Venerdi 9 ottobre, ore 20.30 (turno B), Domenica 11 ottobre, ore 15.30 (fuori abbonamento)
La bohème Opera in quattro atti, libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henry Murger Musica di Giacomo Puccini Ed. Kalmus
Personaggi: Mimì,Rodolfo,Musetta,Marcello,Colline,Schaunard,Benoît/Alcindoro,Parpignol,Un venditore ambulante,Sergente dei doganieri,Un doganiere
Interpreti:Maria Teresa Leva,Matteo Falcier,Larissa Alice Wissel,Sergio Vitale,Alessandro Spina,Paolo Ingrasciotta,Paolo maria Orecchia,Daniele Palma,Mattia Rossi,Eugenio Bogdanowicz,Victor Andrini
Maestro concertatore e direttore Giampaolo Bisanti
Regia Leo Muscato
Scene Federica Parolini,costumi Silvia Aymonino,,luci Alessandro Verazzi
CORO OPERALOMBARDIA,,maestro del coro Antonio Greco
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO
CORO DI VOCI BIANCHE DELL’ISTITUTO MONTEVERDI DI CREMONA
PROGETTO MUSIKÉ
maestro del coro delle voci bianche Hector Raul Dominguez
BANDA DI PALCOSCENICO “ISIDORO CAPITANIO” DI BRESCIA
Coproduzione dei Teatri di OperaLombardia e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
La bohème Forse non tutti sanno che, almeno in teoria, quando si nomina La bohème bisognerebbe specificarne l’autore. Infatti, un po’ come accaduto per Il barbiere di Siviglia (che per la maggior parte del pubblico è solo quello di Rossini, mentre ne esiste una versione antecedente firmata da Paisiello), anche della vicenda tratta dal romanzo di Murger vi sono due versioni, composte e rappresentate a poco più di un anno di distanza. Alla Bohème di Puccini, che debuttò al Teatro Regio di Torino nel febbraio 1896, fece seguito La bohème di Ruggero Leoncavallo, andata in scena alla Fenice di Venezia nel maggio 1897. E benché Leoncavallo sia stato uno dei massimi esponenti del verismo musicale (basti citare i celeberrimi Pagliacci), la sua Bohème non riuscì mai a competere con quella pucciniana. Fra i due compositori vi fu un’aspra contesa sulla primogenitura dell’idea di musicare le scanzonate e tragiche vicende dei bohèmiens di Murger: attaccato a mezzo stampa da Leoncavallo, che esigeva una sorta di diritto di prelazione sul testo, Puccini, la cui caparbietà di carattere è ben nota, rispose che accettava volentieri la sfida e che il giudizio finale sarebbe stato quello del pubblico. Il fatto che la Bohème di Puccini sia ancora oggi l’opera più rappresentata ogni anno a livello mondiale, mentre quella di Leoncavallo è pressoché uscita dal repertorio, decreta indubbiamente il trionfo del compositore toscano, sancito persino da quella furtiva lagrima che spesso scorre sul viso degli ascoltatori durante il finale dell’opera.