Signor direttore, ho letto l'intervento di Fabiano Penotti sul precariato nella scuola (rif.30.9.15). Il mio ex collega può pensare, dire e scrivere ciò che vuole, ma non può negare la realtà. 1) Numeri alla mano, l'operazione di immissione in ruolo e stabilizzazione dei docenti varata dalla “B uo na Scuola” del Governo Renzi, in tre fasi, è la più massiccia ed estesa a memoria viva. Si può discutere sui criteri aqualitativi, per altro necessitati, sull'algida efficacia degli algoritmi, ma il dato di realtà non può essere smentito. 2) A conclusione della fase B, più del 97% dei docenti che avevano ricevuto la proposta di assunzione, ha accettato. Ma l'aspetto curioso e sconcertante è un altro. Dai sindacati che per mestiere puntano sempre al raggiungimento massimo dei livelli di occupazione, ti saresti aspettato il tifo per il successo della fase, una volta tanto d'accordo col Ministero. Invece c'è stata quasi una compiacenza nel rilevare bassi numeri di adesione, nella fase iniziale, alla proposta di assunzione, lasciando intendere che per quei sindacati l'aspettativa,il vero obiettivo politico, era la sconfitta del ministero, anzichè il massimo di adesione al posto fisso.Un caso di eterogenesi dei fini? 3) Dopo il 5 ottobre, avrà inizio la fase C che prevede l'assegnazione di 55258 posti per il potenziamento dell'organico (aggiuntivo, funzionale) sui progetti di estensione/differenziazione dell'offerta formativa che le scuole hanno deliberato, riconoscendo sostanza e valore all'autonomia, in visione cooperante tra dirigente e collegio docenti. 4) Va nella direzione giusta il segnale di ammodernamento dell'agire del sistema di gestione del Miur. Per il 2015-16 è prevista un'erogazione di fondi per il funzionamento pari al 74% in più rispetto allo scorso anno. 5) Si può non essere d'accordo, ma ogni scuola potrà usare 23/24 mila euro per premiare, con criteri autonomamente definiti, i propri docenti più meritevoli.
Franco Verdi (PD Scuola- Cremona)
