La dignità non dovrebbe essere difficile da definire. La definizione ,di per sé , può tuttavia risultare incompleta in quanto dettata o suggerita dal momento storico o dalle convinzioni contingenti. La dignità assume anche valore simbolico quando va a toccare le corde più o meno esposte degli strumenti che identificano un popolo o una nazione: la legge , la fede, la morale. Quando in una nazione si verificano fatti che , nel comune sentire, non possono ottenere la scontata approvazione della gente, si può pensare che qualcosa di indegno sia successo.
Indegno perché si va a ledere la dignità della persona in quanto tale e indegno perché i rappresentanti del popolo non hanno saputo trarre conseguenze amare e sicuramente difficili ,se viste in prospettiva. Il prendere decisioni al momento accomodanti non può portare a nessun risultato di valore per il futuro, che non sia di labile guadagno immediato nel campo politico e del vivere civile. In un passato che la storia ci ha ormai consegnato alla memoria si sono verificati fatti di cui possiamo ancora andare orgogliosi: come uomini ed anche come credenti.
Vale, anche per molti altri fatti, ricordare l’operato del vescovo Rodolfi, che per opporsi alle malefatte di squadristi fascisti , dopo aver fatto suonare le campane della chiesa profanata(comune di Sandrigo , aprile1924) ha esposto di persona , sulla porta della chiesa,la condanna scritta per i gravi fatti colà verificatisi,compresa la scomunica per i partecipanti. Questo gesto, come tanti altri ci ha permesso di riprendere una vita dignitosa alla fine della tempesta bellica.
Un popolo, credenti e non credenti, ha ricominciato a sperare ed a vivere, non ostante le offese subite . Ora ,noi ,non possiamo pensare di essere coinvolti in combattimenti o in assalti delittuosi, ma di sicuro viviamo momenti che in qualche caso sposta il certame sul “valore” del denaro (la finanza) e sulla possibilità di accedere alle fonti energetiche con la facilità conseguente alla politica “amica degli amici” preparata allo scopo. I personaggi coinvolti li conosciamo bene e non è necessario qui riesporli al giudizio.
La politica da il suo giudizio ma la gente si fa una sua opinione. L’opinione delle persone sarà comunque il motivo conduttore dei futuri comportamenti nelle scelte politiche o di vita comune: e terrà in conto anche il rispetto per le istituzioni, compresa la “giustizia”. Tutti possiamo quindi pensare che uno Stato sia tale se riesce a tutelare il diritti delle persone e dei minori che , anche in via temporanea ,vivono sul suolo che lo stesso controlla.
E non dimentichiamo mai che, nonostante tutto ,cerchiamo di vivere nel contesto di una Europa che a fatica cerca di mantenere in vita valori comuni civili e di libertà religiosa. Avvisi e sanzioni sono già state predisposte per gli inadempienti. Comportamenti inadeguati appaiono anche quando si tratta di agevolare la ripresa economica di una nazione martoriata dai debiti, spesso fatti da personaggi irresponsabili e che hanno cercato riparo , con il maltolto , presso paradisi fiscali.
Cronaca recente ci ha fornito ampio resoconto. Molto di quanto succede non è certamente la premessa per un sereno convivere sociale.
Ma siamo ancora fiduciosi.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI (CREMONA)
29/08/2013